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Genere: Fantascienza

Trama:
Purtroppo il Covid è diventato un nostro compagno nella vita quotidiana. Sul motivo della sua comparsa si è parlato tanto, forse troppo, ma risposte ancora non ce ne sono. Maria Consoli è un'infettivologa in servizio all'ospedale di Bergamo, una struttura balzata alle cronache per il suo terribile primato. La donna è una delle tante che combatte questa guerra rischiando in prima persona. E' un medico preparato e, oltre a prestare il suo aiuto in corsia, continua instancabile a studiare il nemico. Alcuni sospetti la conducono in Cina, a Whuan, nella cittadina diventata nota per la triste vicenda. Si inserisce in un gruppo di studiosi e, insieme, si rendono conto che, dietro il virus, si nasconde una verità che nessuno potrebbe immaginare. Un romanzo alla ricerca di una soluzione che una volta per tutte potrebbe mettere la parola fine alla pandemia. Un'opera per sognare, per capire, per conoscere e per convivere con qualcosa che, nonostante tutto, è diventato realtà. Un testo che vuole essere un invito a riscoprire i veri valori della vita che affondano le loro radici negli affetti famigliari e ci consentono di definire ciò che siamo veramente. Ma soprattutto è un racconto in memoria di chi in questa guerra è caduto lasciando dietro l'amaro sapore del suo ricordo.

Recensione:
Ho sempre apprezzato quei testi in cui, all'interno di un romanzo (lettura "leggera" per antonomasia), si trovano informazioni e/o approfondimenti sugli argomenti più vari che regalano, senza sforzo, qualche conoscenza in più. Ma come dice un vecchio proverbio: il troppo stroppia. La scrittura di Cenicola è infatti piena di continui rimandi ad avvenimenti storici, paragoni con personaggi della mitologia, della letteratura, citazioni, nozioni di fisica, chimica, medicina, botanica, ma anche film, racconti, leggende... c'è di tutto, tanto, troppo, un minestrone di nozioni che dopo un po' creano più distrazione che interesse anche perché appaiono evidentemente inserite solo per dare pomposità alla costruzione delle frasi e non per offrire un reale valore aggiunto.
Se non si è infastiditi questa selva di nozioni, che poco hanno a che fare con la storia raccontata, e se si è disposti a sorvolare su una discreta quantità di refusi, che evidenziano poca cura da parte della casa editrice, ci troviamo fra le mani due libri in uno.
Lamberto Cenicola sceglie di aprire con un antefatto di poche pagine, travolgente, un misto di suspense, paura e curiosità che incolla alle pagine e invoglia a proseguire nella lettura.
Un "trucco" usato spesso dagli autori che poi, con calma, guidano il lettore in un percorso che appare completamente diverso per tornare in seguito a unirsi nuovamente con quanto scritto in apertura.
In questo testo però il distacco fra i due temi è forse un po' eccessivo. Sembra di leggere due racconti, due libri completamente separati, addirittura due generi assolutamente diversi, uniti solo dal personaggio centrale.
E' una trama ricca è appassionante quella in cui l'autore ci regala una soluzione fantastica ai tanti dubbi sull'origine del covid. Veniamo avvolti da una dimensione fantascientifica con personaggi tipici dell'avventura, agenti segreti preparati ad affrontare qualsiasi situazione con intuito e improvvisazione che, anche se con qualche ingenuità, catturano l'attenzione facendo risultare la storia molto coinvolgente.
Un ritmo decisamente meno intenso lo troviamo in quello che, a mio avviso, poteva costituire un altro libro. L'autore ripercorre tutto il periodo della pandemia, dalle prime confuse notizie, alle restrizioni, dalla carenza dei dispositivi di protezione, alle terapie intensive intasate, dalle esternazioni dei virologi al malcontento fra la gente... il tutto vissuto con gli occhi della protagonista, un medico dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo che, oltre a compiere mirabilmente il proprio dovere per la comunità, viene coinvolta sul piano personale, perdendo il padre, punto di riferimento centrale di tutta la sua vita.
La parte psicologica viene dettagliata e approfondita, mostrando le debolezze umane di chi si trova a dover affrontare difficoltà mai viste prima, che vanno ad aggiungersi a difficoltà già preesistenti, come ad esempio la violenza sulle donne.
Bella anche l'attenzione che viene data a quelle piccole manie che un po' tutti abbiamo: piccoli gesti che ricordano qualcuno o qualcosa di rassicurante, azioni indispensabili per ritrovare la bussola nei momenti in cui tutto sembra andare storto. Il conforto di un pensiero, di un ricordo, di qualcosa vissuto da bambini, consciamente o inconsciamente può insinuarsi nel quotidiano segnando la nostra crescita e il nostro carattere.
Un romanzo interessante e piacevole che nel complesso mi sento di consigliare, anche se personalmente avrei preferito che la parte fantastica avesse avuto un maggiore spazio rispetto alla cronaca degli eventi pandemici.
(Norberto Loricati)

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La verità



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