Casa Editrice: EGA-Edizioni Gruppo Abele - 272 pagine
Disponibile in formato ebook
Genere: Storie Vere
Trama:
"Avevo tre anni quando un'assistente sociale mi portò a Villa Azzurra che di quel colore non aveva proprio nulla. Ci finii perché quella buona donna di mia mamma mi aveva avuto da un uomo che della paternità se ne infischiò allegramente, non l'ho mai incontrato. Lei era giovane e sola". Comincia così - con una storia terribilmente simile a molte altre - questo libro scritto per non dimenticare; per ricordare a chi è vissuto al tempo dei manicomi e per informare chi non c'era. Ma scritto anche per smontare l'illusione che oggi la fabbrica della follia sia altro da quanto era in passato: fenomeno di massa, fenomeno di poveri, manicomi (o realtà troppo simili) come discariche umane e sociali.
Recensione: Il manicomio dei bambini, è un documento di denuncia sulla storia dei bambini scomodi.
Quelli poveri, epilettici, a volte con ritardi lievi o immaginari, magari troppo vivaci, che venivano mandati in manicomio per essere “aiutati”.
Uno scritto prezioso che svela verità dimenticate, nascoste o semplicemente ignorate.
E' la testimonianza di come la realtà può superare la fantasia in un orrore inconcepibile proprio perché vero.
Gaino senza infiorettature e senza fotografie, perché basta la sua scrittura incisiva e sapiente a illustrare i quadri dell'ignoranza, dell'indifferenza e anche del sadismo, di troppe giovani vite giudicate non adatte al mondo dei normali, ci trascina nella storia di Villa Azzurra e dei suoi pazienti.
Questo è un libro che tutti dovrebbero leggere per riflettere e toccare con mano una parte non troppo lontana della nostra storia.
Lo scrittore non si limita a parlare di ciò che era, ma tratta anche di come si interviene oggi nei sempre più numerosi casi di disagio psichico, evidenziando la scarsità delle risorse di fronte alle crescenti domande di aiuto, lanciando un monito: attenzione a non tornare ai comportamenti di una volta.
Uno scritto attento, preciso; un lavoro accurato.
E' un libro facile? No. Né da scrivere, né da leggere. E' un libro doveroso.
Concludo con una parola ad Alberto Gaino per il suo lavoro: grazie.
(Tatiana Vanini)
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