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Genere: Poesia

Trama:
"Particolare" è un libro di poesie in grado di far assaporare un salutare cocktail di emozioni e riflessioni. "Particolare e unica ci parla/ la nostra vita", grande fonte d'ispirazione per una poesia che affida al valore delle parole messaggi generatori di gioia. Dopo la molto apprezzata prima opera in versi – "Autentica" - dell'autrice bergamasca Teresa Capezzuto (www.teresacapezzuto.it), "Particolare" conferma una vocazione a intendere per poesia il linguaggio universale delle cose e delle emozioni umane, fra oggetti e sentimenti, tratti sia dall'uso quotidiano, ma anche estratti dai cassetti della memoria e dagli scaffali della libreria.

Recensione:
"Particolare" è una silloge di Teresa Capezzuto, la cui poesia è vivace, dotata di ironica destrezza, a volte allegra e a volte pensierosa; i versi sono limpidi e precisi, quasi fossero scolpiti. L'Autrice, quasi giocando, propone considerazioni in forma di similitudini, capaci di esplicitare meglio ciò che sta vivendo, come se volesse rivelarsi al lettore dal quale pare voglia farsi conoscere già a cominciare dai versi iniziali "Poetessa del tutto, mi sento stamane / Terra madre! / Particolare e unica ci parla la nostra vita." (Pag. 11). Proseguendo nella lettura della silloge si avverte l'aria circolare nei polmoni, il cuore si schiarisce come se i versi fossero finestre spalancate da cui entra la vita, tutta. E pagina dopo pagina si finisce con l'immergersi nella vita dell'Autrice e nelle sue relazioni con gli altri, col mondo esterno, la Natura e gli eventi della storia contemporanea e non.
Il dolore, la gioia e, tra l'una e l'altro, tutti i diversi sentimenti, sono accolti da lei con la grazia di chi ha imparato a stare in equilibrio e ad abbracciare il tutto raccontandolo con un linguaggio di straordinaria pulizia formale che, sebbene accolga tanta terminologia contemporanea e faccia uso di "pillole di pubblicità", travalica il tempo dando voce a sentimenti assoluti e universali, entrando nel territorio dell'anima.
Così, sia quando canta la tragedia della guerra o la crudeltà della violenza sulle donne oppure la lotta alla mafia, sia quando dà voce a ricordi o sentimenti personali, in realtà la poesia della Capezzuto mima il flusso eterno dell'esistere da sempre contraddittorio, il suo coagulo tra il bene e il male, senza acrimonia o pregiudizio, perché l'essenziale è la continuità.
L'Autrice, dal suo avamposto che garantisce una vista acuta ed eloquio chiaro, ci richiama al bene e al bello, ai loro bagliori (anche minimi) che illuminano il mondo contemporaneo e ogni singola vita.
Teresa Capezzuto è una voce nuova, anche se è alla sua seconda opera, nel panorama della scrittura italiana perché ogni poeta è nuovo nel saper dirigere la propria scrittura verso la novità che ha in sé. Teresa affronta il tempo, tema importante, con percezione sua personale, propone un tempo lineare con cicli di memoria ampi quanto una poesia, che si accavallano di lirica in lirica, ponendo gli eventi in una sospensione breve ma intensa, come un lampo sospende per un istante il mondo, lasciando il lettore nella visione di un ricordo focalizzato nella breve e squarciante luce, perché così è la sua forza descrittiva, supportata dalla particolare capacità di ricorrere a immagini e incastri di senso che sembrano usciti dalla penna della più felice fantasia.
La poesia è completamente libera, è una vocazione e una responsabilità, la poesia è parola che taglia, divide, distingue oppure unisce, ricompone le divisioni, la poesia è un dono che Teresa possiede: è stata scelta, investita di consapevolezza che sviluppa attraverso una scrittura ben calibrata e ottimamente inventata, descrittiva quanto basta per raggiungere l'altezza da cui lanciarsi nel tema poetico con una musicalità di versificazione bella e fluida, ricercata - anche attraverso catene sonore di significanti, specialmente allitterazioni, consonanze e assonanze (preferite alle rime) - che fa di questa silloge una raccolta di preziose epifanie.
(Luisa Debenedetti)

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