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Libri e Recensioni intervista
Eloy Moreno



  • Recensione del libro Ricomincio da te

    Biografia:
    Eloy Moreno, informatico spagnolo quasi trentasettenne (come ha simpaticamente puntualizzato durante l'intervista) non ama dilungarsi nei classici dati "da biografia", infatti, come scrive anche nel suo sito El boligrafo de gel verde, non importa dove e quando è nato, né il suo percorso letterario; la cosa importante è esser riuscito a pubblicare questo libro, per lui così importante... ed è di questo che vuole parlarci!

    L'intervista:
    Libri e Recensioni: Il tuo primo romanzo è stato un caso editoriale, prima auto-pubblicato e poi conteso dagli editori. Ti aspettavi un simile successo? A cosa è dovuto secondo te?
    Eloy Moreno: Non me lo aspettavo affatto, infatti ho iniziato pubblicando solo 300 copie. Volevo assolutamente che qualcuno leggesse il libro, dopo aver investito due anni e mezzo della mia vita per scriverlo. E poco a poco il successo è andato prendendo forma con il passaparola. Le vendite sono aumentate in modo graduale. Forse il successo si deve al fatto che è un romanzo di genere diverso da quelli che ormai vanno per la maggiore, come quello storico o il thriller. Forse alla gente piace proprio per questo: perché possono identificarcisi maggiormente. La maggior parte dei lettori, leggendolo, pensa che una storia, una vicenda del genere potrebbe capitare a loro.

    L&R: Misurare la propria vita in metri quadrati, confrontarla con la superficie della Terra per poi decidere che forse è arrivato il momento di cambiare qualcosa. Un'idea davvero particolare, come è nata?
    EM: Spesso pensiamo di essere liberi di poter partire per la Cina e tornare quando ci aggrada ma poi, in realtà, la nostra vita trascorre sempre in una superficie molto ridotta, perciò non siamo così liberi come crediamo di essere. Ad un certo punto ci rendiamo conto che non stiamo vivendo, ma non possiamo uscire dalla routine che ci siamo costruiti da soli quindi, per me, lo scopo era parlare del cambiamento.

    L&R: Tu hai solo 37 anni, ma il libro nella parte iniziale parla parecchio di ricordi, che appaiono molto sentiti. Mostri al lettore delle splendide cartoline di vita trascorsa, di vacanze nostalgiche, di spensieratezza, nelle quali non è difficile riconoscersi. Quanto c'è di autobiografico in quelle pagine?
    EM: Ho 36 anni e appena compiuti! Eh eh... In ogni caso la prima parte del libro, intitolata Tesoro, parla di quello che è il più grande tesoro di ognuno di noi: l'infanzia che nessuno ci può togliere. E' il periodo in cui siamo liberi e felici, mentre una volta che diventiamo adulti siamo sommersi dalle preoccupazioni e perdiamo ogni vestigia di libertà. La storia non è autobiografica per quel che riguarda la trama, ma lo sono i luoghi, gli sfondi come il paesino che è, infatti, il luogo delle mie vacanze infantili, o la città che fa da sfondo al finale.

    L&R: Nella vita reale ti occupi di informatica (come il protagonista del tuo romanzo), settore popolato spesso da persone schive e un po' fuori dal mondo. Tu sei invece riuscito a scrivere un libro coinvolgente e pieno di emozioni, ma senza essere sdolcinato. Sembrano due cose parecchio distanti, come sei riuscito a conciliarle?
    EM: Proprio perché sono un informatico ho bisogno di una valvola di sfogo attraverso la quale incanalare i sentimenti e trasmettere le emozioni e, per me, tale valvola è la scrittura. Volevo raccontare una storia ricca di sentimento ed emozione. Alcuni lettori mi hanno detto di aver pianto, di essersi commossi. Volevo esprimere qualcosa di diametralmente opposto alla routine.

    L&R: La tua vita è cambiata dopo la pubblicazione del libro? Pensi di continuare con entrambe le attività oppure....?
    EM: Il cambiamento è stato profondo. Fino a questo momento sono stato seduto in ufficio, mentre ora passo buona parte del mio tempo a promuovere il romanzo presso sedi diverse di media diversi e sono stato 2 mesi in giro per la Spagna. Il cambiamento c'è stato in questo senso. Ora passo più tempo a rispondere ai lettori o ai giornalisti e, per il momento, mantengo entrambe le professioni anche perché non credo sia possibile vivere della letteratura, almeno nel mio caso, per adesso.

    L&R: Stai già pensando ad un nuovo romanzo? Se si, puoi accennarci qualcosa sulla trama?
    EM: Si, potrei dire che il telaio è già pronto anche se la trama non è ancora del tutto chiara. Non sarà un romanzo storico o un thriller, sarà un altro romanzo sulla quotidianità, nella cui storia chiunque potrà facilmente identificarsi.

    L&R: Allora, aspettiamo con ansia di poterlo leggere! Grazie per la simpatia e la disponibilità dimostrateci e grazie alla Corbaccio per l'opportunità!

    (M.G.)



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