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Genere: Gialli

Trama:
Una donna viene arrestata per traffico internazionale di stupefacenti sul confine italo-svizzero. Si professa innocente e il marito disperato chiede aiuto a Marco Tobia, ex poliziotto affetto dalla sindrome di Tourette. Un omicidio complica l'indagine, ma Tobia non rinuncerà a scoprire la verità e a svelare la "regola del rischio", aiutato da Antonio Scuderi, ispettore di polizia costretto sulla sedia a rotelle, Anselmo, vecchio barcaiolo, e la fidanzata Clara. L'investigatore, che vive sulla minuscola isola di San Giulio sul lago d'Orta, dovrà aiutare anche la piccola Alice, "la più grande esperta di draghi del mondo". Il lago d'inverno, con la sua nebbia e il suo silenzio, si fonde con la personalità del protagonista, ombroso e sensibile ma, come direbbe l'amico Anselmo, collezionista di parole desuete, per niente... arcinegghientissimo. Ci vuole un personaggio speciale per squarciare quel velo immobile come la superficie di un lago che nasconde le inquietudini di una provincia apparentemente tranquilla. Marco Tobia, fragile, tormentato ed eroico, è proprio un personaggio così. Un Philip Marlowe, un Duca Lamberti, con la Tourette.

Recensione:
Un giallo che mischia sapientemente atmosfera e mistero, per un'indagine dai tanti risvolti: "La regola del rischio" è lettura piacevole, di compagnia e sorprese.
La scrittura di Severgnini è scorrevole, carezzevole, intensa. Nella bella cornice del Lago d'Orta, in un uggioso autunno dove la nebbia e il silenzio aumentano la sensazione di segreti da svelare, l'autore ci conduce in un viaggio alla scoperta dei personaggi creati. Sono loro il vero motore di quest'opera: umani, diversi, con legami fra loro profondi, dove l'amicizia, il rispetto e il sostegno reciproco riescono ad andare oltre le tante difficoltà. Attraverso il protagonista, Marco di nome e Tobia di cognome, e i personaggi a lui vicini, che lo affiancano nell'indagine, Severgnini esplora i temi del senso di colpa e dell'accettazione delle mutevoli situazioni. Mediante il giallo, genere che attira un vasto pubblico, riesce ad usare una lettura di evasione per mettere in luce alcuni aspetti di una sindrome rara (e per molti sconosciuta): la sindrome di Tourette. Contraddistinta da tic sia nei movimenti, che verbali, ha alcune caratteristiche in comune con l'autismo. Marco Tobia ne soffre, e questo gli ha causato non pochi problemi nell'infanzia, nei rapporti coi coetanei e con la famiglia, dove, come spesso capita nella realtà, genitori non preparati si sono trovati inadeguati a seguire un bambino particolare. La mancanza di affetto e comprensione ha segnato il protagonista, che si porta dietro un bagaglio pesante, che lo ha reso l'uomo che è oggi, migliorato da chi ha saputo accoglierlo e comprenderlo.
La narrazione si apre con un caso in apparenza semplice: una donna, amica della compagna di Marco, accusata di spaccio. E' difficile pensare che sia colpevole, il reato non quadra con la sua indole. Scavare porterà alla luce traffici illeciti a Verbania e dintorni, dove sotto facciate rispettabili si muovono figuri loschi, senza scrupoli, disperati. L'indagine si muove coi ritmi del reale: ricerca di informazioni, domande, pedinamenti e momenti di ristagno dove serve una svolta che dia impulso e movimento. Sempre interessante, il libro procede senza tempi morti, anche perché un secondo caso porta Marco a trasformarsi da detective privato a cacciatore di draghi. E' una bambina ad assumerlo e lui accetta con gioia: aiutare la piccola cliente sarà divertente, avventuroso e terapeutico, perché gli permetterà di riappropriarsi di una parte di infanzia che gli è sempre mancata.
Un finale ricco di azione e tensione, condurrà alla scoperta della verità nel caso di spaccio, facendo cadere le maschere, mentre del drago verrà ritrovato qualcosa di fenomenale.
"La regola del rischio" si muove tra la dimensione del vero e quella della fantasia e del gioco. Dalla cruda e brutta realtà che si vorrebbe ignorare, ma con la quale ci si scontra, alla dolcezza delle avventure meravigliose, da vivere con gli occhi puri e brillanti dei bambini.
Mentre ci prepariamo a salutare Marco ed amici, dopo una soddisfacente conclusione, una telefonata fa crollare il sogno di pace, così l'autore ci promette un nuovo caso, che sarà sicuramente avvincente da seguire.
"La regola del rischio": un giallo da scoprire, con un protagonista con cui si entra in empatia, da continuare a seguire!
(Tatiana Vanini)

Citazioni da questo libro:
Conoscere il passato aiuta a comprendere e vivere meglio il presente.

Se rischi, c'è la possibilità che ti vada male.



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