Genere: Gialli

Trama:
Virginia non ha niente, non ha nemmeno un futuro: senza lavoro prova in tutti i modi a diventare un ingranaggio funzionante nel meccanismo della società. Forse può semplicemente mettersi a eliminare persone, anche fare il serial killer è un signor lavoro, forse non il più gratificante, forse non implica necessariamente un rapporto a lungo termine, ma almeno è un lavoro e qualcuno dovrà pur farlo. O no?

Recensione:
Un libro breve, brioso, coinvolgente, "Ammazzalavoro" è un giallo che rivela le sue finalità pian piano, facendosi scivolare di dosso una maschera che ne rivela la profondità, ma soprattutto la critica venata di satira che lo contraddistingue.
Marco Turco ha una scrittura fluida, irriverente, che dice tutto il necessario con la delicatezza di un sorriso e la forza dell'amara realtà. In questo libro l'autore fa due regali al lettore: un'opera con un serial killer particolare, che si segue con curiosità e che avvince, unito ad una disamina senza veli e senza scuse della società, incentrata su quel mondo del lavoro fatto di ricerca, di sogni e speranze e, troppo spesso, di delusioni e parole vuote.
Scritto in prima persona non è solo la protagonista, Virginia, a offrire il suo personale punto di vista, i suoi pensieri e a narrare le proprie azioni. Altri personaggi si alternano nel ruolo di voci guida, dispiegando di fronte a chi legge una varietà umana di indoli ed intenti.
Nelle prime pagine Virginia viene percepita come logorroica, un fiume inarrestabile di parole che a volte si perdono a inseguire pensieri che non paiono direttamente inerenti al filone principale. Un divagare che sconcerta, ma in poco tempo al ritmo ci si abitua e seguirla sarà un viaggio affascinante.
Alternati a lei vari antagonisti/vittime. Nei capitoli a loro dedicati scopriamo persone vacue, autoreferenziali, convinti di essere superiori e in grado di fare la differenza. Si riempiono la bocca di parole e titoli, spesso stranieri, che nemmeno loro sanno esattamente cosa significhino, ma hanno un così bel suono dorato ed importante che non abusarne sarebbe un peccato.
L'autore con intelligenza seziona e dispone nero su bianco il mercato del lavoro ai giorni nostri. Fatto di cacciatori di teste che promettono tutto ma ben poco di concreto, dove il paradiso di un posto fisso ben pagato, giustamente considerato e soddisfacente è un miraggio, un eden interdetto che si allontana sempre più.
Virginia trova una soluzione definitiva a tutto ciò. Con lei nasce prima la comprensione, poi la solidarietà. Si ha voglia di aiutarla a liberare il mondo da simili inutili parassiti boriosi.
Pagine pregne di sorprese, con tanto di rivelazione finale sconcertante, "Ammazzalavoro" possiede nel dono della sintesi la giusta dimensione. Non è così breve da lasciare lacune e non è così esteso da risultare ripetitivo o stucchevole.
Concreto, coerente, è un libro a suo modo di denuncia, in grado di parlare a chi ha menti per comprendere e possiede una visione smaliziata delle realtà.
Accattivante e pungente, è un'opera che consiglio: acutizza il senso critico e lo fa con una satira ben mirata, descrizione del vero. Quando i sogni vengono calpestati resta solo la disperazione, che può portare a risultati inaspettati.
(Tatiana Vanini)

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