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Genere: Narrativa

Trama:
La vita, come la narrazione che segue, è un mosaico che puoi comprendere e valutare solo osservando il tutto da un'adeguata distanza, constatando il legame che intercorre fra ogni tassello, e non appoggiandovi il naso e respirando affannosamente sul singolo gruppetto di frammenti, lamentandoti dell'apparente disomogeneità o del brutto graffio che percorre qualcuno di questi.
Talvolta alcuni tasselli sembrano mancare, come in un puzzle destinato a rimanere eternamente incompleto; ma forse li stiamo cercando solo nel punto sbagliato.
O magari ci siamo immaginati della loro esistenza perché dalla nostra postazione, come sempre troppo ravvicinata, ci sembrano assolutamente necessari.
Ma il giorno in cui prenderemo le adeguate distanze da quella presunta opera d'arte banale, decadente ed incompleta, ci renderemo conto di quanto ogni cosa sia sempre stata posizionata correttamente e potremo ammirare quell'immenso disegno in tutta la sua graffiante ed ammaliante complessità.
E talvolta complessità è sinonimo di bellezza...

Recensione:
"Paradiso" è l'ultimo romanzo di Matteo Carmignoli che conclude quella che può definirsi una trilogia di cui fanno parte i due romanzi precedenti: "I caduti" e "La ragazza oltre il mare". L'opera ha la caratteristica struttura della metanarrazione, il lettore si trova catturato dalla vicenda che è figlia dei due romanzi precedenti.
Attraverso questa tecnica narrativa seguiamo Diego, il protagonista, che coltiva la sua passione per la scrittura, affronta i timori e le insicurezze di non riuscire a portare a termine una storia, le difficoltà che incontra lungo la stesura di un romanzo, le scelte che compie, i dilemmi che lo assalgono, gli alti e bassi, il blocco dello scrittore e soprattutto la difficoltà di gestione dei sui scritti che, nati sotto l'effetto dell'alcool, sembrano avere vita propria. Lo stile di scrittura è coinvolgente e, come è tipico di Carmignoli, volutamente estranea ai canoni consueti. Allegorie, metafore, iperboli e una forte componente onirica si susseguono sul palcoscenico dove salgono personaggi già noti (il professor Svidrigani, l'ex allievo Carlo Terrazzi ora scrittore di successo, la sua vecchia Musa e madre di Diego) e una folla di comparse e comprimari che animano la scena. Tempi e luoghi della narrazione (diversi seppur limitati ad un'isola dominata dall'imponente struttura dello stabilimento Ade) sono situati su piani diversi, innescano un complesso gioco di richiami, di ritorni, parallelismi e dissonanze, di algide armonie e di misteriose simmetrie.
I nuclei tematici principali, che possono essere individuati nel magma narrativo del romanzo e intorno ai quali confluiscono tutti gli altri, sono il contrasto, scoperto come definitivamente incolmabile, fra la vita imposta dalla società/famiglia e il reale senso dell'individuo; il rapporto fra l'uomo e la società; la critica intellettuale e filosofica, di ascendenza pasoliniana, della volgarità del mondo governato dal materialismo; il corollario che ne deriva, è la solitudine, immensa solitudine, un argomento fragile che non può lasciare indifferente nessuno, perchè tutti lo hanno, a proprio tempo, desiderato e temuto.
E' ancora evidenziato il tema della donna-amore, della donna-bellezza e del suo potere salvifico.
Fra sogni e visioni l'Io narrante, cerca la "conoscenza di sé" e la redenzione psicologica dalla colpa di essere un corpo estraneo per la società in cui vive, in una figura di donna salvifica, inseguita e "forse" raggiunta attraverso i meandri di un pub, i fumi dell'alcool e i loro effetti.
Alternando in una miscela suggestiva e poetica parti narrative a parti saggistiche che, sia per l'aspetto visionario sia per i nessi associativi, si fondono l'una nell'altra, il protagonista/Autore esprime le sue angosce, i suoi desideri, i suoi sogni, si libera anche dei significati nascosti e coperti delle sue emozioni, concetto ben amalgamato con gli altri temi, che aiuta a godere, con un brivido di romanticismo, la trionfante irruzione del mistero e del paranormale.
Se con "I Caduti" ci eravamo calati nella profondità degli Inferi e con "La ragazza oltre il mare" siamo risaliti al Purgatorio, con questo ultimo testo giungiamo alla particolare visione del Paradiso da parte dell'Autore: la liberazione dei demoni che albergano in ognuno di noi e che soffochiamo per sottometterci alla massificazione sociale.
Ma è veramente questo il Paradiso? Il lettore che sente la scena più che vederla, giunge a una propria interpretazione senza interferenze da parte dell'Autore che, mentre scorrono i titoli di coda, si congeda per raggiungere la sua Musa in previsione di una nuova opera.
Concludendo, confermo l'ottima opinione sull'Autore e sulla sua scrittura che si sviluppa sinfonicamente attraverso moderne, dodecafoniche dissonanze, in un italiano di alto profilo, opposto a quello dei mass-media, e anche della maggior parte della narrativa contemporanea.
Per quanto riguarda il Paradiso, scomoderei il Sommo Poeta:
"Considerata la vostra semenza:
fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza."

(Luisa Debenedetti)

Citazioni da questo libro:
"Ma le rondini migrano; gli occhi, come il cielo, si offuscano assediati dalle nubi; il giorno giunge a termine; il sole annega nel mare per poi risorgere, più anziano; tutto scorre prepotente ed inesorabile, trascinandoci via come corrente di un fiume."

"Tutto intorno era solo una caotica rissa immortalata in una foto intrappolata all'interno della più simmetrica e ben lavorata delle cornici."

"Si vive veramente solo nei momenti di solitudine dopo la festa, nel ricordo della festa, nell'attesa della prossima..."

"L'alcool che serpeggiava nel suo corpo lo stava solo aiutando a combattere per ottenere ciò che lui voleva veramente per sé e non ciò che volevano gli altri..."

"Le maledizioni scorrono nel sangue come veleno, lo stesso fa l'amore, malattia che infestava quella palude piena di rettili."

"Sono stato negli abissi, Carlo... Negli abissi della mia anima. Nelle profondità più buie del mare troviamo le cose più mostruose... Ma anche le più meravigliose!"

"I Caduti sono coloro che si sentiranno sempre incompatibili con il mondo circostante, coloro che pur vestendo come gli altri, facendo ciò che fanno gli altri, tentano di attenersi al medesimo copione, volenti o nolenti, consapevoli o meno, stoneranno sempre, percepiti come un tassello incastrato a forza nel punto sbagliato del puzzle."

Dello stesso autore:
I caduti
La ragazza oltre il mare



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