Trama:
Non tutti i milanesi sono belli, ricchi, biondi e fortunati e si incontrano all'happy hour. Molti, chi più chi meno, non hanno altra scelta che arrabattarsi fin da quando sono piccoli inventandosi di tutto per resistere e sopravvivere, Questo romanzo racconta, in bilico tra comicità e dramma, la storia di una giovane donna il cui destino è segnato da quello della sua famiglia, i Danni. Nome che promette malissimo e che mantiene tutte le promesse. Catastrofi finanziarie, aste giudiziarie, follia ereditaria, macabri rituali, psicofarmaci, alcool, raggiri, botte, tradimenti, malattie dai nomi impronunciabili, inspiegabili sparizioni di oggetti, persone e salme. Dolore e rabbia. Ma anche, inspiegabilmente, amore.
L'autrice giura che non tutto è frutto di fantasia.
Commento:
Libro di esordio di Vittoria A., questo romanzo è davvero difficile da commentare in quanto particolarissimo nella trama e nella stesura, tanto che solo leggendolo in prima persona si può apprezzarlo pienamente.
La protagonista è una ragazza di nome Vittoria che, fin da piccola, si ritrova a vivere in una famiglia completamente al di fuori da ogni regola, con un madre che le dà la colpa per qualsiasi cosa (anche quando è la madre stessa la colpevole), un padre sempre in fuga, "amici" di entrambi i genitori fin troppo presenti, malattie, problemi di ogni genere e tutta una serie di situazioni strane che fanno sperare che la frase "L'autrice giura che non tutto è frutto di fantasia" sia messa lì solo per stuzzicare la curiosità del lettore, perchè è difficile immaginare che una persona possa aver dovuto sopportare tutto ciò, in un'unica vita!
La bellezza di questo libro sta tutta nell'originalità e nello stile di scrittura della giovane autrice che, in un modo davvero fresco e divertente, riesce a descrivere ogni cosa con un'ironia che fa sorridere anche nelle scene più allucinanti, che apre alla speranza nonostante tutti i problemi, che ci fa sentire vicine Vittoria e Vicky (altra se stessa, inventata per poter vivere due vite separatamente e "sbarcare il lunario"), facendoci davvero sperare che nel libro sia soprattutto la fantasia a prevalere e non la realtà. Questo perchè parecchi avenimenti sono un vero pugno nello stomaco e, nonostante la bravura dell'autrice nel renderle leggere narrandole con semplicità e freschezza, pensare ad una ragazza che debba vivere così, fa davvero male.
Nonostante ciò, la cosa che maggiormente trasmette questo romanzo è una grande gioia di vivere, infatti se nella prima parte prevalgono i problemi e le disavventure continue di Vittoria e della sua famiglia, nella seconda la protagonista, ormai cresciuta e decisa a prendere in mano la propria vita, riesce, grazie alla forza di carattere ed alla voglia di riscatto, a crescere e diventare una donna orgogliosa, piena di speranza nel futuro, nella famiglia e nell'amore.
Assolutamente da leggere!
(Maria Guidi)