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The book of accidents
Il libro delle cose sconosciute

di Chuck Wendig
Traduzione a cura di: Antonia Mattiello

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    Casa Editrice: Fanucci - 512 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Horror

    Trama:
    Tempo addietro, Nathan viveva in campagna con il padre violento. Non ha mai raccontato alla sua famiglia quello che successe in quella casa. Tempo addietro, Maddie era una bambina che costruiva bambole nella sua cameretta quando vide qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. E ora sta cercando di ricordare quel trauma dimenticato attraverso la realizzazione di sculture terrificanti. Tempo addietro, qualcosa di sinistro, di affamato, si aggirava per le gallerie, per le montagne e le miniere di carbone della loro città natale. Ora Nate e Maddie Graves sono sposati e, insieme al figlio Oliver, sono tornati dove tutto ebbe inizio. E quello che successe tanto tempo fa sta accadendo di nuovo... e sta accadendo a Oliver, il quale diventa il migliore amico di uno strano ragazzo, un ragazzo con dei segreti e un debole per la magia nera che lo posizionerà al centro di una battaglia tra il bene e il male nel tentativo di salvare l'anima della loro famiglia. Ma i Graves hanno un'arma segreta che nessuno gli può sottrarre: l'amore che li lega e li rende più forti.

    Recensione:
    Potente, affascinante, spaventoso. Eppure "The Book of Accidents" è anche bellezza, tenerezza, empatia. Appartiene al genere horror, ma in sé concentra un misto di fantascienza, fantasy e thriller, per un ibrido che non stanca, una lettura che rinnova, capitolo dopo capitolo, il piacere della scoperta, delle sorprese, della tensione. Nel finale ho trovato un frase che descrive a meraviglia il libro e il suo tema principale: Sulla scia dell'orrore, la speranza cresceva in un giardino rigoglioso.
    Il libro che tenete tra le mani, in tanta oscurità e dolore, contiene una speranza che è più forte di ogni altra cosa. Nonostante le cose che ci capitano, nonostante gli inciampi e le cadute, possiamo sempre rialzarci, migliorare, accettare e trovare il nostro scampolo di felicità.
    Sono rimasta stupita quando, leggendo i ringraziamenti, ho scoperto che per Chuck Wendig questo era un romanzo "da baule", un qualcosa che non riusciva a definire degno, uno scritto che ha dovuto attendere la terza stesura. Mi sono sorpresa, ma poi ho capito che contiene così tanto, e tutto si incastra in maniera perfetta, per cui è naturale che qui si vada oltre la semplice creatività, la rincorsa di un'idea e di un pensiero. Ci vuole il tempo giusto e la giusta predisposizione. Posso solo dirmi felice che il progetto non sia stato abbandonato e che possiamo tenerlo tra le mani e leggerlo.
    I personaggi che andiamo a incontrare sono profondi al massimo grado. Hanno tante sfaccettature, sono normali e in loro e nelle loro difficoltà ci specchiamo e sono anche magici, dotati di poteri, per un piccolo ma importante elemento fantasy. Ci sono i buoni, che non sono perfetti, ma in qualche modo feriti, aggiustati o in via di assestamento, e ci sono i cattivi, alcuni malvagi e basta, altri invece hanno motivi così terribili che se li sono perfino dimenticati o hanno tentato di farlo.
    Nel romanzo affrontiamo il dolore nato in diverse situazioni, che si è trasformato in un mare nero, in un parassita, un distruttore di persone e di mondi. Ci accostiamo alla bellezza di chi, dotato di un grande cuore che lo rende fragile, di un'empatia fuori scala, sarà invece tanto forte da spezzare catene immense. Abbracciamo l'amore che unisce una famiglia, così solido e vero da attraversare le dimensioni e aggiustare le cose.
    Orrore e bellezza, parole affilate e altre dolcissime, si alternano in quest'opera per portarci all'interno della teoria del multiverso, dandoci quel tocco di fantascienza che rende la dimensione narrativa immensa, ma comprensibile, vicina a noi anche quando da noi si allontana.
    Ho apprezzato in maniera particolare il personaggio di Oliver, l'adolescente che nel libro è una costante dalle novantanove sfaccettature (capirete leggendo). Attraverso questo ragazzo, "The Book of Accidents" parla in modo originale di bullismo, mostrandone le azioni e scavando nelle cause. In questo, e nel fatto che la parte horror non è mai estrema o fastidiosa, l'opera si fa romanzo di formazione, adatto quindi agli adulti e ai giovani lettori a partire dai quindici anni.
    Ritmo, azione, sentimenti: amerete questo romanzo.
    Consigliato.
    (Tatiana Vanini)



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