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Quei bravi ragazzi del Circeo
di Antonio Del Greco Massimo Lugli

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    Casa Editrice: Newton Compton Editori - 288 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Informazione

    Trama:
    1975. Roma e l'Italia intera sono sconvolte dalla notizia di un crimine talmente efferato da essere inconcepibile. In un piccolo comune della provincia di Latina, tre giovani di buona famiglia hanno rapito e torturato per un giorno e una notte due ragazze, uccidendone una e causando gravi ferite all'altra prima di essere arrestati. Chi sono questi tre aguzzini, e come sono potuti arrivare a commettere un atto così crudele? La verità ha le sue radici nella tormentata vita sociale degli anni Settanta, in cui il culto della violenza e l'ideologia neofascista allungano i loro tentacoli anche negli ambienti più insospettabili... Massimo Lugli e Antonio Del Greco ripercorrono i traumatici eventi del massacro del Circeo, raccontando i pregressi dei colpevoli, lo svolgersi dei fatti e le conseguenze di uno dei crimini più tristemente celebri della storia italiana.

    Recensione:
    Lugli e Del Greco sono autori che molti appassionati di lettura aspettano, opera dopo opera, certi che non verranno delusi: e difatti è così.
    Il loro ultimo romanzo è "Quei bravi ragazzi del Circeo". Titolo amaro, sarcastico, che contiene anche un pizzico di rabbia di fronte a dei privilegiati che si permettono di massacrare due ragazze e ucciderne una credendo morta l'altra, nella convinzione di restare impuniti.
    Da subito ci troviamo coinvolti nella scrittura, cruda, forte, impattante, che descrive in modo vivido un periodo di ardori politici, presi molto spesso come scuse per fare risse, pestaggi, crimini violenti, non perché infiammati da una missione, ma solo per soddisfare desideri malvagi e bestiali di fare male.
    Gli autori, cambiando i nomi, permettono di entrare nella storia vera, negli antefatti, nei fatti di un giorno e mezzo di violenza, in ciò che è accaduto dopo e dopo ancora fino a chiudere il cerchio.
    Ripercorriamo la vicenda dal punto di vista dei colpevoli, ci mettiamo al fianco della vittima e della sopravvissuta e stiamo male, ci si torce la pancia anche se sappiamo cosa è accaduto. Se non si è a conoscenza della vicenda l'impatto sarà ancora più forte. Poi ci viene concesso di seguire i passi di inquirenti e giornalisti, momenti questi dove troviamo anche un leggera ironia che permette di prendere fiato dall'orrore, senza mai togliere dignità alla tragedia.
    "Quei bravi ragazzi del Circeo" racconta che il male esiste, che può camminare in giro in abiti alla moda, in tagli di capelli freschi di parrucchiere, in auto e in ville eleganti, nella ricchezza e nelle possibilità infinite. Il male esiste e non ha l'aspetto di demoni cornuti con zampe caprine, ma quello di tre bravi ragazzi che dentro hanno l'abisso e la voglia di uccidere.
    Teso, ritmato, forte dal punto di vista emotivo, raccontato magistralmente, questo romanzo è un'opera che fa riflettere mentre informa, permettendo di ricordare e non dimenticare, anche per quanto riguarda i cambiamenti scaturiti da quel massacro.
    "Quei bravi ragazzi del Circeo" è un libro documento, da non prendere con leggerezza, ma da leggere con partecipazione.
    (Tatiana Vanini)

    Dello stesso autore:
    L'ultimo guerriero
    Il giallo Pasolini
    Il Canaro della Magliana
    Quelli cattivi
    Lo chiamavano gladiatore



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