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Genere: Poesia

Trama:
La poesia di Anna Santarelli rinnova l'eredità di un lungo viaggio di esperienza e di conoscenza compiuto all'interno della parola poetica, con particolare riferimento alla letteratura del secondo Novecento, ma con eco mantenuto vivido riguardante le esperienze letterarie del primo Novecento, in speciale modo francese: è una poesia nitida e meditata, che tuttavia sviluppa sempre una vivida elaborazione psicologica sui temi del sogno, della fantasia onirica e dell'indagine esercitata sugli enigmi della ragione.
(Sandro Gros-Pietro)


Recensione:
"Sentieri e parole" è la compatta (68 pagine totali) ma intensa raccolta di poesie dell'autrice Anna Santarelli, pubblicata nel novembre 2021 da Genesi Editrice.
La struttura della silloge poetica si presenta molto semplice e lineare: prefazione, corpo principale del testo diviso in due sezioni rispettivamente di 15 e 20 poesie l'una e, a chiudere, l'indice dell'opera.
La prefazione, a cura di Sandro Gros-Pietro, permette al lettore di entrare minuziosamente nei retroscena strutturali che sostengono la scrittura poetica della Santarelli, grazie anche a rimandi e citazioni di grandi scrittori. Sicuramente, questa prima parte iniziale risulta essere un preludio determinante a sostegno del valore che caratterizza la piccola ma preziosa opera dell'autrice.
Nella prima sezione denominata "Geometrie del tempo", l'autrice conduce per mano il lettore a esplorare le differenti accezioni di tale concetto, quasi fossero una moltitudine di vettori che, simultaneamente, divergono e convergono da e verso una stessa misteriosa matrice. Non è un caso che questa prima parte dell'opera si apra con il componimento intitolato "Viaggio".
Spesso il tempo e l'andare, l'intraprendere un percorso, assumono lo stesso ritmo; sono concetti legati a doppio nodo. Pare che l'autrice sia ben conscia di ciò, dimostrandosi una viaggiatrice provetta. Attraverso i primi versi di questo componimento, il lettore è invitato a intraprendere un viaggio anzitutto interiore: costeggiando i "grovigli di vita" o la nebbia che si dipana dai pensieri... si tratta di un vero e proprio itinerario dentro l'Esistenza e le sue molteplici pliche e implicazioni. L'attraversare diviene una vera e propria necessità quotidiana - "pane d'alba" così come lo definisce l'autrice di cui risulta praticamente indispensabile nutrirsi. Inoltre, nel raggiungere le differenti tappe è possibile imparare a osservare con "occhi nuovi", intravvedendo luci, pure, su sfondi grigi; qui è l'anima che palpita, che vive o, come sostiene Anna Santarelli, che respira.
Nel corso della lettura dei componimenti che costituiscono questa prima sezione, il lettore rimarrà affascinato dalle diverse declinazioni che il tempo può assumere, non perché ne sia ignaro, piuttosto dimentico. Infatti, l'autrice velatamente, ma con determinazione, ricorda quanto tutta l'esistenza sia immersa nel tempo: le stagioni (l'inverno, la primavera), la storia, le parti della giornata (il mattino), alcuni giorni specifici (la domenica) fino ad arrivare ai tempi verbali con "Elogio del gerundio" (pag. 30).
A termine della sezione, ci si trova di fronte a un componimento - scrigno contenente altri 5 "sotto-componimenti". Non a caso mi permetto di parlare di scrigno, in quanto, in questo caso, l'autrice offre al lettore dei veri e propri tesori; si tratta di pietre cangianti in quanto in grado di mutare in spazi, momenti, percorsi e tempi interiori che si intrecciano, a loro volta, con quelli esteriori, "reali" come un tramonto o gli istanti che fanno l'aurora (cit. "III. Via dell'Amore - Cinque Terre").
Infine, l'autrice pone il focus sul tempo scuro della notte semplicemente illuminato da "una pietra di luna" che detta il passo, sancisce la direzione del viaggio - Vita che chiede ancora strada da percorrere ed esplorare.
Il passaggio dalla prima alla seconda sezione dell'opera, intitolata "Parole e segni", è determinato da un cambio di ritmo.
Qui, infatti, risulta più vivace, più attivo proprio perché l'atmosfera poetica è pregna d'azione.
Per esempio, nel componimento "Esercizi (sottrazioni)" l'autrice individua, in maniera molto netta e determinata, dei compiti da svolgere. Lo fa utilizzando i verbi all'infinito: "tagliare i rami secchi/ sollevare veli di polvere/ perseguire l'essenziale..." e così via. Si tratta di azioni necessarie in quanto intrise di essenzialità, quasi fossero un "devo" che scaturisce dall'Anima. Pare sia possibile rintracciare il medesimo fil rouge nel componimento successivo: "Sfide" (pag. 45).
Sembra quasi che l'autrice solleciti e solletichi il lettore a compiere azioni fondative, ossia profondamente sentite nel cuore, nella parte più vera di Sé. Di certo, esse non possono venir annoverate nel cumulo sciorinato e distratto del "fare quotidiano". Le azioni poetiche presenti nei versi di Anna Santarelli si mostrano, al contrario, profondamente uniche e concrete in quanto intensamente coscienti e minuziosamente attente, come si nota nel componimento "Intensità del minuscolo" (pag.55).
Concludendo, la seconda sezione richiama la poesia alla sua accezione più antica, ma forse dimenticata, quella del produrre (dal greco poiesis), nel senso più alto del termine: creare, dare vita.
In definitiva, la raccolta di Anna Santarelli presenta una scrittura poetica pacata, chiara e, al contempo, profondamente significativa. Lo stile dell'autrice può condurre il lettore a un momento di riflessione inteso come prendersi cura di Sé, per respirare tra le parole.
I componimenti contenuti nella silloge "Sentieri e parole" possono essere metaforicamente paragonati a un essere vegetale impegnato nella sua più autentica fioritura. E, per mimesi, tale processo potrebbe coinvolgere anche chi si appresta a leggere tale opera. Infatti, come spesso accade, la poesia richiede un doppio tempo per essere letta e ri-letta. Ciò permette l'apertura a nuovi significati, a sensi altri, nonché a percorrere paesaggi interiori ancora inesplorati.
La raccolta si presenta ordinata, precisa e curata in tutte le sue parti. Un lavoro rigoroso che emerge dalle pagine quale valore inedito e apprezzabile in un'epoca, come quella contemporanea, spesso caratterizzata da confusione e disorientamento, anche in ambito letterario.
Accade, come in questo caso, che leggere una poesia possa salvare, anche solo per un attimo, aiutando a individuare la buona direzione nel viaggio della vita.
Buona lettura.
(Sveva Borghini)



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