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Racconti del crimine: vol. 1
di Jun'ichirò Tanizaki

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    Casa Editrice: Marsilio - 235 pagine
    Disponibile in formato cartaceo e ebook




  • Genere: Classici

    Trama:
    L'itinerario artistico di Tanizaki Jun'ichiro (1886-1965) può essere quasi interamente ripercorso dal lettore italiano che dispone in traduzione di molti titoli, tra racconti e saggi. L'esordio dello scrittore avviene in un'epoca di grandi contrasti quando, così come la società, anche la letteratura riflette la scelta lacerante fra una tradizione millenaria e la via verso l'occidentalizzazione. Tanizaki vive questa frattura attratto dal nuovo e dal moderno, ma sensibile al bisogno di restare ancorato alle proprie radici. Ai primi racconti, ispirati a modelli occidentali eppure sempre rielaborati in linea con il proprio passato culturale, fanno da contrappunto le opere della maturità, che segnano un ritorno più marcato ai motivi e ai modi narrativi della classicità. La sua vasta produzione è multiforme nei temi e nelle tecniche, la sua vena sempre originale. Una continua ricerca estetica lo induce a tratteggiare ideali di bellezza femminile che riflettono l'infatuazione ora per l'esotismo della donna occidentale, ora per una femme fatale con cui vivere un rapporto di sottomissione masochistica, ora per una bellezza femminile celata nella penombra, avvolta nelle antiche sete del kimono. La fantasia, l'ironia, l'ambiguità pervadono la sua idea dell'arte. Dalla realtà egli trae solo spunto per creare un mondo immaginario, un universo della sua mente.

    Recensione:
    Marsilio propone ai lettori una nuova escursione nel giallo giapponese, un viaggio insolito ed affascinante in una letteratura che l'oriente propone in modi e toni che, a noi occidentali, possono apparire inediti, sconcertanti ed inusuali.
    La scrittura di Tanizaki, più di altre di diversi autori nipponici, ci appare vicina. Pur ritrovando in essa alcuni cenni alle tradizioni del suo paese, tutto ciò di cui scrive è per noi comprensibile culturalmente ed empaticamente, risvegliando così la voglia di conoscere, di portare alla luce il mistero.
    Il volume "Racconti del crimine" si apre con una prefazione di Luisa Bienati, insegnante di letteratura giapponese moderna e contemporanea, che ha curato la realizzazione dell'opera. Le sue parole sono esaustive per comprendere al meglio l'autore e le opere che sono state raccolte nel libro, il mio consiglio è però di leggerle alla fine, terminata l'immersione nei racconti, per poterne godere mantenendo intatti gli eventi, senza avere nessuna anticipazione. Solo così il pathos misterico che Tanizaki crea verrà colto con tutto l'impatto che merita.
    Nei sei racconti al centro spiccano i personaggi, nello specifico le figure dei delinquenti. Non è il crimine ad essere sotto i riflettori, ma la psicologia di chi lo ha compiuto (e non necessariamente esso si rivela un delitto), gli eventi che lo hanno mosso e che da esso sono scaturiti. Ogni risvolto viene raccontato direttamente dal colpevole, pur non essendo necessariamente l'io narrante. Copione che si ripete tranne nel racconto "La strada". Sono discese in menti deviate, evidentemente sotto influssi più o meno folli, ma vi ritroviamo lucidità, una logica perversa, perfino comprensibile. Non scusabile, quello no. Ci troviamo al cospetto di diversi tipi di criminali che non rifuggono le loro azioni, possono chiedere perdono, ma riconoscono di appartenere ad una razza diversa, dicendosi incapaci di agire diversamente, nella legalità.
    I rapporti con le donne si ritrovano in quattro di questi racconti. Le troviamo vessate, picchiate, messe in ansia, ma sempre al fianco del loro uomo. Un atteggiamento che potremmo definire tipico della geisha, ma quante donne occidentali subiscono in silenzio? In fondo le somiglianze superano le differenza, anche quando si tratta di nazioni.
    Non mancano di suspense e, nella loro brevità, riescono a incuriosire, interessare, donando una lettura coinvolgente e ricca di partecipazione.
    In "Racconti del crimine" troviamo opere giovanili dell'autore, che si mostrava già capace di complessità e profondità, nel creare trame diverse ed affatto scontate, che possiedono tutte agganci con la realtà che le rendono possibili.
    Quest'antologia incontrerà il favore di molti, lasciatevi catturare dal fascino del Giappone e dei suoi mistery. Vi ritroverete ad aspettare il volume numero 2.
    (Tatiana Vanini)



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