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Roma e i figli del male: La notte del commissario Castigliego
di Alessandro Maurizi

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    Casa Editrice: Fratelli Frilli Editori - 275 pagine
    Disponibile in formato cartaceo e ebook




  • Genere: Giallo

    Trama:
    E' un'inchiesta delicata quella del commissario Manuel Castigliego, un poliziotto italo-spagnolo assegnato alla Squadra Mobile di Roma. Un'indagine su uno dei cinque vescovi ausiliari di Roma, Domenico Casiraghi, sospettato di aver abusato, insieme a un altro monsignore, di alcuni bambini fatti adottare in Brasile. E' una questione delicata perché di mezzo non c'è solo un alto prelato pedofilo che pratica anche esorcismi, ma la sorte stessa del papato e intanto il vecchio pontefice sta morendo. Tra i più forti candidati alla sua successione c'è il vicario di Roma, Severino Croce, diretto superiore del vescovo Casiraghi ma le accuse al suo sottoposto gettano un'ombra pesante su di lui e minano la possibilità di arrivare al trono di Pietro... La mano di Dio pone il commissario Castigliego al fianco dell'arcivescovo Delfo Furiesi, vero uomo di Dio, di spirito, di preghiera, ma pure scaltro e temibile, che si è ritirato nel convento al Palatino dopo essere andato in pensione. Furiesi comprende presto la portata del complotto che sta prendendo forma e coinvolge il poliziotto nella battaglia per fermare i responsabili prima che riescano a mettere le mani sul papato.

    Recensione:
    Roma e i figli del male - La notte del commissario Castigliego - è un giallo scritto da Alessandro Maurizi. La prima cosa che mi sento di sottolineare è che, grazie alla sua professione di Sovrintendente Capo della Polizia di Stato, l'Autore ha maturato o acuito una notevole capacità di indagare nell'animo umano, frugandovi fin negli angoli più reconditi.
    La vicenda, ambientata principalmente in una Roma spesso piovosa e su cui si scaricano tuoni e fulmini, è un giallo raccontato con arguzia e intelligenza, che non rinuncia a venature horror e thriller, e che mette in campo un tema drammaticamente attuale: la violenza sui minori, crimine ancora più esecrabile se a commetterlo sono sacerdoti.
    Si sviluppa così una trama che fa i conti con magia, esorcismi e credenze popolari, contrapposti ai vizi e al razionalismo. Dietro al giallo si cela una profonda analisi di livello psico-antropologico che tocca anche gli atteggiamenti di un popolo bigotto, tanto ancorato alle antiche credenze e alle tradizioni da non riuscire ad accorgersi degli orrori che si celano nell'intimo della propria stessa casa.
    I personaggi sono presentati nelle prime pagine, come una sorta di libretto d'opera. Di alcuni di essi, in quanto marginali e di contorno alla narrazione, è sufficiente la breve descrizione dell'Autore, di altri, quali il Commissario Castigliego, l'Ispettore Manfredi, il vescovo Casiraghi e l'arcivescovo Furiesi, sono rappresentate forza, debolezze e tormenti.
    Sopra tutto e tutti la longa manus della Chiesa cattolica, non intesa come entità religiosa, ma come insieme di uomini per cui il potere, la prevaricazione e gli interessi politici sono in primo piano, tanto da trasformare il carnefice in vittima.
    Il commissario Castigliego è descritto come "bello e impossibile", con un animo tormentato che gli impedisce di costruire una storia che non sia con il suo gatto. E' un personaggio caparbio, deciso ad arrivare fino alla fine, costi quel che costi, pur mantenendo intorno a sé un alone di mistero.
    Il vescovo Casiraghi è un personaggio squallido per cui la conoscenza dell'animo umano rappresenta solo una vera e propria scienza, avulsa dalla missione del cristianesimo, uno strumento di manipolazione per favorire i propri interessi personali, pratica anche esorcismi ufficiosamente autorizzati. Di lui posso riportare queste parole che bene lo descrivono. "Il male (...) non si annida nell'aspetto dei mostri, ma nella delicatezza dei modi. Forse il male assoluto ha un volto angelico, perché più che nell'aspetto mostruoso ha nella dolcezza la capacità di indebolire le difese con i sorrisi e le lusinghe".
    Manfredi è una figura triste, angosciata dalla malattia (o possessione?) della moglie. Dotato di una profonda onestà, si è costretto a vivere una "non vita", succube anch'egli della ingombrante figura del vescovo Casiraghi.
    Furiesi è un arcivescovo francescano, una figura severa e importante nella narrazione che, pur nella pace del chiostro, non rinuncia alla sua personale battaglia affinché corruzione, perversione ed eccessiva secolarizzazione della Chiesa vengano spazzate via insieme all'ingiustizia sociale e alla povertà, anche d'animo. L'elezione del nuovo Papa sarà quel vento?
    L'atmosfera che si respira è quella in cui thriller e horror si fondono con discrezione ed equilibrio, rendendo armonioso un miscuglio che pochi sarebbero riusciti a rendere digeribile.
    Il pretesto con cui tutto questo viene messo in scena rimane però il giallo. Già la tipologia delle vittime da cui si parte, i bambini, lo rende scomodo. Il tema della violenza sui minori è sempre stato particolarmente difficile da trattare, inoltre l'intrigo politico all'interno del Vaticano è un altro tema delicato.
    La verità si scopre in un crescendo di intrigo e tensione che attanaglia il lettore, lo calamita nella vicenda, lo fa sentire come se assistesse a un film in 3D e culmina in un finale inaspettato non privo di elementi su cui riflettere.
    Mi auguro un ritorno a breve del commissario Castigliego e consiglio vivamente la lettura del libro .
    (Luisa Debenedetti)



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