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Genere: Thriller/Noir

Trama:
Nella comunità di San Mathias il male sembra essere più forte degli uomini... La tranquillità degli abitanti della valle di Stille, un altopiano isolato e di difficile accesso, è stata turbata. Qualcuno ha violato una delle regole millenarie del Metodo imposto dal fondatore san Mathias. Il parroco don Basilius, guida spirituale dei valligiani, è preoccupato: un pericolo sconosciuto sta per abbattersi sulla comunità. Come se non bastasse, un bambino scompare misteriosamente nel bosco. Qualcuno lo riporterà a casa apparentemente in buone condizioni ma ostaggio di un mutismo che sembra essere senza via di uscita. Cosa è successo nel buio di quel bosco? Il bambino si è solo perso o qualcuno lo ha rapito? I suoi occhi hanno forse visto qualcosa che doveva rimanere nell'ombra? Indizi e sospetti si stringono intorno a una vecchia auto e al maso Becker, proprietà di un famoso e piuttosto eccentrico stilista svizzero. La psicologa Helena, una ex poliziotta scelta per il recupero del piccolo, con pazienza traccia un percorso nelle indagini mettendo a nudo lati oscuri del luogo e dei suoi abitanti, segreti inimmaginabili. Tutto e tutti possono essere il contrario di quello che sembrano.

Commento:
Un thriller con tinte noir, il romanzo di Massimo Rossi ha uno di quegli intrecci che partono pian piano, quasi sottotono, per aumentare poi di ritmo mentre la narrazione procede, tenendo il lettore incollato alle pagine fino all'epilogo.
Gli elementi per risultare avvincente ci sono tutti: un posto idilliaco in cui vivere, una piccola comunità dove il tempo sembra essersi fermato, l'arrivo di stranieri che porta lo squilibrio facendo si che i tanti segreti celati per anni sembrano, di colpo, diventare più pesanti.
Il maggior pregio del romanzo è, probabilmente, rappresentato dallo stile fresco e piacevole dell'autore, che riesce a coinvolgere il lettore senza alcuna fatica; particolarmente da apprezzare la delicatezza con cui affronta i temi scottanti presenti nel romanzo. Massimo Rossi, infatti, parla anche di pedofilia ed omosessualità ma lo fa in modo soft, senza accanirsi su inutili dettagli e senza cadere nella banalità.
Se le ambientazioni sono suggestive e ben curate, i personaggi sono invece tratteggiati in modo essenziale: sono forse tanti per andare più a fondo, eppure risultano caratterizzati esattamente quanto serve per inquadrarli bene all'interno della storia e riconoscerli nel ruolo loro assegnato.
Qualche ingenuità nella trama non manca, così come qualche passaggio che a volte rallenta un pochino il ritmo, eppure L'ombra del bosco scarno è un libro piacevolissimo, che una volta preso in mano è difficile mettere da parte fino a che non si giunge alla parola "fine". E' un romanzo che fa riflettere, che trasmette emozioni (ed ansietà!) e che ci ricorda che il male, quasi sempre, si nasconde più vicino di quanto immaginiamo. Da leggere.
(Maria Guidi)



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