Casa Editrice: 0111edizioni - 188 pagine
Disponibile in formato cartaceo
Genere: Fantascienza
Trama:
Nilats è un giovane soldato di Capitale Ovest, città-fortezza governata dal misterioso Supremo, dittatore sanguinario col potere di vita e di morte su tutti i suoi sudditi. Nike è una diciassettenne ribelle di Edenia, metropoli sfavillante in cui esiste una sola legge, che impone alla popolazione due ore quotidiane di acquisti in giganteschi ipermercati. A dividere le due città, c'è soltanto una sottile e arida area smilitarizzata. Proprio lì, in un'afosa domenica di luglio, i due si vedono per la prima volta. Lui deve rimuovere degli ordigni. Lei, stanca della superficialità del suo mondo, si vuole togliere la vita. Questo primo, rocambolesco incontro, è all'origine di un amore profondo, destinato a intrecciarsi ben presto con le drammatiche vicende dei loro mondi, così vicini eppure così tremendamente lontani.
Recensione: Il volo del nibbio è un romanzo di fantapolitica profondo ed intenso.
L'autore crea, con la sua fantasia e con l'aiuto di una parte di realtà storica e moderna, una città divisa in due. Due identità diverse per ideologia e stile di vita, due governi autocratici dove l'ordine è il primo comandamento, espresso in modi diversi.
Da una parte troviamo l'ideologia comunista spinta al limite, con la figura di un Supremo che da capo di stato diventa divinità. Tutto è rigido, fortemente controllato, un lavaggio del cervello fatto di propaganda, mutamento della storia a favore dell'ideologia, purghe cicliche per distruggere e ricreare continuamente una società favorevole al partito.
Dalla parte opposta è il concetto di capitalismo ad essere portato alle estreme conseguenze. Il possesso è il fine ultimo, un consumismo sfrenato fortemente consigliato, una società lobotomizzata dalla televisione spinta a spendere tutto ciò che guadagna per fornire sempre nuova linfa al sistema, un sistema di caste trasformato in livelli in base al benessere economico.
Una città scissa in entità opposte, nemiche, che hanno in comune due cose: una zona smilitarizzata nel mezzo e l'annullamento della volontà dei singoli per la creazione di tanti cloni obbedienti.
In questo mondo saranno due ragazzi, un Romeo e una Giulietta, opposti non per le famiglie ma per la città di nascita, uniti nella loro solitudine, che in questa realtà si sveglieranno cominciando a pensare autonomamente, ricercando la libertà.
Così entra nella trama una storia d'amore, un sentimento che innesca la miccia della rivoluzione.
Personaggi intriganti e scene che restano nella memoria del lettore, fanno di questo romanzo molto più di una storia piacevole. Rappresenta uno scritto istruttivo, che fa riflettere, che invita a pensare e a guardare al nostro mondo con occhio critico.
Ordine o libertà? Una domanda che ritroviamo nel testo e alla quale l'autore risponde in modo lucido e analitico, regalandoci una storia che risveglia dall'intontimento dell'omologazione, piena di azione e di emozione.
Capponi si spinge al limite per non farci raggiungere il limite dell'annientamento individuale, perché nulla è più bello, e per certi governi più pericoloso, del pensiero libero.
(Tatiana Vanini)
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