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Colpevoli di omicidio
Danner Darcleight

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    Casa Editrice: Marsilio - 378 pagine
    Disponibile in formato ebook




  • Genere: Storie vere

    Trama:
    Poco più di vent'anni e finisci in galera, con la prospettiva di passare il resto della vita dietro le sbarre. Che cosa fai? Danner Darcleight si è messo a scrivere. Scrive quello che vede e quello che ha fatto in passato, e racconta il prezzo che è costretto a pagare. Colpevoli di omicidio ci porta dentro una prigione di massima sicurezza, presentandoci un multiforme cast di detenuti e svelandoci le sfide quotidiane affrontate da milioni di americani che oggi vivono nel più grande sistema detentivo del mondo. Perseguitato dal suo passato, Danner sfugge al legame insidioso con l'eroina. Viene spogliato, spidocchiato e gli viene assegnato un numero. Impara a cavarsela tra antisociali, stupratori, ladri, spacciatori, sfruttatori, guardie carcerarie dal comportamento imprevedibile, e un rimorso schiacciante. Supera la tentazione ricorrente del suicidio, riesce a trarre vantaggio da alcuni incontri fortuiti e alla fine incontra una donna che lo ama e ne riscalda la difficile esistenza. Darcleight si libera dei luoghi comuni e delle caricature della cultura pop e ci offre una prospettiva limpida su cosa significa davvero scontare una sentenza. Quello che inizia come un reportage dal fronte diventa l'analisi di un indimenticabile caso di resilienza e determinazione contro ogni avversità immaginabile. Cavalcata entusiasmante e picaresca attraverso le immagini, i suoni e le emozioni della vita carceraria, Colpevoli di omicidio è il commovente resoconto del lungo viaggio di un uomo che, passando per disperazione e dipendenza, si conquista amore e redenzione.

    Recensione:
    Danner Darcleight vive in un carcere di massima sicurezza da quando è appena ventenne e sta scontando un ergastolo.
    Colpevoli di omicidio è un "De Profundis", una riflessione sulla propria vita, sul rapporto con le proprie colpe e le proprie speranze.
    Racconta il cambiamento, la maturità, il viaggio attraverso se stesso.
    Negli USA, la popolazione carceraria, la più numerosa del pianeta, supera i due milioni di detenuti, cioè un cittadino su trentadue. Afroamericani e latini rappresentano il sessanta per cento dei carcerati.
    L'autore, figlio di un'abbiente famiglia ebrea, entra in questa realtà "a parte" appena adulto. La sua vita prosegue tra perquisizioni, orari imposti, lavoro in carcere e momenti in cui, da solo, è costretto a fare i conti con il proprio passato, le proprie scelte e i propri errori.
    Non esiste un tradizionale svolgimento narrativo, Darcleight descrive le sensazioni, i sentimenti, la passata tossicodipendenza, il rapporto con gli altri detenuti, con le guardie e racconta episodi della sua vita "fuori e dentro", senza consecutio temporum, ma come ricordi che affiorano in base alle emozioni del momento.
    Un'opera profonda, permeata di una sincera umanità, maturata da un doloroso percorso personale.
    Danner c'insegna che, raggiungendo un equilibrio con la propria parte oscura e una solidità psicologica, anche la dura vita in carcere può riservare gioie, amicizie vere, momenti d'ilarità e, soprattutto, l'amore, sbocciato tra lui e un'amica di penna, ora sua moglie.
    Sicuramente, il disegno e la scrittura sono dei mezzi attraverso i quali Darcleight riesce ad abbattere, nella propria mente, il muro che lo separa dalla società libera e l'entusiasmo colpisce dalla prima pagina.
    Una scrittura fluente, ottima sintassi, linguaggio ben curato e ritmo perfettamente adeguato al momento narrativo.
    Contenuti importanti, profondi, spesso chiosati da riflessioni sulla natura umana e sulla convivenza forzata.
    L'autore osserva il comportamento umano, il proprio e quello dei compagni di braccio, approfondisce i rapporti con sua moglie e con i suoi familiari, che mantiene e alimenta attraverso le poche visite consentite e una vera e propria ancora di salvezza, il telefono.
    Libro importante, che si inserisce a pieno titolo nel filone della letteratura carceraria, di cui è destinato a diventare pietra miliare.
    Notevole la traduzione di Ada Arduini, lessico curatissimo e impeccabile uso del congiuntivo, purtroppo sempre meno riscontrabile nelle moderne traduzioni.
    (Paolo Tognola)



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