Logo Libri e Recensioni

Iscriviti alla Newsletter per ricevere GRATIS i nostri aggiornamenti.





Genere: Noir

Trama:
Una notte Sofia scopre che la madre ha un amante e che la sua "famiglia perfetta" non è che un'illusione. L'ossessiva ricerca di una felicità da raggiungersi a ogni costo pervade tutta la cittadina, una piccola realtà di provincia dilaniata da crisi e violenza, dominata dal malaffare e da bande di giovani che cercano un branco che li faccia sentire leoni. Sofia cercherà di camminare sull'orlo del baratro, ma anche un pesciolino rischia di annegare se il mare è in tempesta. Nessuno è al sicuro e la felicità si rivela un miraggio: qualcuno riuscirà a raggiungerla o cadranno tutti nel vortice delle proprie scelte sconsiderate?

Recensione:
"La felicità altrove" è un romanzo pericoloso: incatena alle pagine, vi avviluppa nella trama e non vorrete né potrete più uscirne. Preparatevi per un'opera che è intensa, dinamica e profonda.
Cristina Quochi ha una scrittura potente, in grado di trasmettere emozioni e sensazioni in modo tridimensionale e vibrante. Accanto ad una scorrevolezza piacevole, troviamo la vita nelle sue varie declinazioni. C'è giovinezza e maturità, passione e sgomento, amore e rabbia, silenzi e parole che sgorgano liberatorie, azioni e le loro motivazioni. E' l'esistenza vera che diviene romanzo; è narrativa che spiega l'esistenza e la rende comprensibile e fruibile, nonostante la sua indomabile imprevedibilità e complicazione.
L'autrice ci porta nella provincia, un po' depressa per le vicissitudini economiche, un po' sonnacchiosa e noiosa, prevedibile e nota, dove i ragazzi vanno a scuola e si ritrovano in compagnia in sala giochi; sbocciano i primi amori, le amicizie e le conseguenti e naturali liti. Poi ci sono i genitori, affaccendati dietro al lavoro e ai figli, funamboli che si destreggiano tra doveri e piaceri. Bello? Stupendo, visto a metri e metri di altezza, con gli occhi dei gabbiani liberi e ignari. La Quochi però non sta a distanza, no, scende giù, tra le persone e ci trascina con sé, all'interno delle storie, facendole scorrere sulla pelle e nella mente del lettore, scavando nel profondo e scoperchiando il vaso di Pandora. Ed ecco gli adulti presi da tutto, dimentichi dei figli che, silenziosi ma attenti, vedono, giudicano e si spezzano. I ragazzi che si comportano come adulti navigati, annoiati, che si lanciano in giochi pericolosi che sfociano in diverse tragedie, e quando finisce il carosello divertente è troppo tardi per tirarsene fuori e non si può minimizzare. Ecco il dio indifferente dell'apparire, che esige sacrifici e poco dà in cambio. La violenza dei bulli, cattiva ed inutile, e quella degli approfittatori dei sogni delle ragazze, mossi dal sudicio desiderio di carne fresca. La droga, i soldi, un mondo sordido. In mezzo a tutto questo, l'amore ingenuo che trascina e fa spegnere i pensieri; il coraggio di agire e denunciare, di prendere in mano la propria vita, risollevarsi e credere in un qualcosa di migliore.
"La felicità altrove" è un noir che ci costringe ad aprire gli occhi, a guardare quello che si preferisce ignorare, per riflettere. Grazie ai personaggi, tridimensionali, credibili, conoscibili, vera forza del romanzo e motore della trama, ci specchiamo nei pensieri sconosciuti e dimenticati dei ragazzi e ci affacciamo sul sentire privato degli adulti, alcune cose le condivideremo, altre le rifiuteremo, ma di sicuro arriveremo ad un livello di comprensione ed empatia più alto. Questo è un romanzo che fa sussultare, ricco di spunti, sorprese e schiaffi al perbenismo. Ci sono momenti in cui stringeremo forte le pagine, mentre l'emozione prende allo stomaco, ma mai saremo indifferenti o stanchi di questa storia coinvolgente. La maestria con cui l'autrice rende tutti i suoi personaggi protagonisti è unica e speciale: così scopriamo i pensieri e le motivazioni di tutti, non solo, assorbiamo come uno stesso evento venga vissuto ed elaborato in maniera diversa dalle varie parti in causa, e cosa ciò scatena in loro.
"La felicità altrove" è un titolo emblematico e perfetto: tutti ricerchiamo la felicità, la bramiamo, la rincorriamo e lei è sempre da un'altra parte, che ci irride e a noi non restano che brevi effimeri momenti, dove ci consoliamo guardando le disgrazie altrui, in una gara al meno peggio. E se invece la felicità fosse vicino a noi, in un abito più dimesso, intimo e fossimo noi a non vederla, rifiutandola?
Riflettete su questo quesito mentre affrontate i segreti, i colpi di scena, il brutto e il bello di questo romanzo che non dimenticherete.
Consigliato.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Anche tu ce l'hai questa sensazione? La sensazione di essere prigioniera. Prigioniera del tuo matrimonio. Del tuo lavoro. Del posto in cui vivi. L'idea che non cambierà più niente nella tua vita può essere soffocante.

Non c'è niente di più rassicurante che parlare delle disgrazie altrui.

Quello che non sappiamo non è. Le cose cominciano a esistere nel momento esatto in cui veniamo a sapere della loro esistenza.

Se i ragazzi per gli adulti sono nulla, le femmine per i maschi sono preda, bottino e trofeo. Non c'è solidarietà, non c'è via d'uscita, non c'è speranza.

Quando si è giovani basta davvero poco per fare una cazzata e non sempre puoi sperare di arrivare in tempo per impedirlo.



POTREBBE INTERESSARTI ANCHE





Il libro consigliato

Il libro consigliato

Iscriviti alla Newsletter...

newsletter ...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.

Iscriviti qui!

Cerchi un libro?

Inserisci il titolo, parte del titolo o il nome dell'autore:



Norme sulla privacy