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Cinquanta passi all'indietro
di Luca Favaro

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    Casa Editrice: Nulla Die - 78 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Poesia

    Trama:
    Quando si cammina all'indietro non si vede dove si sta andando. Non si sa quale direzione prendere, a volte indovinando la via, altre cozzando contro gli ostacoli, altre ancora uscendo di strada. In ogni caso, si riparte senza stancarsi mai di riprovare, di ricominciare. "Cinquanta passi all'indietro" è un cammino a ritroso attraverso relazioni, emozioni e sentimenti spesso in contrasto tra loro, ma che, nel bene e nel male, indicano una via verso una meta che se in alcuni momenti appare nitida e sicura, in altri scompare e si fa incerta.

    Recensione:
    "Cinquanta passi all'indietro" di Luca Favaro, un autore che da subito ha destato il mio interesse.
    Cinquanta passi, cinquanta componimenti per tentare di cambiare le cose e ricordare, ricordare sempre. La rapidità della vita non consente a nessuno di scherzare con la memoria. Nello scrivere, il Poeta cerca molte volte di interrogare il passato per poter vedere il futuro ed è questa visione della scrittura che, a mio avviso, traspare dalla lettura di questa silloge poetica. Favaro ha sempre davanti a sé, nel fluire quotidiano del vivere, mosso talvolta dal soffio del dolore, il faro della memoria che non è solo ricordo del passato ma, piuttosto, una speciale lente attraverso la quale vedere nuove, e più profondamente, le "cose" dell'oggi, tra le quali troviamo gli affetti, la fede, l'amore; tre poli, questi, in relazione profonda e osmotica. Si percepisce, nello scorrere i testi, il tempo che è andato, non come una sequenza di fatti ma come una totalità di eventi avvenuti che pare avvengano ancora adesso; il Poeta scrive facendo trasudare dalle righe dei suoi versi la sua "serietà", difficilmente egli si concede il gioco nella poesia, meglio ancora, per lui la poesia è cosa seria, è memoria e, come già detto, la rapidità della vita non consente di scherzare con la memoria che spinge al futuro.
    La scrittura di Favaro riesce a cambiare le cose? Dal mio punto di vista oserei dire che le cose reali "prese" nel suo campo visivo, vengono cambiate nel loro essere stesso, trasfigurate diventano mezzi attraverso le quali egli penetra il reale e, in esso, la sua passione amorosa, per scivolare così in una relazione profonda con l'oggetto del proprio amore sia esso divino o terreno.
    In queste pagine si legge un mondo che trascorre e lascia tutto ciò che è stato e la paura o desiderio di perderlo per sempre, ma la memoria non se ne va, è risucchiata nel continuo divenire che è la conquista della consapevolezza del vivere.
    I testi hanno snellezza e musicalità senza ricorso alla rima o ad altri astrusi meccanismi poetici. I versi sono asciutti, mai sovrabbondanti, chiari. Le parole evocano ciò che è situato oltre il loro significato formale, agganciano qualcosa dal profondo e lo elevano alla luce della mente e dell'anima, radice di eternità, ma pure scoperta e continua ripartenza. La cifra di lettura del libro è certamente, come il titolo svela, il cammino. E in fondo cosa siamo, noi tutti, se non esseri che anelano a una possibile evoluzione, per niente stanziali, costretti in un quotidiano di continue ripetizioni?
    Ci sono versi che, forse, solo essi sono capaci di andare realmente "oltre", spezzare il filo, consegnarci a un destino pieno. La parola può ricomporre il senso, diventare spinta verso la ricerca, perchè ci offre una nuova vita.
    E' un'eterna frantumazione che cerca di ricomporsi.
    Il Poeta, illuso errabondo o sognatore tenace, cerca comunque un nome e una casa, una meta esatta per il suo percorso.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Alziamoci e brindiamo,
    come che fosse già accaduto,
    come che domani fosse oggi,
    come che fosse già Paradiso.
    Alla salute!
    (Brindiamo)

    Per non aver compreso
    che in te c'era già
    il seme della felicità.
    Io ti chiedo perdono
    (da Lettera a me stesso)

    C'è chi se ne va,
    per fuggire da qualcosa o qualcuno,
    ma la fuga non serve a nulla,
    se non si può dimenticare.
    (da C'è chi se ne va)

    Ma davanti a quel bivio
    puoi scegliere solo
    se sei libero davvero.
    Ebbene, hai scelto,
    voltando lo sguardo indietro.
    (da Nulla è eterno)

    Tu trovi senso in quell'orizzonte,
    in quella dolce ma energica sinfonia,
    che conduce in profondo, nell'essenza.
    Sono nato per vivere in eterno
    (da Nato per vivere in eterno)



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