Genere: Gialli

Trama:
In una periferia milanese grigia e senza speranze, il vicecommissario Marini è il protagonista di una storia avvincente. Scopre un Paese semplice dove riemergono antichi razzismi, paure primordiali alimentate dalla propaganda, nuovi fascismi e xenofobie. Sullo sfondo, come sempre, qualcuno pesca nel torbido...

Commento:
Notevole! Questo è stato il primo pensiero dopo aver terminato il libro. Un noir pieno di suspense, con una trama molto intricata ma nello stesso tempo scorrevole perché ben strutturata.
Con questo libro, l'autore fa riflettere su tutta una serie di problemi che, purtroppo, sono davvero riscontrabili nella realtà odierna italiana: dalla corruzione in politica alla paura per gli stranieri, dalla pedofilia all'opportunismo della gente. Una storia che, in un crescendo di emozioni, trasmette sentimenti di disillusione, di solitudine, di disagio, ma che si chiude con una piccolissima speranza per il futuro. Piccolissima si, perché il vicecommissario Marini è un protagonista disilluso, stanco ed anche un po' cinico, come può esserlo un uomo che ha ormai imparato che ci sono regole che non per tutti valgono, che ci sono cose che non posso essere cambiate eppure... ci prova lo stesso a risolvere il caso (e ci riesce!), impegnandosi forse un po' più di quanto, chi sta sopra di lui, avrebbe desiderato.
La scrittura è fluida, i colloqui sono diretti e realistici, i personaggi ben caratterizzati e credibili (con qualche eccesso al limite dell'accettabile (come nel caso della portinaia), insomma è un giallo davvero bello e fin troppo reale... vien quasi da pensare che l'autore abbia ritagliato una (triste) fetta di realtà per portarla su carta!
Da leggere.
(Maria Guidi)

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