Bach, a Cagliari, si è trovato bene
di Raffaele Matta
Casa Editrice: Dialoghi - 120 pagine
Formati disponibili: cartaceo e ebook
Genere: Narrativa
Trama:
"Bach, a Cagliari, si è trovato bene" è una storia di suoni e timbri che solo l'animo umano è in grado di produrre. E lo fa quando incontra la follia, l'amore, la bellezza, la paura e la disperazione. Alcuni personaggi di questo racconto sono a dir poco singolari e non proprio rassicuranti, quindi attenti al portafogli. Altri sono un po' confusi, alcuni chiedono perdono e, forse, qualcuno pensa troppo, per la sua intelligenza. Ognuno di noi ha un rapporto tutto suo con le parole: la stessa frase dice cose diverse se le persone sono diverse. Anche i suoni funzionano così. Solo gli oggetti si comportano allo stesso modo con tutti: le parole e i suoni no.
Recensione:
"Bach, a Cagliari, si è trovato bene" è, al contempo, un'antologia di racconti e una narrazione tipica del romanzo. Dalle primissime pagine, accolti dalle parole dall'autore che parla dell'opera, veniamo attirati dalla sua penna: amichevole e confortevole, pregna di musicalità, essa stessa è musica, con le particolari note che sprigiona accompagnandoci nell'intero scritto.
Si sta bene tra i capitoli/racconti, c'è leggerezza, divertimento, ma non solo. Raffaele Matta ci intrattiene incuriosendoci, dandoci sempre il piacere della scoperta e della sorpresa, per un'imprevedibilità letteraria deliziosa.
Ogni storia è presentata con un personaggio narratore che si svela, si presenta e si dona in qualche aspetto. Si può pensare che, impostando così la composizione dello scritto, dopo un paio di racconti i personaggi si appiattiscano, divenendo ripetitivi. Ciò non succede: ogni voce risuona limpida, con una sua precisa unicità, mentre la presenza di Bach nei retaggi famigliari lega il tutto.
Finita una storia, ne comincia subito un'altra contraddistinta dal suo titolo, della quale non sappiamo cosa aspettarci, e proprio in questo mistero sta, in parte, il divertimento e il piacere a continuare la lettura.
Dopo un po' ci accorgiamo delle connessioni, dei rimandi chiari o più celati che legano ogni intervento, dei piccoli ma saggi insegnamenti che ci sono tra le righe, che sbucano, chiari nell'assorbimento ma senza risultare invadenti.
E' un musicista l'autore, e questa sua professionalità artistica si riflette nella scrittura: i rimandi e i ritorni sono i ritornelli che si innestano su un tema principale dal quale si scappa e si torna, si costruisce altro o si fa un passo indietro, si aumenta il ritmo o si cala in un adagio. Personale, intrigante, suggestiva, mai stancante, la lettura diviene esercizio mentale e di orecchio.
"Bach, a Cagliari, si è trovato bene" ha un ulteriore pregio: la possibilità del vero. Quello che troviamo scritto potrebbe essere reale, biografico, oppure totalmente inventato, ancora un po' fantasia e un po' verità. Quale sarà la risposta? Addentratevi tra i racconti e lo scoprirete, o forse no, chissà. Certo è che Bach, a Cagliari, si sarebbe trovato bene, accolto esattamente come il lettore in quest'opera.
(Tatiana Vanini)
Citazioni da questo libro:
Ognuno di noi ha un rapporto tutto suo con le parole, la stesse frase dice cose diverse se le persone sono diverse.
Le storie a volte se ne stanno da qualche parte a dormire per giorni, settimane, anni, ma poi, quando meno te lo aspetti, si svegliano e tocca raccontarle.
L'errore più grande è pensare di conoscere ciò che amiamo.
Ognuno di noi ha un rapporto tutto suo con le parole, la stesse frase dice cose diverse se le persone sono diverse.
Le storie a volte se ne stanno da qualche parte a dormire per giorni, settimane, anni, ma poi, quando meno te lo aspetti, si svegliano e tocca raccontarle.
L'errore più grande è pensare di conoscere ciò che amiamo.
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