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Parleranno le tempeste. Poesie scelte
di Janet Frame

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    Casa Editrice: GCE - 96 pagine
    Disponibile in formato cartaceo




  • Genere: Poesia

    Trama:
    Candidata due volte al premio Nobel, l'ultima nel 2003, la scrittrice neozelandese Janet Frame è soprattutto nota per il film di Jane Campion "Un angelo alla mia tavola", tratto dalla biografia omonima. Nata in una famiglia indigente, riesce a diplomarsi come insegnante ma è successivamente bollata come non "normale" e non idonea all'insegnamento. Diagnosticata schizofrenica, viene internata per otto anni in manicomio dove è sottoposta a 200 elettro-shock e minacciata di lobotomia. A darle forza e libertà saranno la scrittura e i riconoscimenti che il mondo letterario inizia a tributarle, arrivando ad essere tradotta in tutto il mondo. Non così per le sue poesie, amatissime ma raramente tradotte. "Parleranno le tempeste" è la prima antologia a vedere la luce in lingua italiana e unisce i due libri che l'autrice ha pubblicato di cui uno - su imposizione dell'autrice - apparso dopo la sua morte. Poesia come testamento di vita, di ironia e dolore, di immaginazione, empatia e saggezza. Una voce unica.

    Recensione:
    Non conoscevo l'autrice, così quando ho iniziato la lettura l'ho trovata tutt'altro che di facile comprensione e poco coinvolgente. Ho pensato: "Questo libro richiede tempo". Ma non ci si approccia ad un testo poetico senza conoscerne l'autore, per cui consiglio prima di tutto di leggere la biografia di Janet Frame perché così facendo si entra nel suo mondo. Fu rinchiusa per otto lunghi anni in manicomio con la diagnosi di schizofrenia, sottoposta a 200 elettroshock, scampata alla lobotomia grazie ad un medico intelligente e ad un successo letterario. Il suo desiderio di scrivere fu la sua salvezza. Questa esperienza, simile a quella di altre scrittrici, ricordiamo solo la Merini, ha fatto sì che il vivere difficoltà tanto gravi portassero queste donne ad avere un segno distintivo: un animo elevato e una sensibilità superiore. E' necessario impegnarsi nella lettura di ogni poesia come se fosse la sua storia, e a ciascuno ispira pensiero e meraviglia.
    E' un libro brillante, leggendolo mette la mente a proprio agio e fa ricordare che ci sono cose più grandi di noi in questo mondo.
    La scrittura è senza pari nella sua bellezza e unicità. Il telaio ha un'incredibile copertura di argomenti, le cose vengono umanizzate e comunicano: la luce consiglia, il compasso ha una scelta, l'anemone porta messaggi, l'amato salottino della madre vuole restare, le tempeste parleranno.
    Colpisce la poesia "Poeti": c'è la contraddizione tra la tradizionale "scelta dell'eroe" di bruciare brillantemente ma morire da giovane, trascorrendo una vita con l'arte e l'opinione chiaramente critica dei critici, che ricorda molto il sentimento espresso nel brano dei Dire Straits "In the gallery" (anche se altrettanto chiaramente non c'è assolutamente alcuna connessione tra i due!). I poeti invecchiati cadono "e per un po' sembra che non ci saranno più stelle ".
    Ma questa è la natura meravigliosa della poesia, una volta che le parole vengono mandate "fuori" nel mondo, il processo diventa partecipativo con ogni lettore che ha il proprio "prendere" il significato.
    Sorprendentemente leggibile, una, dieci, cento volte: sarà sempre una lettura fresca, come i suoi "ghiaccioli".
    Una gemma.
    (Luisa Debenedetti)



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