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Genere: Romanzo storico

Trama:
La caduta del Regno delle Due Sicilie ha rappresentato uno degli eventi più traumatici della storia d'Italia. Ancora oggi, quella fine è avvertita da molti meridionali, a torto o a ragione, come un'illegittima annessione e una profonda ferita inferta all'identità della "nazione napolitana". Tramite l'originale punto di vista della famiglia De Courville, svizzeri cosmopoliti realmente vissuti nella Napoli del tempo, si entra nel vortice degli ultimi anni della capitale borbonica per essere testimoni oculari dei drammatici e turbolenti eventi che la sconvolsero. I fratelli Oscar e Tell De Courville, insieme alle loro mogli, accompagnano il lettore con un commento attento e puntuale degli anni della crisi del Regno delle Due Sicilie, fino al suo inesorabile crollo.

Recensione:
"Alla fine di un regno" è un romanzo che farà la gioia di tutti gli appassionati del genere storico; eppure la sua costruzione è così chiara, con un ritmo cadenzato ma improntato alla profondità e alla famigliarità, che risulterà vicino anche a chi di solito la storia la evita, pensandola fredda, noiosa o pesante.
Bastano poche pagine per rendersi conto della bellezza della scrittura di Capriati: la scorrevolezza va a braccetto con una correttezza che ha un sapore forbito, con parole in grado di insegnare la ricchezza della nostra lingua senza inficiare la trasmissione delle emozioni.
I capitoli sono titolati dagli anni, così compiamo un vero viaggio nel tempo dal 1848 al 1860, anni complicati, ferventi, anni di sogni e speranze in un miglioramento, ma anche anni violenti, di lotte e di incertezza.
Ad accompagnare il lettore in questo viaggio sarà un famiglia svizzera, personaggi realmente vissuti che si fanno narratori, per una trama romanzata che rende accessibili i fatti storici.
"Alla fine di un regno" è un'opera vibrante, dinamica, dove l'autore è stato capace di esporre con semplicità logica e sguardo limpido, sommovimenti affatto scontati, parti in causa, portando il lettore a comprendere, andando molto al di là di quello che ci è stato insegnato sulla caduta del regno delle Due Sicilie.
Accanto alla situazione politica, alle schermaglie e alle vere lotte, scopriamo la vita famigliare, la facciata lavorativa e quella privata dei De Courville, protagonisti/narratori ai quali ci affezioniamo, perché li sentiamo genuini, umani, ci sembra quasi di toccare la loro esistenza.
L'esposizione è sempre accessibile, curata ed attenta, non mancano assolutamente momenti crudi, dolorosi e concitati. Proviamo la tensione, la preoccupazione e l'incertezza, mentre si cerca in qualche modo di continuare un'esistenza il più possibile normale, nella sicurezza della casa, magari programmando l'avvenire.
Elio Capriati, sviluppa il più possibile ogni aspetto degli anni di storia che nel suo scritto ci regala, rimanendo sempre all'interno di una sintesi che non si dilunga inutilmente, per un punto di vista condivisibile proprio perché espresso in una maniera che risulta meditata, approfondita, non improvvisata.
"Alla fine di un regno" spoglia la storia della freddezza della cronaca, fa parlare le persone che divengono veri protagonisti degli eventi fondamentali dei quali si sentono ripercussioni ancora oggi. Una volta concluso il romanzo ci ritroviamo arricchiti, torniamo nel nostro tempo con un bagaglio più ricco e consapevole, assorbito con la naturalezza che solo un'esperienza positiva dà.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
La libertà è una divinità che vuole scontri duri e finanche sacrifici di vite umane.

Ci vuole lo spirito del missionario per affrontare i problemi e risolverli.



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