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Contrappunti dell'anima
di Enrico Messori

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    Casa Editrice: Macchione Editore - 56 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Poesia

    Trama:
    La poesia di Enrico Messori può essere configurata come un insieme di "contrappunti dell'anima", un sintagma musicale, innanzitutto, dove il senso è rintracciabile già nel suono. L'Autore dichiara apertamente la sua Tradizione, che è la lirica italiana moderna e contemporanea, anche se non ne fa ostentata dimostrazione. A Messori interessa la sinestesia ovvero l'espressione dell'anima poetica all'incrocio delle arti... La raccolta è pervasa, direttamente e indirettamente, di afflato familiare, le figlie bambine e poi adulte, ad es., avvisaglia perspicua del "lessico famigliare" che Enrico Messori fa rifluire nella sua poesia (Rino Caputo).

    I versi di Enrico Messori affabulatori, fantastici, eppure nel contempo così legati a valori quotidiani, alle radici dell'io, alle reminiscenze, alle tenerezze, agli abbandoni che li rendono profondamente umani pur in questa continua pulsione intimistica che pare erigersi sulle cose, scavalcarle con i soffi del sogno, ricostruirle in visioni ora tenui ora rabbiose, sempre penetrate dall'energia che vive nelle speranze dell'autore (Giulio Panzani).

    Recensione:
    "Contrappunti dell'anima" di Enrico Messori è una raccolta di poesie scritte da un poeta dalle molteplici sfaccettature, un infaticabile e appassionato uomo di scrittura. Di lui colpisce la vera passione intellettuale e di ricerca che lo caratterizza.
    Messori instaura un discorso poetico che fa leva su una metrica pervasa da sonorità e assonanze molto prossime, a mio avviso, ad una scrittura tipicamente montaliana; si ha infatti, da subito, dai primi persuasivi versi, la sensazione di una scrittura importante ma familiare, che scorre fluida e innesta il lettore in una più ampia tradizione poetica esistenzialista che intinge il sentire negli umori di una immediata evidenza visiva (Prendo ad esempio "Senza titolo").
    Nel mondo della letteratura, dove al centro di tutto si pone se stessi, l'Autore tende a spostare il proprio centro anche verso l'altro, nella pienezza di gratitudine per tutte le vicende che hanno caratterizzato il suo percorso umano e di scrittura, spostamento di attenzione che caratterizza, in parte, anche la sua nuova raccolta.
    "Contrappunti dell'anima" è un percorso che si sviluppa con una abilissima costruzione dei versi e con l'uso di parole, spesso di uso non comune o rivisitate, accostate in modo così armonico e fluido da, oserei dire, tirare su poesia dalla quotidianità del vivere, fatta di situazioni e contesti che tutti conosciamo e di cui, ogni giorno, facciamo esperienza, a partire dalla famiglia, dai figli, dall'ambiente in cui viviamo, alle persone che ci avvicinano, che avviciniamo e che ci sono care, agli avvenimenti che caratterizzano il nostro tempo (ad esempio in Facce). E' un libro che si sente molto vicino per quel profondo senso di umanità di cui è pervaso.
    La scrittura di Messori disegna i tratti amari della vita come i tratti gioiosi e riesce ad evocare le necessità più impellenti del vivere, quali l'amore e gli affetti, estraendole da quella sorta di ripostiglio dove qualche volta sono relegate.
    Si ravvisa la necessità della relazione come un tratto ontologico dell'essere umano.
    In alcuni testi, il Poeta tocca corde molto profonde, semplicemente accostando, con abilità di scrittura, parole usate per costruire vuoti discorsi che, di tanto in tanto, ci vengono proposti dall'erudito di turno, parole che qui invece diventano taumaturgiche e portano a riflettere su tematiche ed esperienze fondanti il nostro essere umani di passaggio su questa terra.
    Ci si sorprende, durante la lettura, a soffermarsi su alcuni passaggi enigmatici quasi mistici, ma che disvelano, sottese alle parole del Poeta e attraverso rivoli di purezza intellettuale e artistica, una intuizione e una conoscenza più profonde dell'essere delle cose, come è il caso, a mio avviso, di questi bellissimi versi: "E le gemme, appena rosa appena bianche, / mi parlano di una vita risorta in un afflato, / di una carezza materna e primaverile. // Mi stringono, / tornite e franche, / le mani / che per prime mi hanno abbracciato."
    Un libro che mi sento di consigliare vivamente, sia per lo stile compositivo, assolutamente moderno e ben calibrato, sia per la capacità di scuotere il pensiero e smuovere lo spirito dalla molle assuefazione in cui talvolta ci si immerge.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Cent'anni
    avresti
    se altra fosse la vita.
    Avrei il dono
    del tuo sorriso mansueto
    e del tuo bacio
    senza accento
    sul capo
    delle mie figlie.
    L'aria saprebbe di mentastro, gridando
    la abbraccerei rinato.
    [...]
    (Pag. 19)

    [...]
    Ed è un volo di epifania
    se negl'irrequieti profili
    dei vostri volti
    -figlie mie-
    ritrovo,
    quasi tremando,
    della mia vita
    tutti quanti
    gl'irrisolti fili.
    (Pag. 22)

    Sospingendomi
    le sonde
    in profondità
    le meschine
    catene
    della vacanza
    mi riportano
    giovani
    mamma e papà:
    incuorandomi
    accoglievano
    nel focolare
    la speranza.
    [...]
    (Pag. 30)

    Sfidando
    l'infinito
    nella notte avvetrata
    silenziosi
    travestivamo da Pierrot
    la vita.
    Epperò
    sei passata
    scorrendomi
    grigia rena
    tra le dita.
    (Pag. 40)

    Dello stesso autore:
    Schegge d'Ambra nella Bassa
    Ritorno a Correggio



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