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Fortunato
di Bruno Larosa

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    Casa Editrice: Ronzani Editore - 352 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Gialli

    Trama:
    Fortunato Ardore ha 65 anni, è un uomo onesto, dedito al lavoro e alla famiglia. La sua è una vita fatta di sacrifici, cose semplici e poche pretese. Ma una notte, la tranquillità costruita da Fortunato con tanta fatica viene interrotta: il commissario di polizia Valenti e la sua squadra irrompono in casa sua per arrestarlo; secondo il Giudice e i magistrati della Procura distrettuale antimafia, Fortunato è un capo della 'ndrangheta. Un assurdo quanto improbabile errore degli inquirenti getta Fortunato nel girone impossibile del processo penale di coloro che vengono accusati di reati mafiosi. Inizia per lui un lungo percorso giudiziario, fatto di ottusità e mala fede. Sullo sfondo dell'intricata vicenda processuale che coinvolge Fortunato si consuma un inspiegabile delitto: il cadavere del commissario Valenti viene rinvenuto a Locri. Un giallo giudiziario che si snoda tra Napoli e la Locride, toccando argomenti spinosi ed estremamente attuali: una severa denuncia delle iniquità del sistema giudiziario penale italiano, che ne indeboliscono la credibilità, e di riflesso colpiscono la nostra società.

    Recensione:
    Dopo "Magistrati!" (CentoAutori di Napoli, 2013), nel quale il lettore incontra per la prima volta l'avvocato Castiglione, e "Doppio Binario" (Alessandro Polidoro Editore, 2017), finalista al premio letterario "Piersanti Mattarella, 2018", Bruno Larosa torna ad appassionarci con "Fortunato", il suo terzo romanzo.
    Fortunato è un giallo giudiziario che troverà, senza alcuna difficoltà, un riscontro positivo fra i lettori, soprattutto per chi ama gli scritti che si identificano nelle diverse considerazioni e negli svariati ragionamenti improntati sul tema della giustizia e sugli uomini stessi. Questo romanzo è in grado di dare una vera e propria visione su ciò che accade durante un processo. Una reale prospettiva di queste vicende a volte terribili.
    Nel caso del protagonista di Larosa, Fortunato, un uomo integro ed onesto, il cui nome affidatogli non sembra avergli riservato una sorte analogamente benevola, entriamo nella sua vita nel momento in cui la sua serenità verrà stravolta, e bruscamente interrotta, da una disonorevole accusa. A difenderlo da tutto ciò troveremo suo cugino, il rinomato avvocato penalista Guido Castiglione.
    Il romanzo di Bruno Larosa possiede una trama straordinariamente ricca e avvincente, dove si dispiegano fra le pagine riflessioni molto profonde e toccanti, frutto del personaggio di Castiglione, il tutto è arricchito poi da una prosa ben sviluppata ed equilibrata. I dialoghi fra i vari personaggi sul tema della giustizia sono molto acuti e brillanti, arrivano a toccare le corde giuste.
    La scrittura consapevole di Larosa riesce a descrivere in maniera completa le dolorose circostanze basate su congetture e supposte verità a cui è sempre difficile opporsi.
    In queste pagine troveremo due personaggi, imparentati tra loro, ma diametralmente opposti: Fortunato, per il quale la libertà non sarà mai schiava di un concetto legato al privilegio o ad una concessione, ma rimarrà sempre un diritto incontestabile, un uomo corretto ed impeccabile, dallo spirito concreto; e Castiglione, che invece più accondiscendente e generoso, ha fatto della libertà il suo fondamento ed il suo stile di vita, un obbiettivo da prefiggersi e su cui basare la sua realtà.
    In questo romanzo sono ben descritte anche le varie scene dibattimentali, ed il finale non lascerà delusi. I lettori intraprenderanno un viaggio in un vortice di segreti e omertà che si snoda fra Napoli e la Calabria. Verrà avviata una complessa e rischiosa corsa controcorrente, in un crescendo di tensione dalla quale emerge una decisa riflessione sulla legalità e sulle iniquità che intaccano dalle fondamenta il nostro sistema giudiziario.
    Un libro in cui è precisamente rappresentato il profilo di un uomo che non teme contesti o frangenti pericolosi e che con ogni espediente cercherà di rischiarare un ambito sociale, una sfera, che sembra creata deliberatamente per rimanere nella tutela e nello schermo dell'ombra.
    (Tecla Vanini)

    Citazioni da questo libro:
    "Il pregiudizio è un'ingiustizia tanto comune da non apparire più tale."



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