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Insoliti percorsi d'arte
di Noemi Di Gioia e Giuseppe Tarditi
Prefazione a cura di: Vittorio Sgarbi

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    Casa Editrice: Mimesis - 200 pagine
    Formati disponibili: cartaceo




  • Genere: Arte

    Trama:
    Il saggio di Di Gioia e Tarditi guida attraverso percorsi atipici nella storia dell'arte, per mostrare il forte legame che sussiste tra le rappresentazioni artistiche e gli accadimenti della vita. Gli autori approfondiscono alcuni dei principali temi che agitano l'esistenza e l'animo umano, quali l'amore e la morte, la solitudine, il rapporto con la vecchiaia, la dimensione del lavoro inteso come fatica ed espressione di valori universali, interpretando inoltre le grandi trasformazioni della storia tramite il prisma dell'opera artistica. Ne sono un emblema la linea curva, che, in antitesi alla compostezza della linea retta, si presenta proprio nei momenti di crisi, o il grido ribelle con cui l'Eva di Masaccio prorompe nell'Umanesimo; altri esempi sono la riscossa del mutamento sulla staticità nella pittura impressionista e la rivoluzione anticlassica di Picasso che prende vita ne Les Demoiselles d'Avignon. Impreziosisce il volume la Prefazione di Vittorio Sgarbi, in grado di farne emergere in modo brillante lo spirito e gli scopi.

    Recensione:
    "Insoliti percorsi d'arte" di Noemi Di Gioia e Giuseppe Tarditi è un saggio molto interessante la cui lettura, oltre a dare informazioni su architettura contemporanea e arte figurativa di vari periodi, riesce anche a stimolare riflessioni profonde.
    E' un piacere recensire questo libro, proprio per le tante motivazioni che la sua lettura mi ha spinto a mettere a fuoco: la bellezza evocatrice delle opere commentate, il senso di atemporalità che unisce presente e passato e, non ultima, la curiosità di affrontare un'impresa che, quando il libro mi è stato proposto, mi era sembrata impossibile, essendo praticamente profana riguardo al tema.
    In copertina il bellissimo volto di Maria, particolare della più nota "Pietà" di Michelangelo, è come a illuminare e rendere evidente quella che è una delle idee di fondo sulle quali si sviluppa il libro: la forza di attrazione irresistibile dell'arte, in questo caso, attraverso l'uso magistrale della luce e di movimento del sommo artista. Arte intesa come linguaggio che parla a tutti ed è compreso da tutti, che arriva a insegnare all'uomo non attraverso l'intelletto ma attraverso l'emozione.
    Lo stile con il quale gli autori parlano delle varie opere prese in esame, è in grado di stimolare in noi lettori una serie di infinite considerazioni sulla funzione dell'opera d'arte da rimettere al centro delle nostre esistenze così "industriali".
    Interessante è l'approccio psicologico e antropologico, documentato con precisione, estremamente chiaro e spogliato da eccessivi tecnicismi. E' un percorso particolare il cui punto di partenza è la linea curva; le linee sono lo strumento da sempre alla base della tecnica del disegno e molti artisti hanno eseguito le loro opere grazie al potere espressivo di semplici linee che s'incontrano, si intrecciano in strutture che offrono, a uno spettatore che non si limita all'aspetto estetico, una riflessione ininterrotta che va dall'arte alla quotidianità, dall'Io alla società.
    Attraverso lo snodarsi del percorso narrativo, la bellezza dell'opera diviene così un dispositivo che serve a illuminare le distorsioni della storia e quelle della società, trasmesse dai vari artisti, dalle loro personalità e dalle loro vite.
    Le opere prese in esame sono messaggi della storia passata di una società che è rappresenta nella religiosità, nel rapporto stretto dell'uomo con la natura, nell'espressione della dignità del lavoro, nella solitudine dell'essere umano, nei diversi ruoli della donna.
    "Insoliti percorsi d'arte" porta a conoscenza opere non sempre molto note ed è scritto in un linguaggio accessibile. E' un libro che invita a non leggerlo tutto d'un fiato, decidendo quale capitolo leggere in base ai temi indicati dai titoli e seguendo un proprio itinerario personale anche fra le molte illustrazioni. Insomma un libro da leggere per provare piccoli brividi di emozione e di stupore per ciò che possiamo scoprire e leggere dentro un'opera, un saggio che ci avvicina all'arte, offrendo inoltre una possibilità fondamentale del discorso critico: quello di farsi strumento di comprensione dei fenomeni artistici nella loro qualità dialettica originaria, stringendo insieme il loro aspetto materiale e il loro retroterra antropologico.
    Tutto questo è da stimolo alla nostra sensibilità e affina le nostre abitudini di pensiero.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Forse il fascino dell'opera sta proprio nel rappresentare la fase di nascita della nuova cultura, di innamoramento, come se il mondo vecchio si innamorasse di quello nuovo ed i due fossero compresenti nel gran numero di elementi stilistici utilizzati.

    Estraneo ad ogni tipo di rivendicazione sociale, Millet voleva dimostrare con i suoi quadri la devozione dei contadini verso il lavoro della terra e la loro grandezza nell'affrontare con dignità un lavoro duro e faticoso.



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