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Genere: Narrativa

Trama:
Bellasiepe, Piazza del Faro. Una potente esplosione illumina la notte. Il Mastro Tipografo, ultimo editore indipendente della repubblica, sta per fare una sconcertante rivelazione sul governo ma viene arrestato poche ore prima di andare in stampa. L'unica persona a conoscenza dell'inchiesta del tipografo è il suo assistente, un orfano affetto da una forte forma di sinestesia che gli complica incredibilmente la vita. Spinto dal profondo legame con il suo "quasi padre", il garzone di bottega inizia una lotta contro il tempo e contro sé stesso nel tentativo di ricomporre i pezzi dell'indagine e di scagionare il suo mentore da una folle accusa di terrorismo. La verità che emerge dagli appunti segreti dell'editore è sconvolgente e costringe il giovane assistente a prendere una decisione difficile, che lo porterà ben oltre i verdi bastioni di Bellasiepe.
Libro 2° classificato Premio Giovane Holden 2017, sezione romanzo inedito.

Recensione:
Una novella distopica che sembra un favola e, come tutte le buone favole, ha in sé una morale che è saggio insegnamento. "Bellasiepe" è uno scritto affascinante che vi stregherà.
La scrittura di Diego Scandola accende da subito l'interesse del lettore colpendolo per la fluidità e il ritmo quasi musicale: il libro che si sta per scoprire ci accoglie come una filastrocca, senza peraltro esserlo, ma i nomi particolari dei luoghi e gli appellativi che identificano i personaggi, risultano intriganti, fanciulleschi.
Il linguaggio è molto corretto, ed è perfetto per questo scritto metaforico. Da una parte si presenta con leggerezza, quasi ironia, che incurva le labbra all'insù, d'altro canto nei capitoli c'è satirica amarezza, lucida riflessione e disamina della società odierna.
Doppio volto per "Bellasiepe" che può essere fruito ed interpretato su due diversi piani di lettura. Così com'è, in superficie, ha quella patina lucida e bonaria che contraddistingue le letture per ragazzi, ma appena si scava sotto la superficie e si scende nel profondo ecco l'inganno svelato, la manipolazione del mondo resa evidente, spiegata, illuminata, dimostrata a tutti coloro che hanno orecchie per intendere e cervelli per comprendere.
E' uno scritto per adulti, eccome se lo è. Creato e disposto con concreta intelligenza. Attira la curiosità, la alimenta con eventi strani e misteriosi, conduce passo passo attraverso il ragionamento del protagonista, che diviene pensiero del lettore, alla verità. Verità che si nasconde in bellavista, perfino nel nome del luogo teatro delle vicende.
I personaggi sono ricchi di fascino e rappresentano la varietà delle indoli e delle reazioni umane. Troviamo l'ingenuità, l'abitudine, ma anche la scaltrezza in negativo e la malizia in positivo. C'è chi crea un sogno/incubo, chi lo vive e lo perpetua subendolo passivamente; c'è chi si interroga, dubita e sfida; chi vince, chi perde, chi rischia e chi fugge.
La trama si basa sulla concezione del mondo, su come i poteri negli stati sono divisi e l'accesso alle comunicazioni e alle notizie viene elargito. Affatto scontato mette in luce le ombre dell'ordine costituito, le gabbie nelle quali possiamo, troppo facilmente e con il nostro pieno consenso, essere rinchiusi. "Bellasiepe" invita al pensiero critico, a mettere in dubbio ciò che ci viene detto, a raccogliere in autonomia quanti più fatti e prove possiamo trovare sui diversi argomenti. E' uno scritto per liberi pensatori, per chi lo è già e per chi può imparare ad esserlo.
La fine è al contempo speranza e sgomento, anche qui l'autore conserva l'ambivalenza che contraddistingue tutta la narrazione. Non intendo svelare nulla o dire altro a parte: leggetelo e meditate!
(Tatiana Vanini)



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