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Black square.
La fuga del giovane Holden

di Maria Rosaria Petti

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    Casa Editrice: L'Erudita - 348 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Black Square è la storia di una inverosimile evasione. Tra Roma, New York, Amsterdam e San Pietroburgo la vicenda si muove in un equilibrio incerto tra persone e personaggi. Il protagonista, Pietro Maltese, accompagnato dalla figlia appena scoperta, deve fare i conti con il proprio passato e con gli intricati percorsi dell'esistenza. Nello stesso momento, all'Hermitage, una donna scompare in modo misterioso sotto gli occhi di tutti, mentre due illustri Personaggi letterari - che aspirano a una vita vera - viaggiano, insieme a Pietro, verso l'incontro con un enigmatico quadro nero: Black Square di K. Malevich. Un romanzo che va oltre le leggi della fisica e dell'universo conosciuto. Maria Rosaria Petti, con uno stile deciso e raffinato, ci conduce in un racconto paradossale della realtà, illuminando, nel percorso, gli angoli bui della complessità umana.

    Recensione:
    "Black Square - La fuga del giovane Holden" è un romanzo di Maria Rosaria Petti che si può contemporaneamente definire Irreale, in quanto ciò che viene raccontato non esiste concretamente, non è riconducibile all'esperienza, e Surreale nel senso che - per chi ama leggere - trascende il reale, supera il razionale e tocca la dimensione fantastica.
    Più libri dentro a un libro, una storia per chi ama i libri e vi si avventura oltre i confini delle parole impresse sulla carta.
    L'Autrice si destreggia in descrizioni precise, una narrazione lineare, e personaggi totalmente realizzati, modellati sia nell'aspetto che nell'indole.
    Qual è il più grande pregio di "Black Square"? Che nel leggerlo si ha come l'impressione di essere capiti, che le manie che abbiamo nei confronti dei libri non sono solo nostre, ma un fattore comune tra i lettori.
    Questo libro ha il mirabile potere di farti sentire meno alieno, meno solo, ti fa sentire parte di un grande gruppo di lettori come te.
    La storia prende il via da luoghi diversi, New York, Roma, San Pietroburgo, poi da Roma approda a Londra e di nuovo a New York per poi raggiungere Amsterdam, rappresentando tanti personaggi dalle vite solitarie che ritrovano senso grazie al protagonista Pietro Maltese, che diventerà a sua volta un altro personaggio.
    La solitudine non è mai così completa come può sembrare, ci sono presenze che escono dall'ombra per dare un senso alle giornate.
    Maria Rosaria Petti si concede il potere di modificare la realtà, chiede solo al lettore di fidarsi, di farsi condurre in un gioco di specchi in cui nulla è come o dove sembra essere, sino a perdersi nel mondo reale reso fatato, che affascina e fa riflettere, che spesso stupisce per come la scena viene presentata e poi capovolta perché vista con gli occhi di chi ora vive e ha vissuto un'altra realtà in un tempo ormai remoto. Incontriamo Holden Caufield, sì proprio il protagonista del romanzo di Salinger, che abbandonate le pagine del libro, ritorno a quella che avrebbe dovuto essere la sua casa e si presenta col nome del fratello Allie. Impulsivo e fantasioso, ogni tanto rude e con una tendenza a raccontare bugie, ma anche sensibile, trasparente e senza freni o filtri, arrabbiato con i suoi amici, compagni di scuola, conoscenti, la scuola e New York stessa, che definisce e descrive come ipocriti, finti, con la puzza sotto al naso.
    La solitudine è palpabile, resa ancora più tangibile dalla voglia di riscattarsi dal proprio Autore. Impossibile non emozionarsi per lui.
    Come è impossibile non commuoversi per la figura di Anne Frank che, sempre ragazzina tredicenne, si muove per le vie di Amsterdam e prosegue nel vivere il suo sogno di diventare scrittrice.
    I personaggi sono usciti dai loro libri, diventati fogli bianchi rilegati, sono visibili, vivi, parlano. L'abilità della Petti sta nel farcene sentire la voce e questo succede perché riesce a toccare la corda di quella insolita sensibilità, di quella fervida immaginazione, che fa sì che man mano che leggiamo, più ci addentriamo nella storia, più impariamo a conoscere e ad affezionarci ai nostri personaggi, o anche ad uno in particolare, e quindi, inevitabilmente, quel personaggio diventa per noi, una persona reale: noi lettori siamo in grado di rendere reali i personaggi dei nostri libri. La Petti basa la sua storia sull'empatia che nasce, cresce e si crea tra il lettore e il personaggio, quasi come il legame madre/figlio, quasi fosse un cordone ombelicale che lo lega a quel soggetto e non può né farne a meno né evitarlo: empatia, quel sentimento che non si vede ma che c'è, che non si può toccare ma che esiste; ciò sta anche nella bravura dell'Autore e dell'Autrice nel caso di Pietro e Betta, Miep, Ilse e Joe, tutto parte da lì, dalla sua arguzia nel saper sapientemente descrivere un personaggio tanto da farcelo sembrare tangibile. A noi non resta altro che lasciarci scivolare in questo mondo "fatato", vagamente noir ma sornione, creato abilmente da Maria Rosaria Petti, sino a prendere commiato, con un po' di rimpianto alla fine della lettura, da questo piccolo teatro che commemora qualcuno che è scivolato via, ma che resta vivo nella penombra dei ricordi e, come Holden e Annelise, non se ne va: resta legato, da un tenace filo invisibile, a chi è rimasto a tessere ricordi perché il passato non scivola via invano e non se ne va per sempre, è solo un'altra faccia della realtà che conosciamo.
    Una lettura che si fa sempre più coinvolgente pagina dopo pagina.
    Consigliato vivamente.

    "Chi ha la ventura di nascere personaggio vivo, può ridersi anche della morte. Non muore più... Chi era Sancho Panza? Chi era don Abbondio? Eppure vivono eterni, perché - vivi germi - ebbero la ventura di trovare una matrice feconda, una fantasia che li seppe allevare e nutrire, far vivere per l'eternità." - Luigi Pirandello, "Sei personaggi in cerca d'autore"-
    (Luisa Debenedetti)



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