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Il principio del male
di Stefano Tura

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    Casa Editrice: Edizioni Piemme - 283 pagine
    Disponibile in formato cartaceo e ebook




  • Genere: Thriller

    Trama:
    A volte, la vita vera è molto peggiore degli incubi. E proprio di vivere in un incubo ha l'impressione Marco: il volto martoriato da lividi e ferite, la bocca frantumata, le ossa degli arti barbaramente spezzate. Ma il dolore più acuto non è certo dovuto alle ferite. Quando intravede, ancora semicosciente, il corpo di Anna, la sua compagna, abbandonato accanto a lui sul letto, lo sguardo vitreo e inespressivo che solo la morte sa creare, capisce che nulla potrà più essere come prima. Marco e Anna si erano trasferiti da poche settimane a Ipswich, nel Suffolk, lasciandosi alle spalle Bologna e un paese che non aveva dato loro granché. L'Inghilterra li aveva accolti con un lavoro decente e soprattutto la speranza di un futuro migliore, speranza di cui ora non rimane neppure un frammento.
    Un anno dopo di Marco e Anna nella cittadina inglese non c'è più neppure un vago ricordo, anche perché l'omicidio di una giovane prostituta croata ha spostato i riflettori sul vecchio caso di un serial killer apparentemente chiuso dieci anni prima. Alla polizia locale e ai suoi zelanti e burocratici agenti, Scotland Yard affianca Peter McBride, nei registri della polizia noto anche come BigMac, accusato di vari crimini, condannato a qualche anno di reclusione. Un genio nel risolvere i casi più complessi, anche se con metodi decisamente poco ortodossi.
    Dopo i primi sopralluoghi, McBride si accorge che è un'altra la pista da seguire e chiede aiuto a una vecchia conoscenza, Alvaro Gerace, poliziotto italiano che mai si è accontentato della soluzione più facile. Insieme, pur rimanendo nei propri paesi, scopriranno che la verità, che a tutti, dai media alla polizia, fa comodo tenere nascosta, è atroce e affonda le sue radici negli istinti più bassi e ancestrali dell'animo umano.

    Recensione:
    Il romanzo "Il principio del male" scritto da Stefano Tura è qualcosa di davvero insolito nel suo genere, di una bellezza elegante e brutale che sicuramente sorprenderà. L'autore, nato a Bologna, ha iniziato la sua carriera occupandosi di cronaca nera al Resto del Carlino, per poi passare alla sede regionale della Rai (suo il noto scoop sulla Banda della Uno Bianca).
    Approdato al TG1, si è distinto per i suoi reportage su alcune delle più strazianti guerre degli ultimi tempi, quali quelle nell'ex-Jugoslavia e quindi in Afghanistan, Iraq, Sudan e altre zone ancora.
    Infine, sempre come corrispondente della Rai, si è trasferito a Londra.
    Credo sia proprio la lunga carriera giornalistica ad averlo aiutato nel trovare lo stile asciutto ma molto incisivo e profondo con cui scrive, inoltre utilizza gli accadimenti di cronaca nera per raccontare anche altro, e in questo caso particolare spuntano argomenti di fortissima attualità quali immigrazione, chiusura delle frontiere e xenofobia, facendoci capire che il male sorge proprio quando ci giriamo dall'altra parte e ignoriamo i soprusi.
    Tura porta avanti contemporaneamente due storie, due indagini. Entrambe appassionanti e coinvolgenti.
    La prima, quella principale, riguarda una serie di omicidi verificatisi a Ipswich, nel Suffolk, in Inghilterra; mentre l'altra è ambientata in Italia, in Emilia.
    I due casi non sono del tutto separati, anzi, hanno un comune denominatore e partono entrambi dallo stesso punto, per poi intraprendere strade diverse.
    Per questo motivo ci sono due protagonisti: uno inglese, l'investigatore di Scotland Yard Peter McBride, un omone di colore spregiudicato, sprezzante delle regole e dei luoghi comuni, astuto, scaltro e con un passato "dall'altra parte" e l'altro italiano, Alvaro Gerace, poliziotto bolognese.
    Per entrambi vige un'unica regola: trovare la verità. Non ha importanza quali leggi infrangeranno, a chi pesteranno i piedi.
    Dei due, McBride è passato sì dalla parte della legge, ma le regole della strada di quando era ragazzo fanno ancora parte di lui, le usa per scoprire la verità, per portare giustizia. Cerca di sfruttare al meglio la possibilità che gli è stata data per cambiare, sa riconoscere il marcio - perché l'ha vissuto in prima persona - riconosce le sue debolezze, i suoi limiti, e questo lo rende irresistibile. Un personaggio che cattura subito.
    Gerace è più vecchio di lui. A volte è burbero, chiuso, introverso: indagare e scoprire la verità sono la sua missione.
    Il ritmo è sempre crescente, i capitoli brevi velocizzano la lettura rendendola scorrevole, i due casi procedono con azione e determinazione fino al colpo di scena finale. Questo thriller ci dimostra come il male si annida nell'animo umano, in modo subdolo, divorando dall'interno, non risparmiando nessuno, neppure le personalità più insospettabili. Tutti abbiamo un lato oscuro, ma ciò che fa la differenza è il modo in cui si decide di usarlo. Anche il protagonista McBride ne ha uno, ma ha scelto di metterlo al servizio del bene, della giustizia.
    In conclusione è un'ottima lettura, appassionante e coinvolgente.
    (Luisa Debenedetti)

    Dello stesso autore:
    Il killer delle ballerine - L'ultimo ballo



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