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Sospeso come un foglio di carta
di Andrea Melosini

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    Casa Editrice: Infuga Edizioni - 130 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Andrea è apparentemente un ragazzo come tanti, ma nella sua vita si trova di fronte ad ostacoli difficili da superare, come la disabilità e la morte prematura di un genitore. Tipica del romanzo di formazione è l'evoluzione del protagonista che narra le sue vicende sostanzialmente attraverso i rapporti interpersonali costruiti nell'arco di una giovane vita. Dai primi amori, alle amicizie, Andrea cresce e impara cosa significhi davvero vivere. E' al suo fianco che conosciamo tutte le figure della sua famiglia, dalla sorella, affetta da una disabilità che il protagonista accetta solo col tempo, al padre, capostipite di una famiglia abituata al sacrificio e caposaldo del nucleo. Con la morte del genitore alfa Andrea entra in crisi, e ci narra come i rapporti d'amore e di amicizia lo abbiano sostenuto e abbattuto nell'arco di questi processi emotivi comuni a tutti noi. Questo libro è un vero inno a non arrendersi di fronte alle difficoltà.

    Recensione:
    Un titolo che evoca leggerezza, libertà, apertura e un mondo infinito di possibilità e mete da raggiungere. "Sospeso come un foglio di carta" può essere scambiato per una lettura d'evasione, ma non lo è. Questo libro è una narrazione dolorosa di difficoltà, di non accettazione della diversità, di scogli e muri che si parano di fronte ad un cammino.
    L'autore ci mette a parte di frammenti, quasi istantanee della vita del protagonista insieme ad altre figure più o meno importanti. E' una sorta di diario sfogo, un racconto per esternare pensieri, emozioni. Più che un libro volto agli altri, con un messaggio per il lettore, somiglia più ad un quaderno terapeutico, che faccia parte di un cammino personale per dare una svolta, assumere consapevolezza e responsabilità.
    La scrittura è scorrevole e corretta ma, forse per la brevità dello scritto, non scava in profondità, restando a galleggiare sulla superficie di certi aspetti. Le persone sono descritte per sommi capi, di alcune non sappiamo nemmeno il nome, come sono fatte, per non parlare dei loro sentimenti. Gli episodi descritti non vengono analizzati fino in fondo. C'è il punto di vista unico ed esclusivo del narratore, che ripercorre il suo sentiero e su tutto, ogni decisione, ogni inciampo, la paura che paralizza, che fa sbagliare, deragliare.
    "Sospeso come un foglio di carta" è un testo dell'io, centrato sul protagonista, che è concentrato su se stesso. Non c'è spazio per gli altri, per le difficoltà di chi è esterno, i loro pensieri, desideri e finanche i loro timori.
    Provare empatia è difficile, perché la serie di cose che non vanno dopo un po' fanno venire la voglia di vedere la svolta, la decisione, la forza, il prendere il timone e dirigere la nave fuori dalla tempesta. Che non c'è.
    Si aveva la possibilità di parlare di disabilità, dello scompiglio che porta nella vita delle famiglie. Esplorare il dolore dei genitori, il loro naturale ed umano senso di colpa per aver messo al mondo una creatura fragile, il dilemma del dopo, cosa accadrà quando loro non ci saranno più. Si poteva affrontarlo dal punto di vista dei fratelli, cosa significa, ma ci viene detto solo della vergogna coi compagni, del fatto che fosse causa della fine di rapporti personali. Sintesi sui temi importanti, troppo spazio ad altro, a distribuzione di colpe al di fuori. Si sente la mancanza di autocritica costruttiva che porta al cambiamento.
    Un libro deve dare qualcosa, che sia una storia commovente vera o di finzione, un'avventura, ore di svago che portano via, di tensione che incolla alla sedia, di esempi di vita che si possano interiorizzare, fare propri per averne spunto. Un libro deve trasmettere. Da questo libro, una volta finito, cosa mi porto dentro? La storia di Andrea.
    (Tatiana Vanini)



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