Trama:
L'inquietudine fa di Eva una giovane donna schiva ma curiosa del mondo, abituata ad esprimere la propria creatività nella scrittura e a mascherare la fragilità sotto l'abbigliamento colorato che sceglie con attenzione quasi maniacale. Cresciuta nella adorata Mira e nel calore di una famiglia siciliana, tra le marmellate di nonna Annina ed esperienze di viaggio, a dispetto di tali certezze Eva nutre un'intima lesione affettiva che la rende gelosa di Pietro, il fratello minore che - dieci anni dopo di lei - ha allietato i genitori con la sua attesissima nascita.
Contrariamente alla sorella, il ragazzo ha un carattere solare, sostenuto da una sfrenata passione per il calcio e arricchito dal primo amore adolescenziale. Forse è anche la percezione di questa sua forza interiore a suscitare in Eva un bisogno quasi competitivo di riscatto, il desiderio di riuscire a completare il suo romanzo, a trovare il colpo di scena, il finale perfetto che convinca un editore a pubblicarlo. E' nella casa avita di Sciacca, su suggerimento di nonna Annina, che la ragazza cerca la giusta ispirazione per portare a termine la sua fatica.
Ma la vita spariglia le carte e nel giro di pochi mesi la realtà si impone sulle fantasie e sul tranquillo scorrere del tempo, mentre nuove presenze e vecchi segreti spuntati da cassetti polverosi aprono gli occhi e il cuore di Eva.
Commento:
Un libro toccante a livelli ineffabili; difficile tradurre a parole un romanzo che fa leva su sentimenti fortissimi ed universali, sentimenti che coinvolgono empaticamente il lettore, ponendolo di fronte a realtà psicologiche pure e magicamente complesse.
La vicenda si snoda tra Mira e Sciacca, due realtà diverse, perfettamente delineate nelle loro peculiarità, luci, colori, profumi, feste, riti, neve, sole, attraversando le stagioni dall'inverno alla primavera. Un romanzo che cambia veste con il modificarsi dei posti, delle condizioni meteorologiche, dei sentimenti che si agitano, delle emozioni che si muovono, delle relazioni che si strutturano. Un romanzo di perfezione da qualunque parte lo si guardi, con al centro i valori forti della famiglia e delle proprie origini, scavando nelle quali Eva ritrova se stessa, attraverso l'atroce sofferenza della perdita del fratello Pietro e la scoperta di un vecchio segreto tra la mamma Lucia e la nonna Annina.
Figure di intensa bellezza artistica che ricordano le donne di Isabelle Allende, con storie vissute entro le accoglienti mura domestiche, che profumano di buono, di amore assoluto, di marmellate e di cannella, di dolci e di piatti gastronomici tipici. Interni descritti con sobrietà ed eleganza, interni in cui ti puoi comodamente accomodare sentendoti a casa tua o nella casa che ti auguri di avere.
In un periodo come il nostro nel quale, come avverte il filosofo U. Galimberti nel saggio "L'ospite inquietante. Il Nichilismo e i giovani", strisciante è la perdita dei valori e siamo in balia della bancarella delle emozioni in un imperante deserto emotivo, abbiamo bisogno di libri come quelli della Coppola, che ci fanno ritrovare il senso dell'esistenza nel recupero delle origini e dell'appartenenza ad una comunità, in primis la famiglia. La famiglia è centrale infatti nel libro e molto ben studiato è l'aspetto relazionale, attraversato in punta di penna, con una delicatezza tutta femminile che entra dentro il cuore e la mente dei personaggi, scavando nell'anima e facendo emergere l'essenza più profonda del loro esistere. Un esistere autentico, sconvolto dal dolore, tema ineludibile dell'umano, vissuto in modo lacerante, quale è realisticamente il dolore per la perdita di un figlio, di un fratello, di un nipote. Quindi dentro una favola bella, quale è questa di una famiglia perfetta, si insinua un dolore che frantuma le certezze e modifica le relazioni, ma su tutto trionfa l'amore che resta immutato, rafforzato, ed Eva si scopre profondamente innamorata di quel fratellino Pietro, che pensava di invidiare, elevandogli nel finale un canto all'Amore puro e totale.
La scrittura di Eva è finita, il finale l'ha scritto la vita, ma lei ha aperto cuore e mente, attraverso la conoscenza dell'abisso interiore.
(Giovanna Albi)
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