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Genere: Narrativa

Trama:
L'amore ha molteplici sfaccettature. Non sempre esso è sinonimo di felicità, talora non è corrisposto, a volte è struggente e causa di sofferenza, molte altre è distruttivo. Con taglio quasi "cinematografico", dipingendo scene asciutte, vivide e concrete, quasi fossero fotogrammi impressi su di una pellicola, l'autrice, Malia Montagna, ci racconta una storia d'amore, o meglio, un intreccio amoroso, forse vero, forse frutto della sua fantasia. Sullo sfondo di un condominio - e di una piscina - della "Roma bene" , nasce, enigmatica e morbosa, una passione: c'è una moglie annoiata e depressa che cerca aiuto e fuga negli psicofarmaci; c'è un marito disattento, cinico e traditore, che cerca tiepidamente riscatto agli occhi della consorte; c'è un vicino di casa, omosessuale, che, mentalmente e fisicamente attratto dalla donna, la coinvolge in un estenuante rapporto ossessivo, come l'unico possibile. Non c'è però soluzione per questo "triangolo", non c'è scampo, non c'è via d'uscita.
Una nota di riguardo merita l'appendice finale, poesie delicate, nella forma, ma strazianti, nel contenuto. Dedicate a tutti quei bambini che offrivano amore e hanno ricevuto in cambio solo barbarie.

Commento:
Recensione di Federica D'Oria
E' un calda estate romana. Alida e il marito Aldo, una tranquilla e comune coppia benestante, si sono da poco trasferiti in uno stabile di lusso a Roma. Giunta nella capitale dopo anni vissuti al Nord, Alida sembra aver coronato tutti i suoi sogni: vive finalmente nella città da sempre amata, all'interno di uno splendido condominio con piscina, è sposata ad un uomo che cerca di non farle mancare nulla e grazie al suo lavoro riesce a garantire a lei e al figlio uno stile di vita elevato, ed è madre di un bambino meraviglioso. Questo quadro idilliaco viene però irrimediabilmente incrinato quando Alida scopre il tradimento del marito. Da questo momento, tutta la sua vita precipita nel buio e nella disperazione più totali. Cominciano a riaffiorare in lei ansie, paure e ricordi di un infanzia priva di amore - a causa di un padre morto prematuramente e di una madre incapace di alcuna manifestazione di affetto - che la portano a rivivere flashback della sua vita alternati a stati di semi-coscienza causati dall'abuso di antidepressivi. Alida si sente ora una donna ferita, delusa senza più voglia di vivere e di reagire, stanca di essere moglie e incapace di essere madre. Giorno dopo giorno, il rapporto tra lei e Aldo si deteriora sempre di più e l'idea di superare il tradimento per il bene della famiglia le risulta impossibile. Ma ecco che nel pieno della loro crisi coniugale compare Massimo, un vicino omosessuale molto particolare, che entra pian piano a fare parte della loro vita come il terzo elemento di uno strano triangolo. Tra un disperato bisogno di amore - soprattutto da parte del marito - e quello di dar voce e spazio alla donna che è in lei, Alida comincia a sentirsi fortemente attratta da Massimo. Che sia gay o no, a lei non sembra importare nulla. L'unica cosa che conta è poter stare in sua compagnia. E Massimo non fa nulla per evitare questo. Tra sguardi ammiccanti e atteggiamenti ambigui, tra i due si instaura uno strano rapporto, che nasce e si evolve sotto gli occhi stessi di Aldo, che assiste impassibile all'evolversi della vicenda…
Forse, una storia vera, primo libro della scrittrice emergente Malia Montagna, è un romanzo in cui vengono descritti gli aspetti più duri, oscuri e dolorosi di un grande amore. Soggetto ideale di un film - non a caso, sembra che la Montagna ne stia traendo una sceneggiatura - la storia, che si snoda tra le ombreggiate mura casalinghe e gli assolati bordi della piscina, mette in scena personaggi e tematiche all'ordine del giorno: una madre incapace di comprendere il dolore della figlia tradita e pronta solo a colpevolizzarla, un marito che non sa amare nel giusto modo la propria donna e un uomo, Massimo, che non può amare. E infine gli altri condomini, che con i loro sorrisi falsi e ipocriti sono pronti a distruggere tutto e tutti. Attraverso una narrazione in prima persona, dalla viva voce di Alida stessa, la Montagna riesce ad immergere il lettore all'interno del romanzo, trasmettendogli tutto il dolore e la drammaticità della vicenda. Una curiosità: all'inizio della storia, la protagonista si ritrova a fare uno strano sogno a cui non si può rimanere indifferenti, perché si fa riferimento a uno zio Ugo e alla sua amante, Annamaria, e a una lettera che sarebbe stata scritta dalla donna per chiedergli perdono. Sarà un caso, ma i protagonisti di questo sogno sembrano rimandarci indietro nel tempo, ad un'Italia degli anni Cinquanta ed a un Ugo, Ugo Montagna, che vide il suo nome collegato all'irrisolto caso Montesi, e alla sua amante Annamaria che testimoniò contro di lui (anche questa la reazione di una donna delusa dal proprio uomo?). E guarda caso la scrittrice stessa risulterebbe essere proprio la nipote del famoso Ugo Montagna. Si tratterà veramente solo un semplice sogno, oppure no? In appendice al romanzo, l'autrice ha voluto inserire alcune sue poesie commoventi e struggenti, nelle quali si possono ascoltare le voci innocenti di bambini. Questo perché da diverso tempo la Montagna si fa portavoce della lotta alla pedofilia in famiglia, problema che troppo spesso viene taciuto e di cui i familiari stessi - in primo luogo le madri - hanno paura a denunciare.
(Recensione fornita dall'autrice)



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