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Diario di un ragazzo morto
di Enis Ben Slama

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    Casa Editrice: Youcanprint - 233 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Biografia

    Trama:
    E' il 2 Luglio 2015. Il Sole sulla città di Salerno sta calando e una folla di curiosi sta osservando il folle gesto di un ragazzo in attesa sui binari del treno. Tanti, sono i testimoni silenziosi del suo dolore. Tanti, sono coloro che incrociano il suo sguardo intravedendone le lacrime. Tanti, sono coloro che lo ascoltano gridare. Tanti, sono coloro che non proferiscono parola per salvarlo; e tanti, quelli che lo osservano morire sotto le lamiere di un treno in corsa. Questa è la storia vera, narrata in prima persona, di un giovane ventenne morto sui binari di un treno. Ed è altresì la storia di un giovane ventenne che è stato costretto a morire affinché potesse nascere una seconda volta, stavolta per sorridere!

    Recensione:
    Salerno 2 luglio 2015: un ragazzo di vent'anni vagabonda solitario in preda a cupi pensieri nei pressi delle rotaie di un treno, quelle rotaie sulle quali prova a far cessare le sue sofferenze ma che, invece, cambiano la sua vita per sempre, perché, su quelle fredde lamiere, l'anima di Enis è morta ma è rimasto il suo corpo dilaniato, e da quel giorno dovrà combattere la battaglia più dura di tutta la sua esistenza.
    "Diario di un ragazzo morto" è un'autobiografia raccontata al tempo presente, nella quale l'autore si rivolge al suo diario immaginario che rappresenta il rifugio dei suoi pensieri più intimi e profondi.
    Enis trascina il lettore in quella bianca stanza d'ospedale che lo vedrà costretto, immobile in un freddo letto, a dover fare i conti con il suo io più profondo e a tutto ciò che ha comportato, conseguenze comprese, quel suo atto dettato da un momento di grande sconforto. Tra sofferenze fisiche indicibili e allucinazioni che come demoni racchiusi nella sua mente lo portano a rivivere l'istante in cui viene travolto dal treno in corsa, ripercorre mentalmente tutto ciò che lo ha portato a compiere quel gesto estremo: una dura infanzia vissuta tra atti di bullismo e l'ancor più dura adolescenza, tra litigi, delusioni di ogni tipo, offese e fallimenti, tutto quello che lo ha avvizzito dentro e che non gli ha più lasciato la voglia di vivere. In quei cupi giorni d'ospedale, mesi che sembrano anni, Enis ritrova qualcosa di prezioso, quel qualcosa che riaccende una piccola scintilla nel suo cuore e lo riscalda riportandolo lentamente in vita: l'amore delle persone che lo circondano, quell'angelo di sua madre che sempre gli è stata accanto, vecchi amici ritrovati e nuovi amici conosciuti in un ambiente sterile in cui credeva di incontrare solo sofferenza, tante persone che l'hanno sostenuto e che sempre avranno un posto nei suoi ricordi.
    Una forte empatia coglie il lettore, quei pensieri impressi sulla carta ci ricordano quanto importanti siano le cose che si danno spesso per scontate, anche semplici banalità, perché la vita merita di essere vissuta, nonostante tutti gli alti e i bassi che contiene. In questa testimonianza di dolore c'è anche la voglia di ricominciare, perché Enis, come una fenice, lentamente risorge dalle ceneri e, tra le pagine, dichiara di non volere più essere ricordato come "Il ragazzo del treno" ma vuole e deve tornare a vivere più forte che mai, per rimettersi in gioco e ripartire a testa alta. Il suo messaggio lo urla forte fra le righe dell'ultimo capitolo: "Sogno di poter essere d'esempio per chi combatte la sua intima battaglia lontano dagli occhi di chi lo ama. Sogno che tutto il mio dolore possa essere servito a qualcosa, fuorché a farmi capire che, tutto sommato, la mia storia non è altro che niente, se paragonato al dramma di alcuni".
    Trascorre il tempo e, a distanza di cinque lunghi anni, Enis dedica qualche altra pagina per mostrare com'è oggi, lui che ancora combatte contro i suoi demoni e, nonostante alcuni siano sempre nella sua testa, adesso sa che il mondo ha anche qualcosa di bello da offrire, lui che su quei binari e sotto a quel treno è morto ragazzo, oggi è divenuto uomo e affronta ogni cosa con una nuova consapevolezza.
    Un viaggio di vita da non perdere, una lettura che allarga la mente e porta a profonde riflessioni.
    Consigliato!
    (Silvia Garioni)

    Citazioni da questo libro:
    E' un atto d'amore, quello di morire in silenzio e lontano da tutti. Un egoistico atto d'amore verso se stessi, agli occhi degli altri incompreso e mai tollerato realmente. E' un atto d'amore che ci creiamo noi che soffriamo per dar fine alle nostre pene, per cominciare stupidamente, a pensare di star bene.

    La vita è un viaggio, e ognuno è destinato a compiere quel qualcosa di più o meno grandioso lungo il suo cammino.

    La vita è quella cosa meravigliosa che apprezzi solo un attimo prima di morire, piangendo lacrime amare esattamente come quando sei nato.



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