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Camminando a testa scalza
di Dalila Giglio

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    Casa Editrice: De Nigris - 96 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Informazione

    Trama:
    Dalila ha ventun anni quando la prima chiazza glabra fa capolino sul suo cuoio capelluto. In quel momento non lo sa ancora, ma sono le prime avvisaglie della sua malattia: l’alopecia areata, una patologia autoimmune che causa l’improvvisa perdita, totale o parziale, dei capelli e della peluria del corpo. La situazione, fortunatamente, si risolve in fretta, poiché la malattia si manifesta in forma molto leggera. Passano undici anni e Dalila è poco più che trentenne quando l’alopecia areata si ripresenta, stavolta più aggressiva che mai. Per Dalila è l’inizio di una vita nuova, diversa da quella precedente. Si tratta del primo passo di un difficile cammino di scoperta e accettazione della patologia. Questo viaggio la porta a scrivere il piccolo volume intitolato "Camminando a testa scalza" nel quale dà voce al vissuto traumatico, alle emozioni e ai desideri di tutti coloro che, come lei, sono affetti da questa patologia. Prefazione del dr. Enrico Rizza (Coordinatore scientifico dell’Associazione Nazionale Alopecia Areata)

    Recensione:
    "Camminando a testa scalza" è una testimonianza, un libro informativo, un'opera preziosa che porta ai lettori una malattia rara, della quale soffrono pochissime persone: l'alopecia aerata.
    E' uno scritto breve, ma esaustivo, costruito da chi questa malattia la conosce molto bene perché la vive. Dalila Giglio ha una penna chiara, di una dignità rara, unita a tanta generosità e verità. C'è un lavoro dietro le parole che andiamo a leggere, di accettazione, di crescita personale, forte anche dell'empatia e dell'attenzione degli affetti più cari. A tratti l'autrice minimizza, ma attenzione, mai svilisce l'argomento che tratta. Mostra forza e insieme delicatezza e regala tanta positività a chi legge, a tutti, non solo a chi potrebbe vivere la sua stessa condizione, ma anche a chi convive con altro, o magari per fortuna sua, non ha proprio nulla, perché è un esempio universale di resilienza, di un comportamento che, pensandoci mi viene in mente solo questa parola, è nobile.
    L'opera si compone di capitoli brevi, immediati, senza perdersi in infiorettature stilistiche che non apparterebbero per nulla al contenuto. I temi sono esposti con logica, parlano della farmacologia, degli esordi della malattia, per poi affrontare il trauma di vedersi con un aspetto diverso, cambiato. Dalila Giglio esplora la psicologia dei malati, i vari ausili come parrucche o turbanti, spiega anche cosa significhi vivere senza capelli, non solo dal punto di vista estetico, ma proprio pratico, col caldo, il freddo, il sole, che va a colpire una cute sensibile che la natura vorrebbe protetta dalla capigliatura.
    Il testo informa e si rivela una lettura che prende, incuriosisce, interessa. Andiamo davvero alla scoperta di tutti gli aspetti della vita privata, di relazione e lavorativa di chi convive con l'alopecia areata, attraverso il racconto dell'autrice sentiamo il tranfert e arriviamo vicini alla comprensione. Non ho l'ipocrisia di dire che comprendiamo tutto, non si può se non si vive, ma di certo acuiamo la nostra percezione e alleniamo la sensibilità. Affrontiamo gli sguardi, i dubbi se parlarne e rivelarsi da subito, attendere le domande o far finta di nulla, il bullismo e i preconcetti.
    Tantissimo c'è in questo libro, incredibile che conti solo 83 pagine.
    "Camminando a testa scalza" è un'opera intensa, che consiglio di scoprire.
    Grazie Dalila.
    (Tatiana Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    I capelli mi mancano per la semplice ragione che sono nata con i capelli.

    Seppure invalidante solo dal punto di vista estetico, l'alopecia areata è una patologia con la quale è spesso difficile convivere in modo sereno.

    Ancora più difficile, poi, è reimparare ad apprezzarsi; a sentirsi desiderabili come prima della malattia.

    Amare ciò che madre natura ci ha dato in dotazione; questa è la più grande lezione che l'alopecia areata mi ha impartito.

    L'importante è riuscire a non perdere di vista il fatto che non si smette mai di essere sé stessi, qualunque cosa s'indossi.



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