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Genere: Horror

Trama:
In una livida alba di novembre del 1851, dopo un viaggio di sette mesi, i coloni approdano a quella che diverrà Seattle. Speranza, felicità e disperazione si mescolano alla pioggia che li inzuppa fino alle ossa. E' in questa comunità di uomini e donne volenterosi che nasce il piccolo Ambrosius Goodwill. La sua infanzia trascorre serena finché all'età di quattro anni, giocando nel bosco, il bambino sparisce. Resta lontano da casa per una settimana. A nulla serve battere la foresta palmo a palmo, e il Viaggio di Conoscenza intrapreso dal grande sciamano indiano per ritrovare tracce del bambino non dà risposte rassicuranti. Poi, in una giornata di tempesta, Goodwill riappare sulla soglia di casa. Ma non è più il bambino spensierato di prima: sembra non soffrire la fame, il freddo, non sentire il sonno né provare emozioni. E quando a Seattle cominciano ad accadere tragedie che coinvolgono tutta la comunità, si dice che sia proprio quel bambino a portare la sventura...

Recensione:
"Goodwill" si rivela un romanzo appassionante, tra il genere thriller sovrannaturale e l'horror che, per stessa ammissione dell'autore, rappresenta "la diretta emanazione della serie di graphic novel Mercy, prodotta da Arancia Studio". "Goodwill" è quindi un'opera originale e un prequel.
La scrittura di Castagna è capace di descrizioni vivide, che precipitano il lettore nella narrazione, tenendolo incollato alle parole. Capitolo dopo capitolo, le frasi scorrono fluide, evocative, emozionanti. Imperdibile diventa il momento della lettura, sia per i ragazzi che per gli adulti, per un libro capace di toccare temi diversi, finanche complessi.
Il tempo del romanzo è nel passato, nella seconda metà del diciannovesimo secolo, in nord America. Veniamo coinvolti direttamente nella fondazione e nascita della città di Seattle, affrontando così l'incontro/scontro tra coloni e nativi. Due mondi diversi, culture che avrebbero potuto coesistere, prendendo il meglio di ognuna, saggezza naturale e rispetto da un lato, inventiva e propensione ad avere uno sguardo proiettato nel futuro dall'altro. Sappiamo tutti come sono andate le cose. Castagna non manca di sottolineare gli scontri, mostrandone anche la futilità e l'incomprensione dettata dall'ignoranza delle prime battaglie, fiamme che sono divampate in incendi tragici.
In questo teatro mettete persone stremate da viaggi difficoltosi, che si trovano in luoghi vergini, selvaggi, da domare e da conoscere. In "Goodwill" il reale si scontra con il mito leggendario dell'immaginario, del sogno o, come in questo preciso caso, dell'incubo. Creature antiche si annidano nel ventre della terra, aliene, lovecraftiane, che ubbidiscono ad un solo imperativo da soddisfare: la fame.
"Goodwill" ci parla del dolore della perdita, ci avvolge in un mistero tenebroso e sanguinario, ci coinvolge nell'azione, nella tensione e ci pone un interrogativo importante: cosa sono le emozioni? C'è chi le prova ed è per questo considerato un essere umano, e chi no, ed è chiamato mostro. Quando le due essenze si incontrano, si compenetrano, si vestono l'una delle sembianza dell'altra, qualcosa della natura originale può fluire, passare, mitigare?
I personaggi, tra i quali alcuni sono assolutamente carismatici e magnetici, sono perfetti per trasmettere tutta una ridda di sensazioni che interiorizziamo facendole nostre. C'è lo sgomento, il sollievo che diviene sospetto e timore; la necessità di indagare e la ricerca di una soluzione definitiva; assistiamo alla curiosità, alla distopica propensione ad imparare con domande che esigono una risposta. In "Goodwill" la ragione lotta contro l'evidenza, creando cortocircuiti mentali che possono indurre nella follia o verso una ferrea determinazione e c'è lui, il bambino protagonista, verso il quale il lettore prova sensazioni contrastanti, vivide, realistiche.
Questo è un romanzo da divorare e meditare, per i tanti aspetti che tocca, per il modo in cui è reso fruibile a tutto tondo. C'è la tentazione di dirvi molte altre cose, ma non voglio anticiparvi nulla, lasciandovi il piacere di scoprire ogni oscuro segreto da soli.
Consigliato!
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
La vendetta è un mostro privo di senso e di sensi: sordo alla ragione, accecato dall'odio.

Nei momenti di crisi, le scelte sono necessariamente dolorose.

Il silenzio è la culla prediletta dei pensieri più oscuri.

Tutto ciò che esiste, in questa realtà, prima è esistito nel sogno.

Dello stesso autore:
La reincarnazione delle sorelle Klun
La notte delle malombre



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