Genere: Biografia

Trama:
Martina è una guerriera. Non ha paura di scendere in battaglia, affrontando la vita a testa alta. Non si arrende. Soprattutto non si autocommisera per la sua condizione, la usa piuttosto come carta vincente. Martina è anche una leonessa. Con questi racconti retrospettivi dentro di sé spera di toccare con il suo ruggito i cuori del mondo.

Recensione:
A volte, di fronte a un'autobiografia di una persona come noi, una come tante, rimaniamo indifferenti, praticamente certi che tra le pagine non ci sia nulla di interessante, che questo/a che vuole raccontare la sua vita abbia solo tanta superbia, chissà quali argomenti interessanti può mai avere da dedicargli un libro.
Io non ho mai avuto questo atteggiamento. Trovo che ogni vita sia unica, che abbia qualcosa da dire e da raccontare, certe di più, certe di meno, ma se si è sentita l'esigenza di scrivere, lo scritto va accolto, come prima cosa, con rispetto.
"Io sono Martina" è un'autobiografia, tra racconto di quotidianità e introspezione e, vi assicuro, che qui c'è tanto da dire, che sicuramente avrà fatto bene alla coraggiosa autrice, ma farebbe ancora meglio a tantissime persone.
Dico che Francesca Martina è coraggiosa, lo è, ma non solo. E' generosa, sincera, le sue parole scorrono fluide, immerse nelle emozioni che arrivano dritte al lettore. Raccontano istantanee di vita, sentimenti, dubbi, paure, successi e insuccessi ed è come essere accanto a lei, a sentire la sua viva voce, non solo leggere dalle sue pagine.
"Io sono Martina" è un percorso di crescita, di accettazione teso verso la serenità e soprattutto una tappa di un viaggio ancora tutto in divenire, che avrà ancora sorprese; racconta anche l'amore, perché sì, incredibilmente, le persone che escono dalla moltitudine, amano. Incredibile? No, naturale.
L'autrice, regalandoci la sua esperienza personale, ci mostra, da dentro, la disabilità, l'immenso che c'è dentro un essere umano che, visto dal di fuori, appare solo limitato. Racconta anche il pregiudizio, il luogo comune che chi non si muove come dovrebbe ha anche problemi di intelletto, quando invece, in questi casi per una sorta di compensazione, il cervello va a mille, c'è capacità, empatia e voglia di essere e vivere.
In quest'opera non c'è la minima traccia di pietismo, non esiste paragrafo paragonabile al vittimismo.
Tra queste pagine mi sono commossa, sì, ma sono stata assolutamente serena, perché chi scriveva mi stava raccontando di sé cose brutte, cose belle e altre così così, ma lo stava facendo con semplicità e positività.
Per motivi differenti da Martina, conosco più di quello che vorrei il mondo delle diverse abilità, posso quindi dire di avere una certa sensibilità all'argomento e un modo di approcciarlo normale, confidente. Eppure questo libro mi ha regalato un qualcosa in più.
Potete anche non amare la autobiografie, ma qui c'è terreno fertile per tanti messaggi importanti.
Via il gossip, via le vendette e gli sterili piagnucolii, qui si tocca una vita con la sua speciale particolarità.
Grazie Martina!
(Tatiana Vanini)

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