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Biografia:
Vive e lavora a Torino.
Giornalista pubblicista, ha scritto per varie testate e attualmente collabora con il mensile Polizia e democrazia.
S.F.E.R.A. Coach con formazione con il Team di Giuseppe Vercelli (Metodo Sfera).
Ama la natura e l'arte, le tradizioni e la storia, i bei paesaggi, le conversazioni profonde ma anche la tranquillità e il silenzio.

Intervista:
Tatiana: Ciao Gianni, grazie per voler condividere con noi e con il pubblico alcune curiosità sulla tua nuova opera, "Ritorno a Villa Blu".
Gianni: Grazie a te, Tatiana!

Tatiana: Prima di parlare del tuo splendido romanzo, ti andrebbe di raccontarci qualcosa di te? Chi è Gianni Verdoliva, come uomo e come autore?
Gianni: In genere non racconto molto di me, preferisco farmi conoscere attraverso i miei scritti che metto in avanti rispetto alla mia persona. Certo, qua e là ci sta un pizzico di autobiografia. Come il piccolo Alessio e il nonno Ascanio mi piace l'anice. Come autore mi piacere seguire totalmente la mia vena creativa e presentare storie e personaggi fuori dagli schemi. Come uomo sono introverso, viaggiatore solitario, forse un pizzico sognatore occasionalmente malinconico ma... decisamente organizzato negli aspetti pratici. Mi potete trovare a camminare trasognato tra le viuzze di un borgo medioevale o fermo ad ammirare la bellezza di un paesaggio.

Tatiana: Per il titolo del tuo romanzo hai deciso di dare alla tua villa il nome blu, di renderla così particolare, uno spicchio di cielo sceso in terra circondato dal verde del bosco. Una tonalità rilassante, che possiede una sua brillantezza e, insieme, tanta cupezza. E' noto per essere il colore dell'equilibrio nella sfera emotiva per alcuni, della malinconia per altri. Cosa ti ha spinto a scegliere questo colore? Quale significato preferisci?
Gianni: Il colore blu, così come il titolo, è stato scelto d'instinto, seguendo un'ispirazione inconscia, quando ancora la trama era da definire. Restando sempre sul piano della narrativa ritengo che entrambe le interpretazioni siano assolutamente calzanti e ciò riflette, almeno in parte, gli stati d'animo di diversi protagonisti.

Tatiana: "Ritorno a Villa Blu" è un romanzo emozionale, dove i sentimenti dei personaggi sono protagonisti: i loro legami travalicano il tempo, li legano tra loro e al contempo li rendono liberi. Esplori con verità e delicatezza l'amore e l'invidia. Da dove nasce l'idea di una trama così coinvolgente?
Gianni: L'idea è nata un po' alla volta, un po' su ispirazione inconscia e anche onirica e, solo in parte, progettata in maniera razionale, a tavolino. L'idea era quella di creare una storia che appassionasse il lettore e che fosse anche ammantata da una vena misterica.

Tatiana: Con la presenza di due donne in antitesi tra loro come il giorno e la notte, colei che possiamo definire una fata buona e l'altra, una strega malvagia, il tuo scritto possiede anche l'intreccio di base di una favola. Scelta meditata e voluta fin dall'inizio o modificazione naturale dell'espressione della trama?
Gianni: Direi che si tratta di una espressione naturale di come è stata concepita la trama, i due personaggi citati avrebbero a mio avviso arricchito molto la vicenda. Non avevo però pensato inizialmente a quanto fossero anche degli archetipi e sono felice che siano emersi anche con questa chiave interpretativa.

