Genere: Narrativa

Trama:
Un ragazzo finisce - per sbaglio - in manicomio, dove la sua esistenza inizia a essere tormentata dal dolore. Riesce a uscire da esso in uno stato apparentemente stabile, purtroppo però la sua vita è irrimediabilmente pervasa dal dolore emotivo e la sua anima sembra in uno stato perenne di decomposizione.
"Vuole morire, ma non riesce a farlo, poi cambia idea, vuole vivere, ma sta per morire."

Recensione:
Quell'ombra ricorrente è un libro che parla di disperazione, di mal di vivere.
Attraverso gli occhi e la mente del protagonista, prima, e di sua madre, dopo, facciamo un vero e proprio viaggio nel dolore.
Eraldo ha una scrittura lineare, limpida e, con apparente facilità, trasmette emozioni e pensieri, che in questo romanzo colpiscono il lettore come i pugni di un pugile ad un sacco da boxe.
La difficile vita del personaggio principale, dall'infanzia in un istituto di cura al periodo in America, è un continuo dibattersi fra mille difficoltà che lo mettono a dura prova facendogli sempre più desiderare la morte e al contempo ricercare la vita, al punto che viene da pensare: "Se la fortuna è cieca, la sfortuna con questo tizio ci vede benissimo".
Interessante la scelta narrativa di lasciare la parte finale alla madre del protagonista, facendole raccontare poco a poco la sua vita e quella del figlio dandoci la verità di due esistenze segnate e predestinate alla tragedia.
Non c'è una luce in fondo al tunnel, ma leggendolo forse vi accorgerete che la vostra vita non è poi così male e per fortuna nella realtà la gioia esiste.
(Tatiana Vanini)

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