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Genere: Poesia

Trama:
Nella raccolta "Limpida a guardare" la poesia assume valore terapeutico fermando nel verso la paura di perdersi nell'incontro con l'altro, la ricerca di un'autonomia emotiva che salvi dal senso di incompiutezza e il vuoto che liberano le assenze. L'intuizione finale è racchiusa nella speranza che lasciarsi cadere in quel vuoto sia l'unico modo per abbracciarsi e non temere più di perdersi nell'altro.

Recensione:
La silloge poetica della giovane autrice sarda Michela Silla, sua opera prima, dal titolo "Limpida a guardare", è una recente pubblicazione (estate 2022) edita da Transeuropa Edizioni.
"Limpida a guardare" si presenta come una raccolta poetica asciutta, minimalista, benché consti di più di cinquanta componimenti. Ma l'essenzialità che così la caratterizza, è data dal condurre fuori, sulla carta un contenuto ben più profondo, grazie ed attraverso i componimenti poetici. Non si percepisce, quindi, un intento a "riempire" pagine, piuttosto a dare forme manifeste all'Essere. Ciò lo si può dedurre dalla dimensione dei componimenti, alcuni brevissimi, che però lasciano una eco di significato molto densa, che parla e si rivolge all'Anima.
Inoltre, tale opera non prevede né una prefazione né una postfazione; appaiono solo poche righe volte a tracciare i connotati principali dell'autrice. Tale struttura minimalista che pone in evidenza i testi poetici, risulta efficace. Infatti, così facendo, la poesia di Michela Silla è posta al centro presentandosi in modo autentico e pulito.
E' come se la giovane scrittrice riuscisse a tessere abilmente uno scambio tra una dimensione "dentro", dell'interiore umano, e un fuori: il mondo inteso come involucro e pungolo che stimola e stuzzica l'universo interiore.
Le principali tematiche che soggiacciono ai componimenti della giovane autrice, presentano un peso specifico invidiabile. Esse sono individuabili in: - Corpo. Spesso, viene citato nei componimenti così come alcune sue specifiche parti (braccia, occhi, voce…). Il corpo presenta una sua saggezza che dice, che consente di prendere decisioni importanti, vitali;
- Amore, argomentazione poetica per eccellenza. Michela Silla lo definisce una "parentesi aperta". Tale immagine ben restituisce l'ampiezza di questo sentimento che può contenere tutto e il suo contrario. Ciò ben lo si evince nella poesia che inizia con il verso: "ruvido cuore, albero senza terra…" (pag. 42). Spesso, il cuore si fa aspra corteccia incastonata dentro la creatura umana che tenta di tornare a una sua natura più amorevole e pacificata con il Tutto;
- Maternità e rapporto madre–figlio. A quanto si può dedurre, "Limpida a guardare" è dedicata al piccolo Leo: un bambino, il figlio che, letteralmente, incarna un legame profondo tra egli stesso e la madre espresso nei componimenti dalla poetica del racconto, difficile, della separazione, seppur momentanea, e dalla fatica dell'essere madre impigliata dentro un'epoca frenetica, richiestiva, pressante, che intima a spingersi ad andare oltre se stesse, come quella attuale: "Sono come non osavo" (pag. 22);
- Presenza dell'Altro intesa come un'entità che spesso induce a modificare la propria natura, la propria individualità: "mi vedo ballare/con te/mi vedo brillare." (pag. 10). Tale processo può realizzarsi proiettandosi verso svariate direzioni, tra cui quella di una presa di consapevolezza interiore. Non è un caso, forse, che l'autrice spesso cita nella sua opera, un percepirsi "incompleta", "inadatta" che, in taluni casi, si trasforma nella: "paura di non essere abbastanza". In realtà, tale remora si esprime intenta a scomparire;
- Assenza. L'ultimo importante tema riscontrabile in questa silloge è quello di una certa mancanza di qualcosa? Di qualcuno? Ma, paradossalmente, come spesso sono i flutti della vita, tale assenza induce a una presenza, all'affermare: "ci sono", agevolando così il proprio dirsi e farsi nel mondo.

Per ciò che concerne il lessico utilizzato si tratta di un linguaggio contemporaneo, costituito da termini di uso comune.
L'autrice utilizza una struttura poetica principalmente costituita da distici, terzine e versi liberi. In alcuni componimenti si rintracciano assonanze tra le parole come, per esempio: "sommessa/sommersa" (pag.41) che inducono il lettore a riflettere sul senso metaforico dei significati che questi termini portano con sé. Infine, l'ultimo componimento è quello che conferisce il titolo all'intera opera: "Limpida a guardare". E' possibile pensare che sia stato messo a chiosa, quale simbolica coppa volta a contenere e ad amalgamare tutte le altre poesie in un continuum di profondo interscambio tra l'interno e l'esterno a cui già si accennava prima.
In conclusione, la silloge di Michela Silla si presenta come una piccola opera dal valore intenso e si rivolge a un pubblico di lettori attenti alle trame del vivere, le quali nascondono piccole e grandi perle di saggezza volte ad arricchire la vita di ognuno. Ed è proprio così che andrebbe interpretato "Limpida a guardare", come una piccola dose giornaliera di un elisir di saggezza.
(Sveva Borghini)



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