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Genere: Amore e sentimenti

Trama:
Gianluca si volta e la vide in fondo al viale. Non c'erano dubbi, ora la sua esistenza era tutta lì, davanti a lui. Le fece un cenno con la mano andandole incontro, un tantino stordito, e lei accelerare il passo.

Recensione:
Sembra facile dire amore. Al contrario, non lo è per nulla. Dopo aver letto queste pagine, mi sono resa conto di quanto sia difficile non solo riconoscere e mantenere una chiara consapevolezza della presenza di questo sentimento, per sua natura pienamente oblativo, nel proprio cuore, bensì quanto possa risultare complicato esternarlo con parole e soprattutto nei fatti. Molteplici sono i motivi che possono mettere a tacere la voce e le intenzioni del cuore, primo tra tutti la paura di amare veramente, di offrire se stessi, la propria attenzione ed il proprio tempo come un dono gioioso. Ci vuole coraggio per questo, perché far dono di sé implica inerentemente il rischio di soffrire, di rinunciare al proprio ego ed a tutti gli attributi materiali ed esteriori che lo corroborano, lo sostengono, lo esaltano. Si potrebbe dire che amare significa accantonare l'io per mettersi a totale disposizione del tu e costruire il noi, il quale ultimo deve poi essere alimentato, custodito e difeso per resistere al vento del cambiamento che soffia di continuo nella vita. Un'impresa non da poco. Forse per questo, risulta più semplice lasciarsi attrarre e trasportare dalla passione, un gioco che non conosce noia ed abitudine, che non richiede soverchie rinunce e che promette a tutti i partecipanti un premio immediato. E' curioso scoprire in questo romanzo come la passione sappia adoperarsi in molti ruoli, come un trasformista: può essere uno degli elementi che concorrono all'edificazione di un vero amore, può fungere da paravento a questo nobile sentimento che, per mancanza di coraggio, non viene vissuto ed espresso, può esplodere con la violenza, la brutalità e la devastazione di un ordigno se esperita da una mente disturbata. La passione è facile e multisfaccettata tanto quanto l'amore è impegnativo e monolitico. Resta il fatto che l'essere umano coerente con se stesso e partecipe dell'energia dell'Universo è nato per amare. A volte, come accade in questo racconto, è proprio una grande paura a fornire il coraggio per entrare all'interno di un sentimento autentico o per richiamare chi già ne è partecipe alla sua intima essenza.
La trama di questo romanzo è molto articolata e si sviluppa tra passato, presente e futuro, pur tuttavia l'autrice ha saputo svilupparla in modo assolutamente chiaro e coinvolgente, rendendo la lettura della propria opera avvincente, scorrevole e toccante. Le vicende narrate sono aderenti alla realtà, ciò che le rende esclusive è l'intensità e la profondità delle esperienze vissute, tutte descritte in modo tale da rendere pienamente partecipe il lettore. I personaggi sono dipinti con cura, così come le belle località d'Italia e Francia che fanno da teatro alla narrazione.
Lo stile è piacevole, garbato, esente da qualsiasi forma di volgarità anche nei momenti in cui descrive scene di passione intensa e consumata o di brutale esternazione di pulsioni deviate. La narrazione procede con un ritmo sufficientemente veloce da non risultare tedioso, ma al tempo stesso pacato, in modo da consentire al lettore di apprezzare i dettagli che impreziosiscono il racconto.
Lettura assolutamente consigliabile a tutti coloro che amano nutrirsi di emozioni e che pongono la multiforme varietà delle umane relazioni al centro dei propri interessi letterari.
(Angelarosa Weiler)

Della stessa autrice:
Il giardino delle Esperidi
Il pizzo dell'aspide



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