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Genere: Narrativa

Trama:
Chi era l'autore? Come si intitolava quel quadro? Ma soprattutto, perché aveva dipinto una cosa così terrorizzante, così destabilizzante per l'equilibrio mentale, così enigmatica?", rifletteva il protagonista de "La Solitudine del signor Gray", guardando il quadro appeso sulla parete davanti a lui. Mentre Thad Torrence, protagonista del racconto intitolato "L'etere", solo dopo un'attenta e sofferta riflessione ricorda perché è lì, sdraiato tra due lastre di ghiaccio che lo tengono immobile e gli bloccano il respiro, mentre un rivolo di sangue scivola lungo la tempia. "L'uomo che non poteva dormire" racconta trentanove giorni di volontaria veglia per il protagonista che vive temendo di addormentarsi, perché un atto così naturale equivale a una condanna a morte. Angelo, in "Oltre ai tuoi occhi", capisce invece il senso profondo della sua esistenza vivendo solo attraverso il sogno.

Commento:
Otto racconti, otto vite diverse, otto ambientazioni molto lontane tra loro, che apparentemente non sono legate da nulla, da nessun filo conduttore. Invece queste otto persone hanno qualcosa in comune: sono tutte anime divise. Divise nel senso di tormentate, personalità che vivono dilemmi interiori e che ricercano se stesse, ognuna nel modo che può e che conosce.
Ogni racconto, quindi ogni personaggio, contiene una piccola parte di ciascuno di noi con le sue contraddizioni, sfaccettature ed elucubrazioni mentali. Corruzione, paura, contraddizione e amore: queste le quattro parti in cui è diviso il libro, questi i diversi tipi di rovello interiore che tormentano l'animo umano, rendendolo, per l'appunto, un'anima divisa.
Bortolotti ha saputo descrivere, con un linguaggio fluido e chiaro nonostante la presenza di diversi refusi, quelli che sono alcuni dei quesiti e dei drammi universali dell'uomo, affrontandoli con sapienza, anche se a volte sul finale questa sua capacità va scemando, perdendo un po' di stile. L'autore comunque ha saputo immedesimarsi di volta in volta in drammi diversi, dando voce a chi si lascia portare su strade rovinose, a chi teme di non poter più rivedere la sua famiglia, a chi non sa evitare di cadere negli errori e a chi non crede più nell'amore: "Otto vite, otto anime divise, come in fondo in fondo, lo sono anche le nostre".
(Benedetta Gigli)



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