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Genere: Narrativa

Trama:
Protagoniste di questi racconti sono le tracce che le persone lasciano di sé: le impronte di dita sulle finestre, il pentolino con l'acqua per il tè, l'odore che resta nei capelli dopo una visita nelle vite degli altri. Piccole cose che costruiscono un'intimità, e che raccontano una storia. A volte, però, qualcosa sfugge o si nasconde, perché non tutto si può inventariare, non tutto si può condividere: certi dubbi, ad esempio, o il rancore, la sensazione improvvisa di una complicità, la vera identità del passato; e il dimenticare al contrario dei ricordi. La dimenticanza semplice di un animale da compagnia, per cui ogni giorno è nuovo, è sempre un lunedì; l'amnesia assoluta e irrecuperabile che nasce da una pallottola rimasta nella testa; l'oblio in cui cadono certe isole, quando si negano a ogni tentativo di forma e di catasto.

Commento:
Raccolta di undici brevi racconti, "L'isola di Paris" è una bella panoramica su molteplici aspetti della vita quotidiana ma soprattutto, come dice la trama stessa, sulle tracce che ognuno lascia dietro di sé.
Si tratta di storie molto diverse tra loro, anche per lo stile narrativo utilizzato, ma tutte interessanti e particolari. Ogni storia apre uno squarcio su un piccolo angolo di mondo, sulla vita di una persona, su sentimenti, emozioni e pensieri narrati sempre con grande bravura e proprietà di linguaggio.
Bellissima "Una pallottola nella testa", intensa e commovente. L'autrice è riuscita, con un breve racconto, a trasmettere tutto il pathos che altri non riescono a volte a far percepire nemmeno con un intero libro! Molto belle anche "L'anello di topazio" e "The new chance", che trasmettono voglia di rimettersi in gioco e ricominciare. Particolari sono inoltre i racconti costruiti praticamente come favole, dove la fantasia è lasciata libera di giocare con idee, forme, profumi e colori. Certo, alcune sono un po' più difficili da interpretare perché, per quanto ben scritte e scorrevoli, non è chiaro il messaggio finale che la Costanzo vuole trasmettere.
A parte questo però, il libro nel complesso è davvero molto interessante, ricco di emozioni e capace di trasmettere istantanee di vita quotidiana, di sogni e di illusioni, in modo semplice e diretto. Peccato che sia così breve, non si ha nemmeno il tempo di abituarsi allo stile di scrittura mutevole e sempre affascinante dell'autrice che ci si ritrova, improvvisamente, alla parola "fine"!
(Maria Guidi)

Della stessa autrice:
Cronache della città capovolta



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