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Per un pugno di barbari.
Come Roma fu salvata dagli imperatori soldati

di Marco Cappelli

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    Casa Editrice: Solferino - 480 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Storia

    Trama:
    L'Impero romano è a pezzi, diviso in tre parti. I barbari saccheggiano impunemente le sue città e province, le pestilenze falcidiano la sua popolazione, l'inflazione galoppante distrugge la sua economia. Un imperatore debole siede nella sua capitale in Nord Italia, sempre più impotente di fronte alle tempeste della storia. Dei capi semibarbari sono pronti a rimpiazzarlo con un colpo di Stato militare. Il grande regno dei Cesari pare destinato al tramonto. L'anno non è però il 476 e questa non è la storia di come Roma cadde, ma di come seppe reagire al suo declino, e di come fu salvata da un gruppo di rozzi militari, gli imperatori illirici. Marco Cappelli, autore di uno dei podcast di storia più seguiti, racconta la grande parabola della discesa di Roma negli inferi della crisi del terzo secolo e della sua successiva, miracolosa rinascita sotto Aureliano e Diocleziano, tra battaglie e colpi di scena, grandi protagonisti e rivolgimenti sociali. Con grande verve narrativa e un resoconto dettagliato e avvincente, ci accompagna in uno dei periodi della storia romana tra i più affascinanti e meno conosciuti.

    Recensione:
    Un libro di storia avvincente come un romanzo, "Per un pugno di barbari" è una macchina del tempo che ci porta indietro, quasi a toccare le vicende narrate.
    Dalle prime battute del Prologo, la scrittura di Marco Cappelli, appare chiara, instaura un rapporto immediato col lettore, sciogliendo la possibile ritrosia che può scaturire in alcuni quando si trovano di fronte un corposo volume storico.
    La curiosità viene stuzzicata, alimentata, e la voglia di leggere ed immergersi nelle pagine monta. Sensazioni positive che nascono dalla passione che, potente, si avverte nelle parole: Cappelli ama quello che di cui parla, ama la storia, e il suo entusiasmo, unito alla competenza, passa, filtra e se ne viene contagiati.
    Sentimenti che spiazzano, perché siamo abituati male, dalla scuola, ad assorbire la storia come una materia pesante, composta da fatti e date, battaglie sì, capovolgimenti geopolitici anche, ma che sono lontani, indifferenti, finanche noiosi. Cappelli, invece, che è storico non di formazione, ma per scelta, ha una marcia in più, e il dinamismo che sicuramente mette del suo Podcast "Storia d'Italia", impregna la sua scrittura, capitolo dopo capitolo, con una narrazione vicina al nostro tempo pur parlando di passato.
    Nel libro troviamo connessioni vere, basta soffermarsi un attimo su quel che troviamo messo nero su bianco, tra ciò che capitò negli anni descritti di Roma, con momenti più vicini a noi, perché l'autore porta avanti parallelismi con la storia moderna per rendere i concetti ancora più fruibili. Il messaggio che ogni evento non capiti improvvisamente, ma che sia la somma di più cause, arriva limpido.
    Divisa in quattro parti logiche, l'opera si allunga dal 161 al 305 d.c.. Racconta il declino e il collasso della società romana, ne mostra la ripresa fino a raggiungere il trionfo di anni ancora da raccontare. Troviamo debolezza e confusione, ma anche volontà e nuova linfa per risollevarsi, portata da chi non veniva considerato, non pareva degno e che forse, proprio per questo, aveva tanta voglia di riscatto.
    Roma non era solo una città e un impero, ma un modo di vivere, di intendere e di piegare il caos del mondo, con la sua potenza, la sua legge, la sua civitas. Un'ideologia che si estende, da figlio in figlio, da chi romano ci è nato a chi romano lo è diventato e oltre al corpo ci ha messo l'anima e il cuore.
    Ecco cos'è "Per un pugno di barbari": un libro che mostra il cuore delle persone di cui parla, non personaggi, perché hanno respirato, camminato, combattuto sul suolo romano e non. Sono morti da tanto, eppure tanto hanno fatto e meritano il ricordo e la conoscenza. Di fronte ai grandi colpi del fato si può soccombere e svanire, o lottare e rinascere. Questa è la storia della resilienza, questa è la nostra storia.
    "Per un pugno di barbari": un libro da scoprire, da leggere con attenzione e l'interesse che viene naturale, tutto, fino alla parte intitolata "La morale della favola" che chiude degnamente e fa riflettere.
    Consigliato a chi la storia la ama; dedicato a chi la storia la odia, perché cambiare idea è possibile.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    Cercare di trarre insegnamenti dalla storia è molto pericoloso, perché le condizioni non sono mai analoghe e si corre il rischio di confermare pregiudizi e rigidità mentali che mal si adattano ai tempi nuovi.
    La storia non è sempre maestra di vita.

    La storia ci offre insegnamenti e consolazione: sfide molto più difficili sono state vinte in passato.

    Credo sia fondamentale studiare come il mondo romano riuscì a riemergere da una profondissima crisi dopo aver sfiorato il disastro. Sono convinto che, in questo, gli italiani possano trarre un insegnamento più utile e valido delle celebrazioni di mille epoche d'oro.



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