Tatiana: Leggendo il romanzo sono rimasta colpita dall'uso che fai del rumore per descrivere diverse sensazioni. Pur trovandosi in un libro "muto" le parole trasmettono tutto chiaramente: c'è il tintinnio del passaggio a livello; i lamenti del pozzo; il vento che fa parlare le fronde degli alberi; il ticchettio di un orologio che da fermo riparte o si arresta nuovamente; il gocciolio dell'acqua da una fontana secca. Elementi che disponi ad arte per trasmettere al lettore inquietudine, pericolo, malinconia, dolore, richiesta di aiuto. Quanta ricerca si cela dietro questa abilità? Studio ponderato o talento innato? Per te quanta importanza assumono i suoni?
Gianni: I sensi sono essenziali nel mio modo di intendere la scrittura. Quello che cerco di fare è di trasportare il lettore nella dimensione degli avvenimenti narrati dal libro facendo in modo che possa ascoltare ma anche gustare, toccare e odorare. Mi piace l'idea di una lettura che sia anche un'esperienza sensoriale e, quindi, completa.

Tatiana: In "Ritorno a Villa Blu" esiste una netta distinzione tra buoni e cattivi. Qualcuno leggendolo potrebbe trovare troppo semplicistica questa tua concezione, priva delle sfaccettature del reale. Cosa risponderesti? Quali motivazioni si celano dietro questa scelta stilistica?
Gianni: I personaggi, anche quelli buoni, sono certamente imperfetti, per quanto piacevoli. Quanto a coloro che incarnano la malvagità, la famosa strega cattiva, hanno anche loro dei lati "positivi". Nerina, ad esempio, è, nel suo lavoro, nella sua attività artistica, assolutamente eccellente. Sempre parlando di Nerina si intuisce che pur avendo lei un'indole malevola ha subito un'influenza nefasta che ne ha potenziato questo lato. Nel reale esistono i sociopatici, i manipolatori perversi, i narcisisti patologici, ecc., figure e personalità nefaste che si celano dietro maschere di sorrisi e belle parole; tra l'altro, per creare il personaggio di Nerina mi sono liberamente ispirato a varie figure di cui ho avuto conoscenza diretta o indiretta.

Tatiana: Lealtà, fiducia, supporto e sostegno famigliare, ascolto, protezione. Sono elementi che spiccano nel tuo romanzo. Quanta importanza rivestono questi valori per te?
Gianni: Definisco tutti gli aspetti citati importanti se non fondamentali nella vita, anche se a volte vengono dati per scontati. In qualche modo ho voluto riportarli alla ribalta attraverso una serie di storie all'interno della narrazione principale e nel modo in cui i personaggi interagiscono tra di loro.

Tatiana: In quale personaggio ti rivedi maggiormente? Oppure quanto di te e del tuo carattere ritroviamo nelle varie figure che si muovono nella storia?
Gianni: La scrittura creativa è stata in gran parte inconscia quindi è certamente possibile che parte del mio modo di essere e di vedere si manifesti attraverso i personaggi da me creati. Forse, se parliamo di "identificazione" anche per via dell'età mi sono un po' rivisto nel papà dei ragazzi che in fondo sono un po' "figli miei". Devo anche aggiungere che il personaggio del papà è stato poi quello che è diventato in qualche modo autonomo sorprendendo anche me, come autore, verso la fine del romanzo.

Tatiana: Se ti chiedessi una frase o un concetto che hai espresso nel romanzo e ti piace particolarmente, potresti indicarmelo?
Gianni: Riporterei uno degli aforismi che ho citato ad inizio libro:
La magia tiene sempre la porta aperta.
Davvero, sempre.
Trovarla dipende solo da noi.
(Banana Yoshimoto)

La frase rappresenta un po' uno dei sensi del romanzo. Come i ragazzi protagonisti e anche altri personaggi sta ad ognuno di noi, nella vita, a trovare ed accogliere la magia della positività.

Tatiana: Per finire, quali sono i tuoi progetti futuri?
Gianni: Ho finito da poco la stesura del mio secondo romanzo "L'appartamento del silenzio" , un thriller sovrannaturale e misterico in cui gran parte della vicenda è ambientata in una dimora storica sospesa nel tempo. Ma non aggiungo altro al momento. Inoltre sto elaborando bozze di trame di nuovi romanzi...

Tatiana: Grazie per il tempo e le risposte che ci hai dedicato, al prossimo libro!
Gianni: Certo, molto volentieri!



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