Genere: Gotico

Trama:
Julian Moore ha fatto per tutta la vita il cambusiere a bordo di una baleniera. Ma ora, dopo che è stato assassinato, ha dovuto dire addio alla vita di mare e rassegnarsi a godersi la solitudine nel suo cottage abbandonato. Almeno finché la vecchia casa non viene presa in affitto da una bella donna inglese con un chiassoso fratellino di dieci anni. Julian fa di tutto per farli andare via ma Lady Margareth non vuole saperne di andarsene. Soprattutto perché è in fuga: qualcuno minaccia di ucciderla. E c’è qualcosa che lega il fantasma alla donna, un segreto, un mistero. Entrambi dovranno imparare a far conto uno sull’altra per riuscire a convivere e, soprattutto, a far luce sui troppi enigmi che li circondano.

Recensione:
Sin dalle prime righe “Il fantasma del cambusiere” di Fiammetta Rossi sconfessa l'atmosfera gotica, tenebrosa e forse anche un po' horror promessa sia dal titolo che dall'immagine di copertina, portando invece nella giornata del lettore una ventata di allegria. E' vero che Julian Moore è un fantasma che narra in prima persona la sua singolare situazione: marinaio addetto alla cambusa sulle baleniere che hanno girato il mondo, è stato misteriosamente ucciso, poco più che trentenne, nella propria abitazione alla periferia di un villaggio scozzese da due malfattori. Il fatto di non essere ancora riuscito a lasciare il proprio cottage per raggiungere quell'aldilà luminoso di cui ha sempre sentito parlare, lo stupisce alquanto e lo costringe ad aspettare, annoiandosi... a morte. L'unico sfizio che si è tolto, nel corso degli anni, è stato quello di cacciare da casa sua gli incauti che avevano avuto la malaugurata idea di andarci ad abitare. Quando tuttavia arrivano alla casa la giovane Lady Margareth e il fratellino di dieci anni, Jonathan, il fantasma non ha cuore di spaventarli come si deve: c'è qualcosa nel misto di paura e di coraggio che legge nei loro giovanissimi volti che lo sorprende, lo intenerisce, lo incuriosisce quel tanto che basta per cominciare ad affezionarsi a loro e a sentirsi coinvolto nella loro misteriosa situazione. Per di più Margareth è l'unica che possa sentirlo senza che lui lo voglia: c'è un legame misterioso fra loro, una caparbia rivalità per il diritto a restare in quella casa che presto si trasforma in complicità e apprezzamento reciproco.
Con delicatezza e umorismo, l'autrice tira abilmente le fila della narrazione, dipingendo davanti agli occhi del lettore immagini vivide degne dei migliori film di animazione: quella dello spietato Ivan Vassilji, del giovane e garbato reverendo Thorp e delle due zie di Margareth, zitella magra e zitella grassa, che insieme al viscido zio Augustus (me lo sono immaginato grasso, bavoso e disgustoso) hanno un ruolo di primo piano nella vicenda. A un certo punto ho avuto la certezza di trovarmi nel bel mezzo di una favola, una di quelle che mi incantavano da bambina grazie all'eterna lotta fra bene e male, fra buoni e cattivi, una di quelle in cui un aiutante magico si affiancava all'eroe vittima di inganni e vessazioni restituendogli giustizia e felicità. E cosa c'è di più magico di un fantasma giovane e bello, ottimo cuoco, innamorato del mare, della Scozia e di una giovane colta, gentile e molto determinata piovuta in casa sua e determinata a restarci a dispetto di tutti i suoi sforzi per spaventarla, giacché c'è qualcosa fuori che la spaventa ancor di più?
Una lettura che scorre veloce grazie al linguaggio semplice e gradevolissimo, al ritmo rapido e all'intreccio vivace e ben articolato, ricco di umorismo e di dialoghi vivi e frizzanti. Poche pagine che si lasciano divorare in una manciata di ore, suscitando nel lettore l'emozionante impressione di aver vissuto una breve, tenera, piacevolissima avventura che, come ogni fiaba che si rispetti, si dissolve nell'aria anche troppo presto, lasciando un piccolo vuoto carico di malinconia.
(Cristina Quochi)

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