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Genere: Storie vere

Trama:
Un panorama splendido, con insenature naturali e piccoli isolotti di scogli, un fascino primordiale e suoni ancestrali, dove le onde plasmano la roccia, conferendole forme strane e diverse: lì è la "Punta dell'Aspide", dove inizia la storia di Antonio e Francesca. Tardi arriva la coscienza di questo amore, in continua lotta con la razionalità di considerarlo solo un'amicizia. La piccola Francesca, cresciuta troppo in fretta, avverte presto di non poter fare a meno del calore, della tenerezza e dell'intimità di Antonio. I loro fidanzamenti con altri li rendono insicuri sulle scelte da fare. Cominciano a chiedersi se sia possibile voler bene a due persone contemporaneamente e se pensare di avere più di un amore non sia come pensare di poter vivere più di una vita. La coscienza di rimanere legati per tutta la vita, che qualcosa di speciale, inspiegabile e incomprensibile li avrebbe tenuti uniti per sempre, non basta. Credono e sperano di poter circoscrivere questo affetto, senza rendersi conto invece di essere un fuoco quasi spento ma che aspetta solo un leggero soffio di vento per ardere nuovamente, più forte di prima. Guardare nel proprio cuore, senza la vigliaccheria di non seguirlo in nome di una ragione che soffoca, leggersi in profondità senza mentire a noi stessi: solamente così si potrà amare gli altri e donare se stessi sempre di più.

Commento:
Questo libro racconta una storia d'amore lunga una vita, ma presenta una differenza fondamentale con tante altre grandi storie d'amore famose: è una storia vera! Con una scrittura delicatissima, la Tinti racconta di questo amore travolgente e malinconico che, nato negli anni dell'adolescenza, si protrae per tutta la vita dei protagonisti, a dispetto della lontananza, degli anni trascorsi, dei rispettivi matrimoni e figli e, in definitiva, di due vite vissute quasi sempre a distanza.
Quello descritto è un sentimento puro, talmente forte che resiste a tutto e che, anche nel momento in cui Antonio e Francesca decidono di viverlo almeno in parte, incontrandosi di nascosto quando possono, non suscita i sentimenti negativi legati all'idea del tradimento, ma solo gioia e partecipazione, per un amore che è al di sopra di tutto e che ciascuno di noi vorrebbe vivere.
Con una scrittura semplice e diretta, delle ambientazioni descritte con grande bravura e una caratterizzazione dei personaggi molto vivida, il romanzo scorre fin troppo velocemente, trasmettendo tante emozioni; alcuni passi, soprattutto quando i due si ritrovano ormai anziani, sono davvero commoventi e toccano il cuore.
Una storia d'amore senza tempo, stupenda e delicata, che lascia un filo di malinconia per ciò che non è stato, ma soprattutto tanta speranza nel sapere che amori tanto forti esistono anche nela vita reale.
(Maria Guidi)

Della stessa autrice:
Vite sbeccate
Il giardino delle Esperidi



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