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Genere: Poesia

Trama:
Una verità acerba, un sentiero di inchiostro che tende alla profondità del cosmo, un'indagine delle pulsioni dell'uomo: questi i perni attorno ai quali ruota Dappertutto stando fermi, che scuote il lettore gettandolo in un'atmosfera avvolgente, che attraversa il percorso della vita proponendone una lettura intensa e passionale. La penna di Luca Masala traccia versi radicati nel sangue e nelle stelle, versi che esigono un approccio lento e diligente; versi in grado di squarciare il velo del più ovvio empirismo rivelando un'umanità talvolta combattiva, talvolta malinconica, sempre sensibile.

Recensione:
La silloge di Luca Masala, "Dappertutto stando fermi", racchiude nel titolo l'essenza della poesia: la possibilità di viaggiare, rimanendo comodamente seduti in poltrona, seguendo i percorsi che le parole del poeta ispirano.
In questa raccolta c'è un'empatia "occulta" capace di connettersi, in maniera autentica e profonda, con il nostro io più interiore.
Parole che vanno dritte al punto attraverso molteplici riflessioni maturate tra passato, presente e alcune realtà spesso dimenticate. Un fil rouge di memorie, mai lamentose, che scava tra sentimenti e i pensieri dell'uomo e di ciò che esso prova attraverso il linguaggio di una poesia che si avvicina alla prosa.
Un incontro tra l'azione e gli interrogativi che spesso ci poniamo tramite l'osservazione costante del nostro quotidiano e su vicende che hanno dato vita a composizioni struggenti come ad esempio quelle dedicate all' 11 settembre e al naufragio della Concordia.
Masala esprime magistralmente quel sentire comune tra gli artisti, quel modo di percepire la realtà e di rielaborarla, che consente agli animi più sensibili di esprimere la propria visione del mondo, che spesso coincide perfettamente con quella di altre anime che cercano di dare un senso alla vita.
Il lettore viene stimolato, interpreta, si pone domande che affondano le radici in un ciclo senza fine sempre alla ricerca del vero se stesso e di un vivere disincantato e rivolto a un futuro migliore.
Al centro di queste domande, temi quali la religione, il mito, l'amore, la società, la solitudine, la natura… e su questi temi si snoda il pensiero del singolo uomo e dell'umanità tutta.
Il Poeta riesce a cogliere le istanze del suo tempo, a registrare i cambiamenti della società eternamente in divenire e a restituire una visione del mondo che entra direttamente in sintonia con il lettore.
La poesia di Luca Masala non sempre appare facile, è una poesia che ricerca l'essenzialità, volutamente oscura e chiusa che, si può dire, rimanda al movimento ermetico e, tuttavia, non lascia indifferente il lettore che ritorna sui versi e li fa suoi. La lettura ideale, e più stimolante, è quella fatta a voce alta, la sinestesia vista/udito agevola l'interiorizzazione e fa sì che si possa vagliare ogni singola parola e racchiudervi il valore profondo che deriva dalla vita di ognuno di noi. Attraverso un linguaggio in cui i versi sembrano poggiati per caso, l'uno accanto all'altro, si formano immagini fantastiche, a volte di difficile interpretazione anche se un senso di musicalità ed ordine non abbandona mai il lettore.
Le immagini appaiono all'improvviso e spiazzano, per diversità e natura, ma dopo il disorientamento iniziale tutto sembra avere un suo preciso posto in un rapporto armonico tra il mondo reale e l'immaginazione che porta ad Ubiqua, spazio misterioso e lontano di cui si narra nel poemetto finale "Omir", non un luogo ma uno stato mentale raggiungibile quando riusciamo a toccare e fermare le nostre emozioni.
Nelle parole del Poeta è possibile cogliere la nostra natura di uomini, i punti di riferimento e soprattutto la forza del pensiero che muove il suo e il nostro animo. Tutto questo emerge con forza dalla lettura di questo libro che io consiglio vivamente anche a chi non è avvezzo al testo poetico, basta un po' di concentrazione per emozionarsi e viaggiare "dappertutto stando fermi".
(Luisa Debenedetti)

Citazioni da questo libro:
[...] emerge dal vuoto
la vibrante speranza
di costole e acciaio
sotto lo stesso cielo
a sigillare
l'eterno oblio
in memoria dell'uomo
Da "Memorial (2001-2011)

Siamo come cristalli
Destinati alla distruzione
raffinati al contempo
riflessi bellissimi
della cangiante inutilità.
da "Canzone dell'infedele"

Ombre amorfe
inseguono senza un fiato
fantasmi
lungo sentieri
di un tempo sbriciolato
afferrando a tratti
l'inganno
di poter modificare il passato.
da "Crepuscolo"

Viviamo come prigionieri
nel flusso incoerente della memoria.
Ricordati di dimenticare.
da "Questo mio tempo"



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