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Genere: Thriller

Trama:
Ethan Wells, giovane avvocato afroamericano nato a Vicksburg, in Mississippi, è perseguitato dal ricordo dell'efferata strage della sua famiglia, perpetrata per motivi razziali. Vent'anni dopo lo sterminio, è la melodia di un violino - udita in un pub newyorkese - a riportare a galla un particolare della sua vita che pensava di aver sepolto per sempre: per un caso fortuito, proprio in quello stesso pub, Ethan si ritrova faccia a faccia con l'assassino dei suoi familiari. Inizia così una lunga caccia al nemico, senza esclusioni di colpi.

Recensione:
"Il diritto di esistere" è un thriller che fa riflettere. Doloroso, ricco di sorprese e capovolgimenti, è una lettura intensa che scava nel razzismo, nelle sue estreme conseguenze, in un pagina del passato che ancora si ostina a tendere i suoi artigli nel presente.
Electra Cormack ha una scrittura fluida, capace di scatenare nella mente del lettore immagini chiare. Impossibile rimanere distaccati, soprattutto in determinati e cruciali passaggi, per una immersione empatica totale.
La vicenda si svolge a New York nel passato, negli anni '70, con salti ancora più indietro, quando Ethan, il protagonista, era bambino e ha assistito impotente al massacro della sua famiglia.
La musica di un violino è stata sottofondo della brutalità degli uomini, ancora il violino condurrà Ethan in una caccia ossessiva alla ricerca della verità e delle giuste responsabilità. Impossibile non rispondere al richiamo del sangue, perché solo sapendo tutto potrà finalmente andare avanti.
"Il diritto di esistere" ci mostra, senza veli, a volte con un realismo brutale, com'era la vita per le persone di colore. L'emarginazione, la non considerazione, le angherie gratuite. L'autrice ci permette di metterci nei panni di chi il razzismo lo subiva, è così che lo rende concreto, provato, percepito, non solo raccontato. Il tema del razzismo si estende anche a chi arrivava a New York da un paese diverso. Immigrati che si raccoglievano in comunità per avere un minimo di protezione, il lavoro precario, duro, svilente, spesso non riconosciuto. L'autrice mette a disposizione, rendendola fruibile, uno spaccato della società che fu e che non vorremmo veder tornare.
E' una narrazione di morte, ma anche di riscatto e di amicizia, attraverso i personaggi viviamo una storia ricca non solo sotto il punto di vista della suspense da thriller, ma generosa anche sotto il profilo umano.
Le figure che andiamo ad incontrare nel romanzo sono profonde, tridimensionali, impattanti. Pregi e difetti, bontà, malizia, brutalità, sono messi nero su bianco ed, esposti al giudizio del lettore.
Ci sono segreti, mutamenti, che rendono il romanzo dinamico, ritmato, godibile. Giustizia e criminalità, che a volte si confondono, si scambiano le parti e mostrano tutta l'imperfezione del nostro mondo, danno intrigo, emozione e sensazione nell'intera opera, invogliando a proseguire capitolo dopo capitolo.
"Il diritto di esistere" non è semplicemente lettura di evasione, ma uno scritto per riflettere, conoscere e cambiare.
(Tatiana Vanini)



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