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Genere: Narrativa

Trama:
In quale luogo interiore dimora l'identità degli esseri umani? E' ciò che si domanda il giovanissimo aspirante scrittore Franco Spirito quando realizza che il primo tentativo di esprimere e sostenere la sua essenza attraverso la scrittura si risolve in un fallimento. Calandosi prima nei panni del freddo King, poi in quelli dell'instabile Luca Giovine, rifiuta ogni verità predeterminata e si getta nell'autoanalisi delle sue forti passioni. Il labirintico sentiero di crescita viene flebilmente scandito dal lume di alcune lettere rivolte alle persone verso cui si sente intimamente legato nel corso degli anni, finché un assurdo innamoramento lo porta a sfidare aspettative disattese, rinunce, reazioni, sensi di colpa, solitudine, abbandono, rabbia, paura e tormento che dimorano in lui, al fine di ritrovare la capacità di percepire se stesso, la sua verità, l'amore, l'umanità e l'Universo senza il filtro degli attaccamenti emotivi e razionali delle due maschere.

Recensione:
Un percorso volto in avanti, alla ricerca di una completezza, di un compimento. "Franco spirito" non è scritto per tutti eppure a tutti può appartenere.
E' un'opera di contrasti, di lotte, di luci come di ombre, di contraddizioni e di chiarezza.
Queste considerazioni si riscontrano nella scrittura che è elevata, ricercata, con discese nel colloquiale, nelle sfrontatezza della banalità. Nella prosa che è narrativa e anche romanzo epistolare. Nel rivolgersi agli altri, quando è in corso una ricerca intima di sé.
Marco Ferreri non lascia indifferenti con questo libro: all'inizio è respingente, poi, prima di accorgersene, incatena. Ci si vorrebbe liberare, abbandonare, ma poi, canto di sirena inestinguibile, "Franco spirito" chiama, seduce, supplica e comanda di essere ripreso. Coinvolge e sconvolge, lo si rifugge e lo si cerca, in una croce che è labirinto psicologico di chi si sta costruendo e delizia della curiosità di sapere come va a finire, se, prima o poi, quel romanzo iniziato dal protagonista in giovane età, sarà finito, con altri temi, altre considerazioni, ma comunque portato a termine, magari grazie alla maturità e ad esperienze fatte e acquisite.
Un io narrante diviene filo di Arianna nel labirinto delle pagine e delle considerazioni, mentre personalità si formano, vivono, entrano in contrasto, si distruggono per ricostruirsi, diverse, divise eppure sempre con qualcosa che le lega.
Il soggetto principale è uno e più d'uno, in una diversa visione di "Uno, nessuno e centomila". Nel capolavoro di Pirandello il protagonista nello specchio vede un riflesso che, per un istante rivelatore, gli appare diverso da sé, in "Franco spirito" è la costruzione mentale dell'attore principale che, in cerca di fondamenta solide, si reinventa, alla ricerca di un equilibrio, di un livello più profondo e alto di percezione e stabilità.
Conosciamo una personalità fredda e cinica, stronza, poi un'altra che rifiuta tutto a prescindere e che si auto analizza. Esseri divisi che proprio in virtù di questa loro divisione a scomparti risultano imperfetti, bidimensionali. Saccenti, sembrano possedere verità che vengono demolite, granitiche certezze che mutano come sabbia al sopraggiungere dell'onda. Leggendo le parole, che siano di narrazione romanzesca o di lettera, non possiamo esimerci dal riflettere, dal mettere le nostre esperienze a confronto con lo scritto e trarne conclusioni.
L'amore, le passioni, i rapporti umani. "Franco spirito" mette in campo socialità e temi per affrontare la propria ricerca. Ci si domanda dove l'autore voglia andare a parare, se non rischia infine di perdersi nel suo stesso labirinto, di smarrirsi lungo il cammino. E sulla spinta di questo dilemma lo seguiamo, fino in fondo, al punto finale che non è affermazione quanto domanda. Alla fine il percorso di una vita è fatto di continue domande, le risposte definitive appartengono, forse, solo alla morte.
Controverso, particolare, di nicchia. Un romanzo che necessita del giusto pubblico. Non è evasione, ma riflessione, a tratti più semplice, altri macchinosa.
"Franco spirito" uno scritto che parla a chi è pronto per ascoltare.
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
"Sto finendo di scrivere una sorta di romanzo."
"Davvero? Di cosa parla"
"Se te lo racconto prima, cosa l'ho scritto a fare?"

Ogni dramma sottintende alla commedia, a seconda della prospettiva.

Se si vive un istante di amore per una persona, seppur inespresso, è sufficiente la reminiscenza a scaldare il cuore per tutta la vita.

Una volpe ferita è assai più pericolosa di un serpente.

Ciò che siamo definisce davvero chi siamo?



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