Logo Libri e Recensioni

Iscriviti alla Newsletter per ricevere GRATIS i nostri aggiornamenti.





Genere: Narrativa

Trama:
Andrea è stanco , Andrea ha già vissuto troppo... Il suo corpo malato vuole arrendersi ma la sua mente no. Come può abbandonare il mondo senza aver cercato di spiegare... Di spiegare il dolore della guerra, la paura che ti paralizza... Di quel santino strappato... Il perché dell'amore più grande mai provato prima... Non di certo al figlio egoista e distante o alla figlia apprensiva e insicura... Sarà la giovane ed irrequieta Marta ad allietare gli ultimi giorni di Andrea con la sua passione per la vita, per la musica rock e sempre alla ricerca di risposte a raccogliere l'eredità dell'uomo e a svelarne i segreti, quando ormai lui non ci sarà più... Scoprirà la verità sul passato di Andrea, vittima del rancore e della vendetta ma ciò che per lei risulterà determinante, sarà conoscere sé stessa... Perché ciò che accomuna le generazioni è il desiderio di riparare agli errori del passato per rinascere a nuova vita.

Recensione:
"Il santino diviso" di Luigi Laffranchi è un romanzo che si snoda tra la vita presente di Marta, giovane animatrice precaria in una residenza per anziani, e la vita passata di Andrea, uno dei residenti che assiste.
Tra i due nasce subito una sorta di alchimia che emoziona dando forma e luce soprattutto alla situazione degli anziani, qui in particolare di Andrea, ospite suo malgrado della casa di riposo, che io definirei "i dimenticati della domenica", rivelando la delicatezza e la sensibilità che Luigi sa trasmettere.
E' un romanzo che sa essere intenso e travolgente, a tratti struggente e cupamente doloroso. E' un libro che ci ricorda qual è il nostro posto, qui sulla terra, nel bene e nel male, a soffrire e gioire indistintamente, accettando sia i momenti felici sia quelli che invece vanno nel verso sbagliato. Ci ricorda che l'amore e l'amicizia sono potenti, distruttivi, paradisiaci e tanto, tanto complicati, in ogni epoca e periodo storico. Sempre.
Ci ricorda che non siamo altro che visitatori in questa terra di tutti e di nessuno e che il tempo a noi concesso è una nube densa di incertezza. Ma non sono questi i messaggi che in realtà il romanzo ci regala, queste sono solo le premesse. Il succo del discorso è un altro: vivere. Sempre e comunque, lanciando uno sguardo dietro le spalle ma senza perdere di vista quello che si ha davanti. Altrimenti nulla avrebbe un senso. Non avrebbe un significato amare, piangere, sorridere, lottare, sognare, crescere, diventare anziani e silenziosamente dimenticati ma conservando la potenza del ricordo di un'ora d'amore e di un'amicizia ridotta alla parte di un'immaginetta divisa fra tre giovanissimi commilitoni.
Il ricordo è tutto ciò che ci resta e Marta, l'altra giovane protagonista, fa di questo una delle fondamenta della sua maturazione, ascolta Andrea, legge le sue memorie; per lei salvare quei ricordi - quell'amore giovanile e quell'amicizia - dalle nebbie del tempo diventa quasi una missione, fino a guardare al presente con occhi diversi. Marta si renderà conto che il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito. Troverà il coraggio d'impugnare la penna per scrivere il proprio destino?
Laffranchi riesce ad avvincere il lettore senza sensazionalismi, con delicatezza ma anche con il ricorso a qualche termine più esplicito, quando il momento lo richiede; un romanzo sull'importanza della memoria, sulla forza dei sentimenti e sul bisogno di ognuno di noi di avere uno scopo per alzarsi al mattino e al quale appellarsi per arrivare a sera.
Un lavoro decisamente convincente (non senza una tiratina d'orecchi per aver sbagliato a scrivere il nome di Hendrix, Marta è un'amante del rock e per me è uno dei miti della mia giovinezza); una lettura che consiglio a chi ha voglia di sentimenti semplici ma indispensabili.
(Luisa Debenedetti)

Citazioni da questo libro:
L'amicizia presuppone avere degli interessi comuni, amicizia vuol dire condividere qualcosa, il tempo, ad esempio. Qui il tempo invece non si condivide, il tempo è un metodo per capire quanto manca tra un pasto e l'altro, tra una pastiglia e l'altra. Il tempo qui non ha prospettiva, è piatto e viaggia verso un'unica direzione, la noia è la colonna sonora delle nostre giornate.

Ogni esperienza ha come base una situazione precedentemente vissuta o passata, quasi mai si ha la percezione del domani, se non visto come una condanna più che un'opportunità.

Io sono qui con la testa al passato, ma col corpo nel presente e la paura nel futuro.

...ormai chiudo gli occhi e queste vecchie parole mi cercano e mi trovano come falchi o come colombe, come scoiattoli indifesi e curiosi o come vedove nere velenose.

La sua sofferenza, a differenza della mia, non aveva cicatrici esterne, ossa frantumate, no, tutt'altro! La sua era invisibile agli occhi di chiunque, tranne evidentemente a quelli di chi come te ha gli occhi nell'anima e piange le proprie lacrime dentro se stesso, solo con quegli occhi si possono vedere quei tagli, quella carne dilaniata, che poi sono quelli che fanno più male.

Perché questa pelle non ha la possibilità di ringiovanire anche solo per un'ora? Sì, un'ora sola, quanto è durata la nostra unica notte d'amore. Ti prego, Dio, facci ringiovanire, a me e al mio Amore, per poco, anche solo per poco tempo, così da amarci una unica ultima meravigliosa volta. Le lacrime cadono sul Santino mischiandosi con l'alone rossastro, lo stringo al mio petto, in cuor mio non so descrivere la sensazione che provo. Una sola cosa è sicura, il Santino rimarrà con me per l'eternità.



POTREBBE INTERESSARTI ANCHE





Il libro consigliato

Il libro consigliato

Iscriviti alla Newsletter...

newsletter ...per ricevere ogni settimana le ultime novità dal nostro sito.

Iscriviti qui!

Cerchi un libro?

Inserisci il titolo, parte del titolo o il nome dell'autore:



Norme sulla privacy