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Il terzo livello
di Pietro Di Gennaro

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    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 170 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    "Il Terzo livello" è un esperimento creativo di scrittura. L'autore affronta il rapporto conflittuale padre figlio, attraverso le confessioni intime di una spia egocentrica e stravagante. Il racconto della sua presenza nella società italiana, chiede al lettore di ricordare i cambiamenti politici e sociali che ognuno ha visto, sentito o vissuto nella sua realtà. In piena pandemia 2020, il protagonista brucia una vita che dura il tempo di una passeggiata sul lungomare di Salerno.
    GENESI - Dopo poche settimane della prima pubblicazione, i commenti, le critiche e i consigli dei primi lettori, hanno portato alla prima revisione condivisa. Online è disponibile la revisione del 20 aprile 2021.
    #ilterzolivello così come pubblicato è una pietra grezza su cui l'autore continuerà a lavorare essendo un testo in continua evoluzione. Sarà cura dell'autore inviare a sue spese l'ultima versione disponibile a chi ne farà richiesta avendone acquistata una versione precedente.

    Recensione:
    Un libro difficilmente classificabile in un genere. Se proprio dobbiamo incasellarlo in una sezione direi "biografia romanzata", ma in queste due parole... c'è dentro di tutto.
    Un elemento caro all'autore è il mare e, dunque, lo uso anche io per fare un esempio.
    Immaginiamo una giornata ventosa, di quelle in cui le onde si fanno grosse sotto costa, con cavalloni difficilmente superabili. Se un impavido nuotatore si avventurasse in acqua verrebbe sbattuto a terra, sommerso, respinto, ma insistendo e andando contro vento, superando quel punto in cui le onde si formano, ecco che le acque si fanno più calme, dolci, e accoglienti.
    Ebbene, i cavalloni costituiscono le prime quaranta pagine di questo libro: respingenti, difficili da oltrepassare, scritte con uno stile poco avvincente, dialoghi lunghi, quasi dei monologhi, composte da riflessioni pseudofilosofiche che allontanano il lettore, invece di attrarlo.
    Superato questo scoglio il racconto prende un altro ritmo, e ci si incammina accanto al protagonista ripercorrendo la sua (e la nostra) vita.
    L'autore usa un espediente - una lunga camminata per recarsi a un appuntamento - per rivedere a ogni angolo di strada sprazzi della propria esistenza, ricordando persone, luoghi e idee di una fase della vita che non c'è più. Come spesso accade, si tende a idealizzare il periodo della giovinezza, e ogni cosa dei tempi andati sembra migliore solo perché vissuta in un'età ricca di speranze, progetti e fantasia. Accade la stessa cosa in questo bel libro che Di Gennaro ci propone. Nonostante il protagonista non abbia vissuto una giovinezza particolarmente agiata, si ha la sensazione che la vera ricchezza gli fosse data da qualcos'altro: valori ormai perduti e sani principi restituiscono la soddisfazione per un percorso di vita sempre votato alla correttezza e alla rettitudine.
    Insieme al protagonista ripercorriamo gli anni di piombo, con il terrorismo che li incendiò, e le lotte di classe, con il periodo d'oro dei sindacati, quando riuscivano a portare in piazza migliaia di lavoratori per un salario più dignitoso. Inutile dire che l'autore sta dalla parte di chi ha meno, di chi vede i propri diritti calpestati, ed essendo egli stesso un sindacalista, in questa sezione del libro ci ha messo sicuramente molto del suo.
    Oltre a questi temi decisamente caldi e vissuti ancora con fervente passione, Di Gennaro ci mostra anche altri temi più romanzati e meno impegnati. Ci parla di amicizia, di lealtà, di momenti di vita vissuta socializzando con persone in carne ed ossa, e non tramite i cellulari come avviene oggi. Ci parla della sua profonda passione per la musica e del ruolo fondamentale che hanno avuto le radio private negli anni '70 e '80 del secolo scorso. Ci parla dei primi home computer entrati nelle case della gente. Ci parla dei primi amori, vissuti con una passione che spingeva a coprire lunghe distanze con una semplice bicicletta. Ci parla anche del ricco e variopinto rapporto di vicinato che si creava nei vicoli delle città. Ma c'è ancora tanto altro: ci sono pensieri e riflessioni sulle differenze generazionali, sul difficile rapporto fra un padre e un figlio che non riescono a comunicare e c'è spazio anche per un piccolo mistero su un'entità superiore, nascosta, capace di condizionare le vite di tutti noi.
    Quando si arriva in fondo a questo testo ci si rende conto che in quelle pagine c'è una parte della memoria collettiva del nostro Paese. Non solo, c'è anche tanta parte di noi come singoli individui, con le nostre piccole esperienze vissute e dimenticate negli anni. Ecco, quindi, che questa lettura si differenzia da tante altre poiché, alla fine, non facciamo tesoro delle esperienze altrui, ma scopriamo una più forte e profonda ricchezza nelle nostre stesse vite, che questo libro ci aiuta a ricordare.
    Una lettura che mi permetto di consigliare soprattutto a chi ha qualche capello bianco, per rivivere tanti bei momenti della propria esistenza grazie all'aiuto di Di Gennaro.
    (Norberto Loricati)



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