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Una Vecchia Compilation
di Saad Feddar

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    Casa Editrice: Pubblicazione indipendente - 105 pagine
    Formati disponibili: cartaceo e ebook




  • Genere: Narrativa

    Trama:
    Pensi mai al passato?
    Una telefonata, uno scatolone trovato davanti casa, un biglietto firmato da una persona scomparsa, dei vecchi oggetti, un disco che contiene canzoni ormai passate di moda. Saranno gli ingredienti di un viaggio nel tempo, attraverso la musica e la memoria, che porterà il protagonista a ritrovarsi vis a vis con un passato che ha cercato a lungo di dimenticare, appartenete a una vita da cui si era allontanato. La compilation, che il protagonista ascolterà in macchina, è la linea che lo collega con il se stesso di altri tempi. A ogni brano corrisponde un capitolo, un ricordo, un periodo, un evento in particolare.

    Recensione:
    "Una vecchia compilation" è un romanzo di Feddar Saad che può coinvolgere intimamente, direi per una forma di identificazione con colui che racconta, come succede con i personaggi di certi romanzi, in un'identificazione di esperienze, dinamiche familiari e, aggiungerei, perfino di un certo atteggiamento verso la vita: rinunciatario, attratto "perversamente" dal fallimento.
    Quanti si saranno sentiti ripetere dai propri genitori quella frase capace di minare una intera vita di certezze: "Non ce la farai mai, non è una cosa che puoi fare". E' proprio il "fallimento" uno dei motivi conduttori di questo libro.
    Da un inizio apparentemente sempliciotto, che è poi l'intro della fine, si dipana una bella storia, in cui la vita del protagonista, costretto ad andare avanti portando nel cuore mille lacerazioni, viene esaminata e raccontata molto bene, con descrizioni su piani temporali diversi, facendo leggere i pensieri e i ricordi, così come si rincorrono nella mente dell'uomo, richiamati da ciascuna delle tracce musicali sapientemente riunite dalla moglie in un vecchio CD.
    L'uomo si trova al centro di una sorta di ragnatela di fatti, tra un passato-passato, uno più recente e il futuro per lui ancora tutto da vivere, grazie ad una presa di coscienza catartica. Nella narrazione l'Autore dà voce ai vari personaggi, costruendo tratti del romanzo come narrazione corale, e riesce a farlo molto bene, rendendo abilmente il pensiero di ciascuno, facendone così un tassello importante nella costruzione del dettato. Il romanzo si srotola arrivando a mostrare chiaramente le vite che si vanno intrecciando a quella del protagonista, di cui conosciamo solo il soprannome "Fally", l'opposto di un Re Mida, che racconta in prima persona una storia di fallimenti che si susseguono a successi e sfociano in un'indifferenza per tutto e tutti: persino il proprio destino gli è ormai indifferente; eppure quanto più ampio sarebbe potuto essere il suo ventaglio di scelte e opzioni, di sviluppi possibili, se solo lo avesse voluto, se solo lo avesse pensato?
    Al ritmo dei brani musicali, scelti ad hoc per fare da colonna sonora ad ogni capitolo, l'Autore fornisce al lettore una sorta di "spaccato" della nostra società, in cui ciascuno cerca di costruire il proprio sogno, alle volte coi brandelli di quelli degli altri, alcuni prendendo la propria vita tra le mani, ma senza sottovalutare il fatto che ci sono "gli altri" da tenere nella giusta considerazione, perché ciò che si fa, sebbene si creda di farlo a fin di bene, non è mai privo di conseguenze. Questa è una delle perle del romanzo, saper mostrare scelte anche ardite, ma senza dimenticare che vi sono sempre conseguenze e che con il passato non si può chiudere una porta, bisogna, sembra lapalissiano ma non lo è, lasciarlo indietro, senza permettergli di essere uno spettro incombente alle nostre spalle.
    Anche quando il romanzo si fa più descrittivo, o nelle parti di congiunzione fra i fatti più importanti, riesce a tenere sempre un buonissimo ritmo, trattenendo il lettore con un linguaggio ben costruito ed avvincente.
    L'Autore riesce a mettere molto bene in evidenza le lacerazioni che il protagonista riuscirà a ricomporre e trovare i fili di se stesso in un finale quasi filmico, che lascia ampio spazio al lettore; con un effetto da macchina da presa, la scena si porta lontano nel Mondo ed idealmente lontano da quel collegamento col passato, chiudendo quasi con una dissolvenza.
    L'Autore ricrea nel romanzo un ambiente realistico ma senza farlo diventare l'asse portante della narrazione o usarlo come riempitivo, resta al suo posto come sfondo vario e concreto.
    Un libro che è stato davvero una bella scoperta.
    (Luisa Debenedetti)

    Citazioni da questo libro:
    Se smetti di pensare al passato, potrebbe essere lui a pensare a te. Se poi te lo ritrovi davanti casa, non avrai altra scelta che accettare la sua visita e permettergli di entrare, come se fosse un vecchio amico con cui hai litigato senza più aver chiarito.

    Prima di riuscire in qualcosa, dovetti affrontare più di una volta qualche fallimento. Prima di prendermi una rivincita contro la vita, avevo subito varie sconfitte.

    Quando andavo a trovare i miei genitori, parlare con mio padre era come trovarmi davanti uno sconosciuto: dalla mia bocca uscivano solo frasi circostanziali per evitare argomenti seri e per non stare in silenzio. Preferivamo discutere di cose come la politica, lo sport o il meteo, come due colleghi. Tutto questo per evitare di parlare di noi e delle nostre vite.

    Ci sono persone che nascono con doti poco comuni, e sono rare, graziate dalla nascita con talenti particolari, molta fortuna e magari anche da una famiglia ricca. Altri invece devono lavorare tanto per cercare di compensare le loro mancanze, o anche solo sopravvivere; si devono impegnare dieci volte più degli altri, senza essere sicuri di ottenere davvero qualcosa.

    Nel mondo c'è posto per tutti. Lui lo pensava davvero. Ripeteva quella frase come una sorta di mantra.

    Quando ti accorgi di essere solo? Quando tua madre non vuole sapere niente di te. Quando torni dal lavoro e non c'è nessuno ad aspettarti. Quando vedi il cd che ti aveva regalato tua moglie e capisci che non succederà più una cosa del genere. Ti accorgi di essere solo quando sai che tuo figlio non si ricorda di te. Quando entri in una casa dove rimbomba il silenzio, nel quale cerchi di immergerti per dimenticare che sei solo un granello di sabbia nel mondo.

    Mi ero talmente perso nel flusso della memoria da non accorgermi che la musica era finita. E' incredibile come si può riassumere un'intera vita e rivivervela giusto il tempo di una compilation. Ascoltando quelle canzoni, guardavo al mio passato dallo specchietto retrovisore.



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